Il teatro ai tempi del corona: I tre moschettieri

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Una commedia brillante e assai divertente, volutamente dall’approccio un po’ retrò.

Sagaci battute in romanesco e in napoletano si intrecciano per un’ora e quaranta di frizzante spettacolo.

Fruibile la sera del 3 marzo in streaming, in compagnia via chat con gli attori che hanno registrato lo spettacolo al Teatro Manzoni alcuni mesi fa in una delle date in programma.

I divertentissimi Fabio Avaro, Lallo Circosta, Giuseppe Cantore, Enzo Casertano, in compagnia delle deliziose Vanina Marini e Ramona Gargano, hanno dato appuntamento al loro pubblico e a chiunque avesse voluto vedere ‘la prima’ su You tube, alle 21.00, pubblicizzandolo sul web.

Lo spettacolo è ancora disponibile al seguente link:

L’iniziativa è nata per sensibilizzare i partecipanti alla prima video ad una raccolta fondi da devolvere all’ospedale Spallanzani per la lotta al corona virus.

Bella iniziativa, atta anche a creare un diversivo alla quarantena e a consolidare il legame a distanza tra il pubblico e gli artisti.

Artisti che, ricordo, sono stati tra i primi a subire i nefasti effetti del covid-19 con la chiusura immediata dei teatri e la conseguente sospensione della loro attività.

Nonostante tutto, non hanno perso il loro ottimismo e la loro energia positiva, continuando a rimanere vicini al loro pubblico. Hanno continuato a regalare sorrisi e distrazioni ai loro fruitori, grazie a tante iniziative simili a questa.

Un sorriso e il buon umore possono essere una buona cura e uno stimolo ad affrontare meglio questo assurdo periodo.

Ho rivisto questo spettacolo in video con piacere.
Dopo le prime battute si è subito risvegliato il piacevole ricordo sopito di quella serata, accompagnato dalle stesse emozioni provate vedendolo al teatro.

Uno spettacolo delizioso seguito da un piacevole incontro con il cast al completo subito dopo la fine.

Avendoli conosciuti di persona, non mi sorprende abbiano avuto questa simpatica idea di rendere fruibile a tutti il loro show.

I tre moschettieri al teatro Manzoni di Roma

Che detto cosi, pare il classico di Dumas, in realtà I nostri li vorrebbero emulare ma…

Tutti sappiamo che nonostante il titolo, i moschettieri siano 4.
Qui invece è uno, o quasi; più tre, per altro ancora più improbabili del primo…
Insomma per non spoilerare tutto mi fermo qui.

Direi che la commedia è assai divertente, dal gusto retrò, battute alla Totò e Peppino, modernizzate da due pazzi che rispondono ai nomi di: Enzo Casertano e Giuseppe Cantore, che riportano in auge con il dialetto partenopeo, i vecchi fasti del Principe De Curtis, impugnando degli sgangherati fioretti e un poncho seicentesco per combattere contro la lingua italiana, sbagliano di continuo battute e storpiando vocaboli, ovviamente per suscitare continuamente l’ilarità del pubblico.

Il duo è arricchito dalla presenza del ‘voluminoso’ Lallo Circosta, che con il suo irrefrenabile gergo capitolino ‘riempie’ egregiamente la scena, sposandosi sia dialetticamente che visivamente con gli altri due marpioni e completando così l’allegra combriccola.

Tre folli della risata, che enfatizzano la loro parte con sapiente espressività e ironica gestualità, tipiche del teatro di altri tempi.
Delle vere e proprie macchiette.

I tre sono operai che si tramutano parruccandosi da moschettieri, cercano di di circuire il povero e bravissimo interprete centrale Fabio Avaro nei panni di Dartagnan, in preda ad una crisi da primo attore o da moschettiere (?!) con annessa perdita di memoria, (se volete sapere di più lo spettacolo esilarante vi aspetta fino al 26 gennaio).

Non possono mancare le donne, due fascinose avversarie sul palco e in questo fittizio spaccato di vita, in sfida continua per il ruolo di prima donna: Ramona Gargano e Vanina Marini, brave, eleganti e sinuose, entrambe sempre in bilico tra sensualità e comicità, ed entrambe costrette ad adoperararsi in un continuo cambio di costumi e ruoli, per dare vita a nuovi personaggi, nella speranza siano quelli giusti per entrare nelle grazie e ottenere così dallo smemorato Dartagnian, le ‘chiavi’ per il finale della storia, che si rivelerà tenero oltre che comico.

Attori che ci riportano indietro nel tempo, ad un modo di fare teatro che sembrava tramontato, che fa sorridere ma anche ridere di cuore, grazie non solo alle battute sparate a ripetizione, ma soprattutto all’interpretazione, alla comunicativita’ e all’efficacia espressiva di tutti.

Adorabili e divertenti, per una serata spensierata in compagnia del buon umore.

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