Teatro Lo Spazio “Signorotte”

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TEATROVID-19 Il teatro ai tempi del Corona (verso l’autunno con nuove varianti?)

Drammaturgia e regia di Massimo Odierna

Con Viviana Altieri, Elisabetta Mandalari, Sara Putignano.

Tre amiche cinquantenni, Ida, Ada e Beta si incontrano dopo vent’anni in occasione del funerale del marito della prima. Prende vita una commedia dallo stile assai grottesco ma molto divertente in cui in due delle amiche cercano a loro modo di alleviare la sofferenza della vedova, rievocando i ricordi della loro lontana gioventù. Immagini piacevoli, ma accompagnate anche da fatti drammatici, utili collanti per creare una salda amicizia tra loro e per fargli maturare quell’esperienza personale che gli ha permesso di superare i momenti più bui. In questa “riesumazione” le tre protagoniste svelano efficacemente i loro singolari caratteri. Ada (Sara Putignano) si contraddistingue per i modi nobili, altezzosi, piuttosto snob, e durante lo spettacolo sfoggerà una serie infinita di espressioni divertentissime. Ida (Viviana Altieri) sembra quella più distaccata; affranta per il suo lutto, pare assente e lontana, ma in realtà si rivelerà una bomba di personaggio ricco di sfumature che gradualmente si paleseranno. Ida cerca conforto e sollievo nella spiritualità con la pratica di uno yoga piuttosto improbabile, buffo e divertente, di cui ci darà un saggio coinvolgendo le scellerate amiche, facendoci ridere di cuore. Poi c’è Beta (Elisabetta Mandalari), il personaggio più stonato, in perfetta antitesi con le altre due. Piuttosto schietta, si rivela subito alquanto diretta e spontanea, senza peli sulla lingua. Si mostra rozza, coattissima e romanaccia fino al midollo, traducendo a suo modo le artefatte esternazioni delle amiche con uno o due parole vernacolate chiare ed eloquenti e per noi assai divertenti.

Raccontando il passato, le donne cercheranno di alleviare il senso di oppressione causato dalla sopraggiunta età matura. Cercheranno di indorarsi la pillola enfatizzando i magri obbiettivi che hanno raggiunto. Tutte sveleranno dei retroscena piuttosto noir, raccontati in maniera decisamente comica. Complice una sceneggiatura ben scritta e godibile, che la sala gremita del teatro ha dimostrato di saper apprezzare, entrando talmente nell’ ottica della commedia da riuscire a ridere anche nei momenti più drammatici (non so come questo fantastico trio sia riuscito a rimanere serio e a non rompere quella magica atmosfera!). Le attrici bravissime, si presentano impellicciate e con parrucconi stile anni ’70, e si spogliano di questi buffissimi panni ogni volta che propongono dei salti indietro nel tempo per raccontarci il loro periodo scolastico passato insieme, i primi amori, i balli sfrenati in discoteca, le vacanze insieme a caccia di conquiste per dimenticare i fallimenti sentimentali, fino ad arrivare a svelare dei retroscena che sorprenderanno il pubblico trascinandolo in un finale divertente ma che sottolinea il carattere nero della riuscita commedia.

Si nasconde, dietro a questo spettacolo, una profonda rivalsa della donna sull’uomo. Dapprincipio appare soggiogata, schiacciata, insoddisfatta e infelice, anche se nasconde a se stessa e alle altre i segreti più profondi. Poi si libera delle sue stesse catene attraverso un intelligente percorso narrativo condito di sarcasmo e amara ironia, finendo per imporsi sull’ universo maschile. Come? Scopritelo voi!

Viviana, Elisabetta e Sara giocano con la loro bravura. Sono divertenti, credibili, fantastiche con i loro esagerati atteggiamenti e la loro espressività. Dimostrando una grande vena recitativa, con bravura alternano parti drammatiche e comiche. Efficacemente svestono e rivestono i panni di queste donne mature, per presentarsi come adolescenti frizzanti e scapestrate in un rincorrersi di trasformazioni continue che divertono sempre. Trascinano e coinvolgono il pubblico, intrattenendolo senza mai stancarlo, per un’ ora e tre quarti.

Azzeccate le musiche e le luci, grazie a dei tecnici attentissimi in grado di far risaltare ogni momento dello spettacolo, mentre le nostre artiste si muovono all’unisono in piccole coreografie ben studiate in penombra per attuare i cambi di scena, senza che si creino mai cali di tono o di tensione. Le nostre tre “Signorotte” hanno dato vita ad un bellissimo ed originale spettacolo ricco di intensità e sfumature. Da vedere!

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