Ostia ricorda Pier Paolo Pasolini a 43 anni dalla sua morte

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Gli appuntamenti si svolgeranno fino al 4 novembre e saranno a cura di varie associazioni con la partecipazione e/o il patrocinio del X Municipio.

Il 2 novembre omaggio delle autorità con letture pasoliniane e accensione fiaccola commemorativa al parco Pasolini, ore 17,30.

Il 3 novembre è prevista PASO_LINEA, corteo poetico itinerante con attori e scrittori con partenza dalla Biblioteca Elsa Morante in via Adolfo Cozza 7, alle ore 10.00. Reading itinerante di testi pasoliniani a cura dell’attore Paolo di Santo e di poeti/scrittori partecipanti. L’arrivo è previsto alle ore 11:30 – Piazza Gasparri presso il monumento dello scultore G. Gizzi. Alle 12:30 il corteo si sposterà presso il teatro Affabulazione, piazza M. V. Agrippa, 7. Dopo la pausa pranzo, raduno alle 15:00 al Parco Pier Paolo Pasolini, via dell’Idroscalo. Alle 16:30 presso CHM LIPU Ostia Litorale, via dell’Idroscalo (Parcheggio Porto Turistico) proiezione lungometraggio “L’operaio dei sogni” di Pio Ciuffarella.

Il 4 novembre pedalata dal Sentiero Pasolini al mare con arrivo a Ostia Antica o Ostia Lido con partenza dalla stazione Casal Bernocchi alle ore 10.00 e arrivo alla stazione di Ostia Antica.

Sono ben tre le statue che a Ostia ricordano la figura di Pier Paolo Pasolini: una all’Idroscalo, una seconda in piazza Gasparri e la terza a piazza Anco Marzio.

pasoliniTrascrizione dell’orazione di Moravia ai funerali di Pasolini, il 5 novembre 1975

«Poi abbiamo perduto anche il simile. Cosa intendo per simile: intendo che lui ha fatto delle cose, si è allineato nella nostra cultura, accanto ai nostri maggiori scrittori, ai nostri maggiori registi. In questo era simile, cioè era un elemento prezioso di qualsiasi società.

Qualsiasi società sarebbe stata contenta di avere Pasolini tra le sue file. Abbiamo perso prima di tutto un poeta. E poeti non ce ne sono tanti nel mondo, ne nascono tre o quattro soltanto in un secolo (applausi).

Quando sarà finito questo secolo, Pasolini sarà tra i pochissimi che conteranno come poeta. Il poeta dovrebbe esser sacro.

Poi abbiamo perduto anche un romanziere. Il romanziere delle borgate, il romanziere dei ragazzi di vita, della vita violenta. Un romanziere che aveva scritto due romanzi anch’essi esemplari, i quali accanto a un’osservazione molto realistica, c’erano delle soluzioni linguistiche, delle soluzioni, diciamo così, tra il dialetto e la lingua italiana che erano anch’esse stranamente nuove.

Poi abbiamo perso un regista che tutti conoscono no? Pasolini fu la lezione dei giapponesi, fu la lezione del cinema migliore europeo. Ha fatto poi una serie di film alcuni dei quali sono così ispirati a quel suo realismo che io chiamo romanico, cioè un realismo arcaico, un realismo gentile e al tempo stesso misterioso. Altri ispirati ai miti, il mito di Edipo per esempio. Poi ancora al grande suo mito, il mito del sottoproletariato, il quale era portatore, secondo Pasolini, e questo l’ha spiegato in tutti i suoi film e i suoi romanzi, era portatore di una umiltà che potrebbe riportare a una palingenesi del mondo.

pasoliniQuesto mito lui l’ha illustrato anche per esempio nell’ultimo film, che si chiama Il Fiore delle Mille e una notte. Lì si vede come questo schema del sottoproletariato, questo schema dell’umiltà dei poveri, Pasolini l’aveva esteso in fondo a tutto il Terzo mondo e alla cultura del Terzo mondo. Infine, abbiamo perduto un saggista. Vorrei dire due parole particolari su questo saggista. Ora il saggista era anche quello una nuova attività e a cosa corrispondeva questa nuova attività? Corrispondeva al suo interesse civico e qui si viene a un altro aspetto di Pasolini. Benché fosse uno scrittore con dei fermenti decadentistici, benché fosse estremamente raffinato e manieristico, tuttavia aveva un’attenzione per i problemi sociali del suo paese, per lo sviluppo di questo paese. Un’attenzione diciamolo pure patriottica che pochi hanno avuto. Tutto questo l’Italia l’ha perduto, ha perduto un uomo prezioso che era nel fiore degli anni. Ora io dico: quest’immagine che mi perseguita, di Pasolini che fugge a piedi, è inseguito da qualche cosa che non ha volto e che è quello che l’ha ucciso, è un’immagine emblematica di questo paese. Cioè un’immagine che deve spingerci a migliorare questo paese come Pasolini stesso avrebbe voluto (applausi)».

Alberto Moravia

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Il Gruppo ViviRoma fondato da Massimo Marino nel 1988, nasce come giornale murale per ampliarsi nel tempo in un magazine, TV e WEB.

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