“Il berretto a sonagli” in scena a Roma: al via il 13 e 14 ottobre allo Spazio Diamante

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📍 Spazio Diamante – Via Prenestina 230/B, Roma
🗓️ 13 e 14 ottobre 2025 – ore 21:00


Pirandello riscritto per il presente

Va in scena il 13 e 14 ottobre allo Spazio Diamante di Roma Il berretto a sonagli, celebre opera di Luigi Pirandello portata in scena dalla compagnia Artenova, con la regia di Gino Auriuso.

Il testo, tra i più noti del drammaturgo siciliano, fu scritto originariamente in dialetto catanese nel 1916 con il titolo ‘A birritta cu ‘i ciancianeddi e successivamente tradotto in italiano dall’autore stesso nel 1918. L’opera prende spunto dalle novelle La verità e Certi obblighi, pubblicate nel 1912.


Il Berretto a Sonagli_LocandinaLa trama

Protagonista della vicenda è Beatrice Fiorica, moglie del cavalier Fiorica, che scopre il tradimento del marito con la moglie di Ciampa, scrivano alle dipendenze del marito stesso. Beatrice organizza uno scandalo per cogliere in flagrante gli amanti, ma le prove raccolte si rivelano insufficienti.

Ciampa, pur sospettando da tempo la relazione, diventa oggetto di scherno nella comunità, etichettato come “becco”. Tuttavia, anziché reagire con violenza, propone una soluzione drastica:

“Che la signora Fiorica si faccia credere pazza e venga internata”,
così da salvare l’onore proprio e quello del marito.


Un Pirandello attuale

Artenova prosegue il suo percorso di rilettura contemporanea dei classici del ’900 italiano, affrontando l’opera pirandelliana in chiave attuale.

“Pirandello, col suo Berretto a sonagli, è spaventosamente vicino a noi, sia cronologicamente che mediaticamente”, spiegano dalla compagnia.

Lo spettacolo trasporta il salotto borghese della famiglia Fiorica nella quotidianità del presente, trasformandolo in un ambiente astratto, quasi una gabbia simbolica. Un contesto in cui, secondo la compagnia,

“gli attori sono ormai solo algidi Pupi”,
e in cui gli oggetti sembrano gli unici a mantenere una parvenza di realtà.


Le parole di Pirandello

Il lavoro di regia si rifà direttamente a un pensiero espresso da Pirandello stesso sull’attualizzazione teatrale:

“Il Teatro non è archeologia. Il non rimettere le mani nelle opere antiche, per aggiornarle e renderle adatte a nuovo spettacolo, significa incuria, non già scrupolo degno di rispetto… L’opera d’arte, in teatro, non è più il lavoro di uno scrittore… ma un atto di vita da creare, momento per momento, sulla scena”.


Note di regia

Il regista Gino Auriuso apre il suo intervento con una frase emblematica:

“Siete contenta ora?”
Una domanda che, secondo Auriuso,
“racchiude tutta l’ambiguità e la fallibilità del parlare e dell’agire umano”.

Lo spettacolo indaga il concetto di felicità, reale o apparente, e il desiderio costante di aderire alle aspettative altrui. I personaggi si muovono in un mondo che ricorda una “società claustrofobica di auto-reclusi digitali”, in cui

“l’identità si disperde nella trama di tutte le parole dette e non potute (volute?) dire”.

La casa diventa prigione per Beatrice,

“Medea dei nostri tempi e delle nostre terre”,
costretta a scegliere tra il giogo del matrimonio e l’onore personale. In questa rilettura, l’onore non è più sociale ma privato, opposto all’ipocrisia di una società che preferisce l’apparenza alla verità.

Locandina e foto per gentile concessione di “Artenova”.

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Il Gruppo ViviRoma fondato da Massimo Marino nel 1988, nasce come giornale murale per ampliarsi nel tempo in un magazine, TV e WEB.

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