Castel Sant’Angelo

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Castel Sant’Angelo si affaccia sulla sponda destra del Tevere, a poche centinaia di metri da San Pietro, nel rione Borgo.

L’edificio risalente al 123 D.C., ideato da Adriano come sepolcro per sé e la sua famiglia, è collegato al Vaticano attraverso un passaggio sopraelevato, chiamato Passetto. Il passaggio era una via di fuga per il Papa, ma anche una possibilità da parte del Vaticano per poter accedere direttamente alla riva destra del Tevere e da lì controllare la sicurezza dello stato papale. La fuga più eclatante fu quella di Papa Clemente VII che, nel 1527, riuscì a sfuggire ai Lanzichenecchi che devastavano la città.

A differenza degli altri monumenti di epoca romana travolti, ridotti a rovine o a cave di materiali da riciclare in nuovi, moderni edifici, il Castello – attraverso una serie ininterrotta di sviluppi e trasformazioni – accompagna per quasi duemila anni le sorti e la storia di Roma. Nacque come monumento funerario, ma si trasformò in avamposto fortificato a protezione della città. Sarà roccaforte del senatore Teofilatto, dei Crescenzi, dei Pierleoni e degli Orsini. Fu proprio un Papa Orsini – Niccolò III – a far realizzare il Passetto di Borgo che lo collega al Vaticano.

In seguito i Pontefici lo utilizzeranno per rifugiarvisi nei momenti di pericolo. Grazie alla sua struttura solida e fortificata ed alla sua fama di imprendibilità il Castello ospiterà l’Archivio ed il Tesoro Vaticani, ma venne adattato anche a tribunale e prigione. In molti sperimentarono qui la prigionia: il cardinal Vitelleschi, Pomponio Leto, Alessandro Farnese futuro Papa Paolo III, Beatrice Cenci, Giordano Bruno, il Conte di Cagliostro e Benvenuto Cellini, famoso per la rocambolesca fuga attraverso la latrina della “comoda cella” del primo piano in cui era rinchiuso e che venne poi ripreso e rinchiuso nei sotterranei, dove disegnò un “Cristo risorto” di cui restano ancora oggi tracce visibili.

Da oscuro e terribile carcere diventò una splendida dimora rinascimentale (che vide attivo tra le sue mura Michelangelo) ed infine venne adibito a museo.

Con il cambiamento di funzione, l’aspetto e l’impianto del Castello vengono rimodellati attraverso una lunghissima serie di interventi che si snodano nel corso di quattro secoli. La storia lunghissima e variegata dell’edificio, con le sue mille metamorfosi sembra essersi sedimentata nel complicato intrico di sotterranei, ambienti, logge, scale e cortili che costituiscono l’attuale assetto del Castello.

Nel 590 D.C. Roma era stremata dalla peste Papa Gregorio Magno, quindi, chiamò l’intero popolo in processione per scongiurare la fine della terribile epidemia. Mentre questa processione si snodava sotto il sepolcro di Adriano, la leggenda narra che apparve a tutti, sulla sua sommità, l’Arcangelo Michele in tutta la sua magnificenza, nell’atto di rinfoderare la sua spada. Tale gesto fu interpretato dal Papa come l’annuncio della fine del flagello della peste, cosa che infatti avvenne subito dopo.
Per ricordare tale avvenimento fu scolpito sulla sommità del castello l’angelo così come apparve alla folla. L’angelo del castello attuale non è l’originale anche se è ugualmente maestoso ed imponente con il suo corpo in bronzo che raggiunge 5 metri di altezza e un’apertura alare di circa 6 metri. Ai Musei Capitolini è conservata una curiosa pietra ove si dice sia incisa l’impronta che l’Arcangelo Michele lasciò atterrando dal cielo per porre fine alla pestilenza.
Un’altra leggenda narra che ogni 11 settembre, il fantasma di Beatrice Cenci proceda lentamente nella Piazza e sul Ponte Sant’Angelo tenendo tra le mani la sua testa mozzata. Visione giustificata dall’atroce fine della ragazza condannata da Papa Clemente VIII per aver ucciso il padre aguzzino che l’aveva torturata e seviziata per anni. L’11 settembre 1577 venne decapitata nella piazza di Ponte Sant’Angelo e da allora la sua anima vaga senza trovare pace per le violenze subite e l’atroce morte del corpo.
ll finale del film Angeli e Demoni di Ron Howard ha luogo a Castel Sant’Angelo. Il Professor Langdon riuscirà a sventare l’attentato al Papa e il Passetto avrà un ruolo chiave per il raggiungimento dell’obiettivo: Langdon, infatti, lo userà come scorciatoia per arrivare nelle stanze del Papa e quindi nel cuore del Vaticano.

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Il Gruppo ViviRoma fondato da Massimo Marino nel 1988, nasce come giornale murale per ampliarsi nel tempo in un magazine, TV e WEB.

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