Hey Baby, il nuovo lavoro indipendente di Dario Magnolo, è stato presentato con grande successo alla sesta edizione del Matera Film Festival, conquistando il pubblico del cinema Guerrieri con una storia profonda, viscerale e capace di sorprendere per autenticità e delicatezza.
Definito da Anna Maria Gallo come “un mosaico che trova pienezza nel suo ultimo tassello”, Hey Baby mette al centro Pietro, che diventa simbolo di coraggio e perdono. Tra le scene più emozionanti spicca il momento in cui il bambino chiede alla madre se una coccinella possa volare: un attimo non previsto in sceneggiatura, spontaneo e poetico, che racchiude l’anima dell’intero film.
Un’opera fuori dagli schemi, girata senza troupe e a zero budget
Hey Baby è un progetto che rompe gli standard produttivi nazionali: un lungometraggio realizzato senza troupe, senza fondi e a costo zero, girato tra Roma Est e il Pigneto.
Magnolo racconta la vita di Pietro – interpretato da Nicolò Tommasi, ripreso dai 6 ai 12 anni – e il rapporto intimo con la madre, Eleonora Bernardi, alla sua prima esperienza sul grande schermo e madre del giovane attore anche nella vita reale.
“Eleonora e Nicolò sono una famiglia monogenitoriale. La loro casa, i loro abiti, gli oggetti di scena: tutto è reale. Per preservare questa intimità ho girato senza troupe, con molte scene improvvisate. La verosimiglianza è amplificata dall’uso di home movies e archivi familiari girati col telefono”, spiega il regista Dario Magnolo.
Il film è stato inizialmente abbandonato durante la pandemia, per poi essere ripreso nel 2024 modificando la sceneggiatura e raccontando così una storia lunga 12 anni.
Dal DAMS a un esordio maturo: Magnolo porta al cinema un realismo poetico
Dopo un lungometraggio mai distribuito realizzato ai tempi del DAMS di Bologna (Il BiVio, 2005) e numerosi videoclip e backstage per Film e Fiction (Familia, Una figlia, Filumena Marturano, Imma Tataranni), il regista varesino – romano d’adozione da 15 anni – firma il suo vero esordio con Hey Baby.
Nel cuore dei luoghi pasoliniani e lungo Via Montecuccoli, la stessa di Roma città aperta, Magnolo dirige attori non professionisti guidati dall’intenso Nicolò Tommasi. Al centro del racconto, tra documentario e fiction, emerge anche l’intensa interpretazione di Fenicia Rocco – scoperta da Pupi Avati – nel ruolo della zia Claudia, una donna segnata da un profondo senso di colpa e da un mistero che avvolge la storia con la tensione di un giallo.
Temi profondi che hanno colpito il pubblico
Come evidenziato da SassiLive, il film affronta con grande sensibilità:
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la famiglia
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il legame madre-figlio
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l’assenza paterna
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il segreto
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la speranza
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l’amicizia
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il perdono
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il senso di colpa
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la rinascita
Temi universali raccontati attraverso lo sguardo puro e fragile dell’infanzia.
Un film che ha bisogno del sostegno di stampa e media
Autoprodotto, indipendente e realizzato senza alcun supporto istituzionale, Hey Baby è un’opera che richiede, oggi più che mai, il sostegno della stampa e dei media.
Dopo l’anteprima al Matera Film Festival nella sezione Focus Italia, il film approderà nelle sale nel corso del prossimo anno.
🎬 Trailer: https://youtu.be/6rX2tacJ51s
📸 Immagini: per gentile concessione di Dario Magnolo
