“Shake in comedy”- Tutto Shakespeare come non andrebbe mai fatto

Pinterest LinkedIn Tumblr +
Teatro 7 Off
Scritto e diretto da Leonardo Buttaroni
Costumi di Luisa Cascioli
Tessuti di Carola Galizia
Aiuto regia di Ilaria Mariotti
con Alessandro Bevilacqua, Christian Galizia, Ermenegildo Marciante.

Ritorna all’attacco l’originale Leonardo Buttaroni! Questo istrionico regista e sceneggiatore propone una rilettura dei classici di Shakespeare, dandogli quella sua inconfondibile e personale impronta e visione comico- parossistica- grottesca tipica del suo stile.

“Dracula Crazy reading”, “Walking dead comedy”, “I 39 scalini”, Romeo e Giulietta negli ATER”, “I Nasoni raccontano”, “Luci della ribalta “… sono tutte perle della sua originalissima comicità, portate in scena da un cast selezionato di attori scatenati in forte sintonia con le idee del loro sceneggiatore.

Anche in “Shake” gli artisti coinvolgono il pubblico e rompono con impeto la quarta parete, dando libero sfogo all’estro.

Trovate pazzesche ed originali lasciano spazio a divertenti battibecchi, con esilaranti battute e situazioni inaspettate, che prendono vita da improvvise amnesie del copione e conseguenti improvvisazioni.

I nostri si nascondono dietro ad una forzata goffaggine da cui trasuda una profonda preparazione artistica con cui divertono e si divertono, pur faticando e sudando sette camicie con i frequenti e turbinosi scambi sul palcoscenico.

I tre entrano e in introducono allo spettacolo spiegando la vita e le opere di Shakespeare in un modo tutto loro che mescola strafalcioni a verità storiche.

Poi partono per questa folle cavalcata attraverso i vari capolavori sintonizzati sulla frequenza della loro lucida follia.

E allora ecco apparire un buffo Romeo e un’ improbabile Giulietta, proposti con interferenze ispirate alla modernità. L’eterna lotta tra Capuleti e Montecchi porterà al fatidico duello tra i due protagonisti, che si rivelerà particolarmente esilarante perché non propriamente riuscito come vorrebbe la sceneggiatura… Si passa ad assaggi di “Giulio Cesare” e “Tito Andronico” in versione Bignami; e ancora “Otello” in chiave musical sul repertorio di Claudio Baglioni, che Alessandro imita molto bene, e dei Queen, fino a sfociare in un ritmo rap.

Si passa poi a “Macbeth” ma solo per un assaggio, vista la proverbiale sfortuna che, secondo i nostri, porta il solo nominarlo. Infatti, alla sua enunciazione partono una serie di imprevisti che fanno rotolare sulle poltrone dal ridere.

Un accenno, poi, alle opere meno conosciute come “Cleopatra”, “Troilo e Cressida” e l’immancabile “Amleto”. I nostri gli danno sotto; corrono a destra e a manca, appaiono e scompaiono dietro le quinte per dar vita a decine di personaggi.

Quando non ci riescono, o meglio fingono di non riuscirci, arrivano addirittura a rapire alcuni spettatori per coinvolgerli.

Dunque, metateatro assoluto che si trasforma in una vera e propria invasione continua della platea. Nessuno è al sicuro, vari spettatori sono presi di mira a caso, visibilmente divertiti dall’ atmosfera euforica.

Christian Galizia è un veterano di questo tipo di spettacoli.

Dopo “Il mistero del calzino bucato” e “L’albergo del libero scambio”, con i loro repentini cambi di personaggi e di scena voluti dal grande ideatore Marco Zadra, è abituato a questo tipo di frenesia artistica.

Una forma di teatro altamente ginnico basato su repentine trasformazioni e cambi cronometrici.

Anche Ermenegildo Marciante è un veterano. Spesso al fianco di Leonardo, viene coinvolto nelle sue proposte sia per le capacità artistiche che per la sintonia che mostra con lui.

Quello che conosco di meno è Alessandro Bevilacqua; mi ha fatto una bellissima impressione dando un’ottima prova di sé passando da un ruolo all’altro nel corso della serata con grandi risultati.

I tre sono molto affiatati, si sostengono, corrono e si avvicendano con grande complicità dando vita a uno spettacolo esageratamente divertente.

Muovendosi in una completa assenza di scenografia con uno sfondo buio, tutto ruota sull’ efficace e suggestivo uso delle luci e sull’inserimento di musiche e suoni.

I nostri usano costumi semplici e scarni, volutamente raffazzonati, e parrucche buffissime.

Come segno di distinzione, però, tutti indossano calzini in filo di Scozia, sempre ben visibili in ogni loro trasformazione. Forse è un velato omaggio all’unico simbolo della terra d’Albione presente in questa commedia.

Nonostante l’apparente leggerezza della proposta, gli artisti riescono a dare un assaggio della loro preparazione drammatica che inseriscono tra una gag e l’altra in maniera molto efficace e piacevole, che mi ha riportato alla mente l’approccio del grande Gassman.

Quella di stasera è la “prima” delle repliche programmate. Tra qualche parrucca volata via e oggetti sfuggiti di mano, hanno dimostrato di essere già preparati e carichi, e di non aver bisogno di ulteriore rodaggio per poter divertire il loro pubblico.

Insomma, al Teatro 7 Off troverete in scena tre attori irriverenti ed avidi di applausi in grado di farvi apprezzare Shakespeare sotto una nuova veste.

Scrivi a: redazione@viviroma.tv
Share.

Leave A Reply

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com