“Una risata vi seppellirà”

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TEATROVID-19 il teatro ai tempi del Corona (Verso la fine della pandemia? Ma intanto i contagi aumentano).

Teatro Marconi

Scritto, diretto ed interpretato da Marco Cavallaro

Come sempre sono contento di rincontrare Felice, Maria e Manuela del Teatro Marconi, che stasera ospitano la stand up comedy di Marco Cavallaro, deciso a rompere quella facciata, quella maschera che ognuno di noi indossa per vivere nella società. Prenderà spunto dai nostri lati peggiori per discuterli, ridicolizzarli, per farci riflettere ma soprattutto ridere. Vari i difetti di cui parla, come la perenne attitudine a lamentarci sempre di tutto polemizzando su qualsiasi cosa. Ma non solo.

La serata comincia subito all’insegna della comicità. Marco ci propina una serie di video postati sui social da gente comune, un estratto da internet, sequenze che mettono in dubbio la nostra intelligenza come specie umana e ci accompagnano verso gli argomenti della serata. Vari i temi trattati: dal Covid, usato come scusa per glissare gli appuntamenti meno graditi, al proverbiale dito infilato nel… deretano maschile per il controllo della prostata da parte del “sadico” urologo. Marco ci spiega l’effetto che può causare sull’uomo, ovvero un’ erezione… Le donne sono avvertite! Irriverente torero del palco, subito chiede al pubblico chi abbia subito questa pratica ed i suoi pareri…

Ovviamente pochi i disponibili ad alzare la mano. Visto il tema, fa poi una serie di digressioni davvero divertenti. Le risate sono tante. Non può mancare il risvolto più serioso, quando si affronta il tema del rispetto della sessualità altrui, che anticipa il discorso sulla nostra falsità ed ipocrisia. Nessuno, in verità, dice sempre quello che pensa, perché trova scorciatoie per evitare il confronto e palesare la sua idea. Allora preferisce la strada della polemica sparando a zero su tutto, o si pone contro ogni regola criticando ogni cosa per partito preso. Questo è l’approccio di Marco; farci ridere con intelligenza ed ironia, mentre si riflette. In questa critica verso il genere umano, non si eleva a giudice, anzi racconta aneddoti personali che sottolineano che anche lui cade nella trappola, con gli stessi atteggiamenti. Non può un mancare un po’ di satira sui mezzi pubblici, quelli allucinanti di Roma e quelli più a misura d’uomo di Milano, ma in entrambe le città chi si incontra lungo il tragitto è degno di essere raccontato. Così partono descrizioni di assurde situazioni che hanno per protagonisti personaggi assai strampalati che, suo malgrado, lo coinvolgono, facendoci ridere di gusto. Altro tema toccato è quello dell’ipocrisia. Quante risposte assurde o sotterfugi adottiamo di fronte alle situazioni più disparate, pur di non dire cosa davvero pensiamo? E poi le lamentele, il pane quotidiano per ogni italiano. Come esempio Marco scomoda anche un detto della sua terra di Sicilia: “Sta beni e lamentati”. Insomma, solitamente è proprio chi sta bene che tende a lamentarsi… In tutta questa furia comica fa ingresso in teatro uno spettatore ritardatario, dopo quasi mezz’ora dall’ inizio dello spettacolo… Potete immaginare cosa sia successo…

cavallaroMarco ha una forte predilezione e un punto di forza: interagire con il pubblico. Lo spettatore gli dà quindi la possibilità di improvvisare, sempre in modo esilarante ed inaspettato. Divertente e provocatoria la sua digressione sui vaccini, ma soprattutto la sua neanche troppo velata critica sui no vax e sulle scuse che accampano per non vaccinarsi, riportando la solita cantilena sulla dittatura sanitaria. Bella la sua morale e l’efficace metodo di spiegare a questi individui cosa sia davvero una dittatura, ma soprattutto il suo esempio per discernere sul dove attingere informazioni valide. Sappiamo quanto questo argomento stia a cuore a tutti coloro che vivono dello spettacolo, sempre favorevoli al vaccino per debellare la pandemia e ritornare a lavorare con serenità. Poi Marco degenera in modo divertente quando parla dell’importanza del membro maschile e di come compaia spesso nella grammatica italiana. Vorrà dire qualcosa visto quanto spesso viene usato nelle nostre frasi quotidiane! Apocalittica la descrizione della sua crisi di incontinentia deretana (per dirla alla Monthy Python) durante un primo appuntamento con una ragazza, esageratamente divertente. Nel finale spende due parole sulla sua posizione nei riguardi della violenza sulle donne. Insomma, l’attore per tutta la serata fluttua tra comicità e serietà, toccando argomenti che tutti conosciamo, affrontandoli con vivace sarcasmo e arrivando a toccare dei picchi a tratti anche esagerati ma estremamente divertenti, per poi tornare serio e riportarci davanti alla realtà delle nostre ipocrisie. Un’ora ed un quarto di piacevole ed intelligente monologo.

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