Si trova a Roma, nel Foro Traiano. L’ entrata al sito è proprio davanti alla Colonna Traiana, tra le due chiese Santa Maria di Loreto e quella del Santissimo nome di Maria al foro. Due chiese spesso erroneamente definite gemelle, forse perché entrambe risalenti al XVIII secolo.
L’aspetto odierno del Palazzo è dovuto ad una serie di interventi iniziati nel 1585 dal Cardinale Michele Bonelli.
Nel 1752 il palazzo venne venduto al Cardinale Giuseppe Spinelli, che commissionò altri interventi, tra cui le opere affrescate dalla bottega del pittore Stefano Pozzi eseguite nel piano nobile abitato dalla famiglia sul primo livello.
Il nome del palazzo risale al 1827, quando il banchiere Vincenzo Valentini lo acquistò eseguendo altri importanti lavori e arricchendolo di opere d’arte, alcune ancora in situ.
Nel 1873, l’edificio è divenuto sede della Città Metropolitana di Roma Capitale, ospita l’Aula Consiliare e la Prefettura di Roma.
Nel 2005 nei sotterranei vennero scoperte due domus romane.
Indagate e risistemate, oggi è possibile visitarle.
Gli ambienti ipogei sono costituiti da spazi di rappresentanza, dove il padrone di casa riceveva i suoi ospiti, da terme private e da resti di un edificio pubblico, che si ritiene siano stati di un tempio dedicato dall’imperatore Adriano a Traiano e Plotina Divi, ossia divinizzati una volta defunti.
Si incontrano poi delle sale dove sono esposti alcuni reperti archeologici rinvenuti sul luogo e appartenenti a varie epoche.
Tra questi si possono ammirare ceramiche di uso quotidiano, come piatti e recipienti per cucinare; anfore per il trasporto del vino; frammenti di pavimenti e sculture che arredavano le terme o le domus; monete e recipienti di vetro decorati.
L’ultima delle sale che si incontra è in realtà un bunker costruito durante la Seconda Guerra Mondiale e rimasto praticamente immutato.
Delle due domus presenti, una risale presumibilmente al 125 d.C., l’altra al II sec. d.C., intorno al 180 d.C.
L’aspetto attuale è dovuto ad una trasformazione avvenuta nel IV secolo d.C. A questo periodo appartengono i pavimenti di tutti gli ambienti delle domus.
All’interno delle abitazioni sono stati rinvenuti mosaici, pareti decorate, pavimenti di marmi policromi e resti di affreschi, ispirati allo sfarzo imperiale dell’epoca.
Particolare interessante è il mosaico dove era posto il triclinio, da cui è tratto il logo delle Domus Romane di Palazzo Valentini.
All’interno del sito archeologico, nella zona delle terme, si trova l’ipocausto, un efficace sistema di riscaldamento composto da tubuli ovvero tubi di laterizio, che diffondevano sotto i pavimenti e all’interno delle pareti il calore generato da una caldaia a legna ovvero il praefornium.
Le voci che ascolterete durante la visita grazie a delle cuffie, sono di Piero Angela e di Paco Lanciano. Voci arcinote che riconoscerete per aver tante volte sentito nei documentari televisivi. Con loro è stato realizzato questo progetto innovativo, coinvolgente ed appassionante, che attraverso una tecnologia multimediale immersiva, permette di trasformate la visita in un’ esperienza sensoriale emozionante molto particolare.
Proiettori con animazioni, effetti speciali luminosi (e sonori von una bella colonna sonora), riescono a mostrare efficacemente l’aspetto originario degli edifici ritrovati, mostrandone decorazioni e arredi.
La visita è fruibile oltre che in italiano, in inglese, francese, tedesco e spagnolo; una parte del percorso è disponibile anche in giapponese e in russo. Il tutto è accessibile a persone con difficolta uditive, visive, cognitive e motorie.
Le fasce orarie di ingresso (dal 1 novembre 2025 al 28 febbraio 2026), sono
tutti i giorni, escluso il martedì, dalle 10.00 alle 18,00 (ultimo turno di visita alle 16,30) la biglietteria chiude alle ore 17.30.
Dal lunedì alla domenica:
Percorso Domus (durata 1h)
11.00,11.30, 12.30,13.00,13.30, 14.30,15.00, 16.30
Percorso Domus + Colonna Traiana (durata 1h 30min) solo alle
10.00 e alle 15.30.
È consigliato prenotare almeno un giorno prima.
Davvero una bella ed emozionante esperienza.
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