Rodolfo Laganà e Massimo Wertmuller conquistano il Teatro 7 con “Amici per la pelle” di Stefano Reali

Fino al 14 dicembre, il Teatro 7 di Roma (via Benevento 23), diretto artisticamente da Michele La Ginestra, accoglie il successo crescente di “Amici per la pelle”, lo spettacolo scritto e diretto da Stefano Reali e interpretato dagli straordinari Rodolfo Laganà e Massimo Wertmuller.

Una storia intensa, emotiva e profondamente umana che il pubblico sta accogliendo con entusiasmo, grazie a un racconto capace di far ridere, commuovere e riflettere.

Una storia dedicata alla memoria di Ugo Forno

Il testo è dedicato alla memoria di Ugo Forno, dodicenne romano e il più giovane martire della Resistenza, insignito della Medaglia al Merito Civile solo nel 2013. Ma la narrazione ricorda anche i tanti, troppi eroi sconosciuti che durante l’occupazione nazista offrirono la loro vita per la libertà.

Il 5 giugno 1944, con l’ingresso degli Alleati, Roma si libera dalla tirannia nazista anche grazie al coraggio dei suoi cittadini, protagonisti di una resistenza spesso fatta di piccoli gesti eroici e quotidiani.

Tazio e Otello: due uomini comuni chiamati al coraggio

Al centro della vicenda ci sono Tazio e Otello, due sessantenni all’apparenza senza qualità, che scoprono che i tedeschi hanno minato il ponte di ferro sull’Aniene per farlo esplodere durante la ritirata.

Tazio, orologiaio, avrebbe sempre voluto essere coraggioso, ma non ha mai trovato la forza di agire.
Otello, stagnaro, pensa soprattutto a vivere alla giornata, tra cibo, vino e l’arte di cavarsela.

Sconvolti dalle stragi compiute nelle ultime ore dell’occupazione, i due amici decidono di riscattare le proprie vite compiendo un gesto eroico: tagliare le micce e salvare il ponte. Un’azione che si rivelerà molto più complicata, intensa e anche tragicomica di quanto immaginassero.

Le note di regia di Stefano Reali

Nelle sue note, Stefano Reali racconta di aver pensato fin dall’inizio ai due protagonisti:

«Per Tazio e Otello avevo in mente Massimo Wertmuller e Rodolfo Laganà. Siamo amici da quarant’anni, ci frequentiamo, ma non avevamo mai lavorato insieme tutti e tre. Pur essendo noti come attori brillanti, qui mostrano una naturalezza sorprendente anche nel drammatico.»

Reali sottolinea come lo spettacolo, pur affrontando un tema tragico, contenga molte risate e si ispiri ai grandi antieroi del cinema italiano degli anni ’50 e ’60, in particolare ai capolavori scritti da Age e Scarpelli.