Gerardo Di Lella: concerto per i bambini del Congo

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di Gabriella Sassone

A 40 anni dall’uscita de “La febbre del sabato sera” torna a Roma la grande musica Dance degli anni ’70. Parterre de roi al teatro Olimpico per il concerto del maestro Gerardo Di Lella in favore dei bambini del Congo

È il 13 marzo 1978: nelle sale cinematografiche italiane esce un film destinato a diventare un cult per intere generazioni, quel “La febbre del sabato sera” che grazie a un giovane John Travolta, alias Tony Manero, conquista tutti sulle note irresistibili della disco music.

Dopo 40 anni, il maestro Gerardo Di Lella con la sua Pop O’ rchestra decide di rendere omaggio alla musica dance e a quel cult-movie sul palco del Teatro Olimpico. “La febbre della Disco Music” il titolo del coinvolgente concerto con le hit dei migliori artisti del genere, dai Bee Gees a Barry White passando per Gloria Gaynor e Donna Summer.

Ad organizzare la serata-evento, i coniugi Cisnetto, Enrico e Jole, per raccogliere fondi per la loro Fondazione InSé Onlus da destinare alla pediatria di Kimbondo, in Congo, un presidio medico e di istruzione che ospita centinaia di bambini bisognosi. L’intero ricavato del concerto è stato infatti devoluto alla comunità di Kimbondo, vera oasi di speranza in un territorio di miseria e malattie. Nata negli anni ’80, a pochi chilometri da Kinshasa, grazie all’impegno di Padre Hugo Rios, medico missionario cileno, e della Dottoressa Laura Perna, la Pediatria di Kimbondo è l’unico presidio sanitario gratuito della regione, in grado di fornire assistenza medica e socio-culturale a bambini abbandonati, orfani, disagiati, giovani madri e piccoli con handicap. Tra le tante attività concrete messe in piedi, nello scorso dicembre l’inaugurazione di un impianto fotovoltaico da 100 Kw totalmente made in Italy, che porterà consistenti benefici economici alla Pediatria diminuendo i costi dell’energia e consentendo di dirottare le risorse sul benessere e la salute degli oltre 18mila visitatori annuali e delle centinaia di bambini che risiedono lì.

A dare il là alla serata, Enrico Cisnetto e Nicoletta Ricca Benedettini, vice presidente della Fondazione InsSé Onlus, che chiamano sul palco l’Ambasciatore della Repubblica Democratica del Congo Albert Tshiseleka Felha per consegnare alla Presidente della Fondazione Iole Cisnetto il diplome d’honneur.

Poi il palco è tutto per Di Lella che parte in quarta, regalando, una dietro l’altra, “You should be dancing” e “Stayi’n Alive”, perfette per riscaldare la platea, che inizia ad ancheggiare nelle poltrone. È solo questione di minuti, le mani iniziano ad innalzarsi al cielo sin dalle successive note di Donna Summer, degli Abba e di Aretha Franklin. “Mama mia”, e “I Will Survive” sciolgono le ultime inibizioni e scatenano il delirio. In un attimo il teatro si trasforma in una grande discoteca. Tutti ballano, alzandosi dalle poltrone. Scatenate Rosanna Lambertucci (la disco dance farà bene almeno quanto le sue diete?) e Daniela Poggi in compagnia della bella figlioccia, in pista dalla prima all’ultima nota. E poi gli habitué dei salotti romani Guya e Richy Suspisio, Rosalba e Gianfranco Giugni, Paola Tittarelli.

Una volta perso il controllo tutto è consentito, una spallina volontariamente lasciata cadere dal corpetto di una nota signora della Roma bene, il ballo scalzi di gruppetti di fans sfegatati del maestro Di Lella, con tacchi lasciati dove capita, per evitare rovinose cadute che pure si son viste in abbondanza. E poi movimenti di bacino, décolleté in bella mostra, mani al cielo o strette attorno al collo del proprio cavaliere, come sulle note lente di “How deep is your love” dei Bee Gees. Si divertono nelle prime file Fausto e Lella Bertinotti, Mauro Masi e la sua Ingrid Muccitelli, Elio Catania, l’Ambasciatore Massimiliano D’Antuono, Mario Lupo e Gabriella Farinon, la contessa Adriana Della Frattina, il principe Mario Pignatelli, Safiria Leccese, Anna Fendi, Maria Giovanna Maglie, Antonella Boralevi, Adriana Russo, Antonio Romano, Alberto Tripi, Giancarlo Santalmassi, Eleonora Brown, Cristina Bertuni Paratore, Pino Ammendola e Maria Grazia La Gorga, Claudio Boccia, Davide Giacalone, Guido Rivolta. Insomma, un successone. Gerardo Di Lella conferma la sua versatilità artistica, per cui è amatissimo dal pubblico, dedicando il concerto ad una musica troppo spesso sottovalutata dal punto di vista tecnico-musicale, eppure strepitosa per la sua capacità di suscitare emozioni e ricordi. Se a 40 anni di distanza, infatti, la disco music è conosciuta e apprezzata anche dalle giovani generazioni vuol dire che quelle sonorità continuano ad essere più che mani attuali, nonostante tutte le più grandi hit si siano concentrate tutte sul finire degli anni ’70. Nel foyer del teatro, va a ruba il libro “La Disco – Storia illustrata della Disco Music” firmato da Andrea Angeli Bufalini e Giovanni Savastano. Poi, tutti a festeggiare Di Lella con un dinner a buffet al piano superiore.

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