Intervista ad Alessandra Mastronardi

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esclusiva“Voglio dedicare il mio successo a chi continua a credere nei propri sogni”

Con la sua eleganza non passa inosservata. Oltre ad essere un’attrice molto apprezzata si è trasformata in pochi anni in una vera e propria icona di stile tanto da essere stata paragonata per la sua bellezza acqua e sapone a Audrey Hepburn. Stiamo parlando di Alessandra Mastronardi, protagonista in queste settimane delle due fiction di successo di Rai Uno “I Medici 2” e L’Allieva 2”. Due progetti importanti a cui ha dichiarato di essere molto legata e due personaggi, quelli di Lucrezia e Alice, profondamente diversi. In questa intervista, Alessandra ci ha aperto il suo cuore raccontandosi tra impegni professionali e vita privata.

Alessandra Mastronardi

L’allieva – Foto di scena

Alessandra, cosa succederà ad Alice in questa nuova serie?
Alice è una nuova Alice, ha un nuovo look, è più sicura di quello che vuole. Vuole Claudio Conforti, a 360 gradi, vuole la sua vita. È una donna che non ha paura di amare e che è appassionata al suo lavoro. Sergio Einardi, interpretato dalla new entry Giorgio Marchesi, darà ad Alice le attenzioni che Claudio le nega. Alice si sentirà sola e troverà in Sergio non solo un collega. Intanto, si troverà ad affrontare anche il ritorno di Arthur, il suo ex fidanzato. Sentimentalmente, ci sarà insomma un po’ di traffico (ride).

Se Alice fa impazzire tutti questi uomini un motivo ci sarà.
Penso sia dovuto al fatto che Alice è molto terrena perché riesce a trasformare i difetti in pregi.

Alessandra Mastronardi

Alessandra Mastronardi – Ph. Roberta Krasnig

Com’è stato ritornare sul set?
E’ stato come tornare a scuola e ritrovare dopo le vacanze i propri compagni. Ho molta stima di Lino Guanciale e mi trovo benissimo con lui. E’ un bravissimo collega ed è facile lavorare insieme sul set considerando che abbiamo gli stessi tempi. Anche con Giorgio Marchesi si è creata una bella amicizia. Il nostro è stato un lavoro corale. Ho accusato anche un certo impegno fisico visto che sono presente in tutte le scene. Non sono mai stata ferma.

Cosa ti ha regalato questo personaggio?
Mi ha regalato leggerezza e io da parte mia credo di averle trasferito maggiore stabilità.

Che rapporto hai con la serialità?
Sono una divoratrice di serie e sono felice che nella scrittura de “L’allieva” Alessia Gazzola si sia ispirata a Grey’s Anatomy che è una delle mie preferite. Non bisogna però far diventare il pubblico bulimico di questi personaggi altrimenti c’è il rischio che il telespettatore si annoi.

Alessandra Mastronardi

Alessandra Mastronardi ph Angelo Di Pietro

Intanto, ti stiamo vedendo in Tv anche nella seconda stagione de “I Medici”.
Sono molto orgogliosa di questo progetto. Conoscevo a metà il personaggio di Lucrezia Donati e per vestire i suoi panni ho fatto delle ricerche. Ho scoperto così che Lucrezia era una donna di una forza immensa che conosceva bene il potere politico e economico dell’epoca. Non era solo l’amante di Lorenzo Il Magnifico ma colei che ha rinunciato all’amore per far diventare Lorenzo quello che noi tutti conosciamo dai libri di storia.

Cosa condividi con Lucrezia?
Di mio nel personaggio ci sono io, quindi c’è il mio fisico, i miei occhi. Lucrezia ride e sorride come me. Per il resto mi sono lasciata trasportare dalle parole del nostro sceneggiatore Frank Spotnitz, dai costumi e dalla visione del regista. Un personaggio non è mai tuo fino in fondo ma è sempre il risultato di un lavoro di gruppo. Lucrezia mi ha insegnato la dignità perché pur continuando ad amare rinuncia all’amore della sua vita con serietà e senza abbandonarsi a scenate o ripicche.

Alessandra MastronardiCom’è stato lavorare con Daniel Sharman?
Per sgombrare il campo da qualsiasi equivoco specifico che siamo amici (ride). Mi sono trovata bene a lavorare con lui. Daniel è un bravo professionista e un collega molto generoso. Avevamo scene difficili e particolari come quelle di nudo e lui è stato un signore a farmi sentire sempre a mio agio. Devo dire che sono stata fortunata.

Tra tutte le star internazionali quale ti ha colpita in modo particolare e perché?
La star che mi ha colpito è Sean Bean. Io sono una grande appassionata de “Il trono di spade” e volevo chiedergli perché lo uccidono sempre nella serie ma non ho avuto il coraggio. Sean Bean è stato meraviglioso. Purtroppo il mio personaggio non si interfaccia mai con il suo. Ho infatti avuto la sfortuna di incontrarlo pochissime volte, ad esempio al trucco.

Questa emancipazione femminile, presente ad alti livelli nella fiction, pensi che sia dovuta al primo “Me too”?
Potrebbe sembrarlo ma in realtà noi raccontiamo la storia così com’è. Non è filtrata da un punto di vista maschile. Anzi siamo assolutamente onesti. Le donne avevano un ruolo fondamentale. Anche se non vi era una società matriarcale, esisteva una società in cui si rispettavano i ruoli, sia femminili che maschili. Le donne lavoravano dietro le quinte non per paura ma perché il loro ruolo era quello.

A chi ti senti di dedicare questi successi?
Li voglio dedicare a tutti i no che ho avuto nel corso della mia carriera, a coloro che non hanno creduto in me o che continuano a non crederci. Li dedico anche a coloro che nonostante le porte in faccia continuano a credere nei propri sogni.

Alessandra Mastronardi

Alessandra Mastronardi – Ph. Alessandro Pizzi

Intanto, continui a fare la spola tra Inghilterra e Italia.
Sì, mi trovo bene anche se il mio cuore è italiano. Dovevo andare a Londra per mettermi a cucinare. A Roma infatti mangiavo dai miei. Fortunatamente ho trovato un compagno che mi appoggia nelle scelte, facendomi sentire protetta e al sicuro.

Hai sempre interpretato personaggi romantici. Ti piacerebbe cimentarti in un ruolo da cattiva?
Assolutamente sì. L’ho già interpretata al cinema nel film “Ozzy, il mistero del tempo” in cui vestivo i panni di una bambina molto perfida, una vera streghetta. La ricordo come una esperienza bella e divertente.

Dove ti vedremo prossimamente?
Sto girando la terza serie de “I Medici” e poi a gennaio sarò al cinema con il film “Bugiardi”, una commedia di Volfango De Biasi.

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