Mostra “Vuoti di memoria” di Gianni Minchio

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Nel periodo Ottobre/Novembre 2017 il Fotografo Gianni Minchio realizzava, nello scenario dell’Olocausto all’interno del campo di concentramento di Auschwitz, un percorso di venticinque scatti fotografici selezionati tra centinaia di immagini realizzate.

Fabbricato nel 1940 dopo l’invasione tedesca della Polonia a settanta chilometri da Cracovia vi furono segregati, oltre alla maggior parte degli Ebrei, i prigionieri politici polacchi, membri della resistenza, zingari, omosessuali, intellettuali …

Come un lungo racconto, un racconto per fermoimmagini, Gianni Minchio ricompone in questa Mostra fotografica quel sentire vissuto di interminabili vite spezzate, frantumate senza scrupolo, come fossero non vite, ma altro.

Ha respirato lo stesso clima, calcato quelle superfici, attraversato gli stessi muri che hanno annullato, abbattendo, qualsiasi desiderio di fuga, di non ritorno, ogni speranza di vita.

Ha raccontato ciò che non si può raccontare, né affatto sentire, sterminato è il distacco degli stati d’animo. Un fermoimmagine carico di ammonimenti che bonificano e plasmano i nostri VUOTI DI MEMORIA.

Essi ci investono con l’urlo di milioni di persone vuote di ogni speranza, come sulla soglia dell’Inferno di Dante, dinnanzi alla scritta di gelido metallo Arbheit macht frei, l’ingresso dell’Inferno della Storia.

Sulla sua cima il nero corvo di Allan Poe ci ripete … Mai più.
… Non può piovere per sempre ci rasserena il corvo di James O’Barr.

La Fotografia è come una incisione, incide l’Anima. La Cultura, in tutte le sue forme, assume, come un germe, l’autorevolezza di antidoto contro la paura.

Gianni Minchio è entrato nei campi di concentramento percependo e scoprendo segni e segnali, cercando quei legami per inciderne la memoria.

Le foto dell’Artista sono esposte nella Mostra, curata da Francesco Ruggiero e organizzata da FEDERART Federazione Artisti, nella Librogalleria Fahrenheit 451.

La Librogalleria apre nel 1989 in Campo de’ Fiori, nella stessa Piazza del celebre luogo del rogo, roghi che ancora oggi non si arrestano, istituita esattamente un secolo dopo la realizzazione della Scultura
monumentale in bronzo di Giordano Bruno realizzata da Ettore Ferrari nel 1889.

La Librogalleria Fahrenheit 451 oltre alla sua storica funzione di Libreria, è da sempre impegnata nelle Arti figurative, nel Cinema, nella Fotografia e nel Teatro, un autorevole luogo di socialità.

VUOTI DI MEMORIA per incidere l’impegno del 27 Gennaio che richiama il Giorno della Memoria, la Giornata internazionale per non dimenticare mai le vittime dell’Olocausto e, con la Risoluzione 60/7 dell’Onu … condannare tutte le manifestazioni di intolleranza, incitamento, molestia o violenza contro persone o comunità, sia su base etnica che religiosa.

Una ricorrenza internazionale per commemorare le vittime dell’Olocausto e non dimenticare la tragedia della Shoah e la mostruosa disumanità nazista consumata sul popolo ebraico.

La Mostra sarà inaugurata il 27 Gennaio 2020 alle ore 18.30 con l’intervento del Professore Marco Bussagli e a seguire il vocalizzo su Musica composta da Ennio Morricone ispirata al volume Se questo è un uomo di Primo Levi eseguita dalla Cantante Lirica Salvina Maesano.

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Il Gruppo ViviRoma fondato da Massimo Marino nel 1988, nasce come giornale murale per ampliarsi nel tempo in un magazine, TV e WEB.

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