“Comiciamo bene”

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TEATROVID-19 Il teatro ai tempi del Corona (verso l’autunno, verso nuove varianti?)

Teatro delle Muse

Carino ed originale il titolo della serata, “comiciamo” invece di comiNciamo, o forse è il caso di dire “ricominciamo” dopo due funesti, abbondanti anni per il teatro.

Lo storico Teatro delle Muse dà l’idea di trasudare arte; attivo da chissà quanti decenni, è un luogo confortevole e accogliente, pieno di manifesti di spettacoli proposti molto tempo fa, quasi un museo. Subito ben accolto alla reception dallo staff, incontro Fabrizio Di Renzo conosciuto ai più come presenza in “Made in sud”, ma anche per tante altre apparizioni. Bravo attore capitolino, simpatico, divertente e artisticamente molto attivo. Il teatro propone due serate e ospiterà vari comici conosciuti a Zelig, Comedy Central, Colorado, Italia’s Got Talent e altre importanti trasmissioni di Rai, Mediaset e Sky.

Improvvisazione, stand up- comedy, monologhi e cabaret rallegreranno le due serate dirette da Enrico Paris, che saranno ovviamente all’insegna della comicità più sfrenata e che mirano a ricucire quel cordone ombelicale tra artisti e pubblico reciso dalla pandemia.

Angelo Carestia, Otto Passerotto, Faccestamagia, Gianmarco Cei, Rocco Ciarmoli, Ricomincio da tre, Enrico Paris, Gabriel Pirco, Stefano Vigilante, Fabrizio Di Renzo sono i nomi che si avvicenderanno sul palco per queste due serate esplosive.

Rompe il ghiaccio Enrico, in veste di presentatore e comico, lanciandosi in una divertente digressione sul mondo degli extracomunitari.

Entra poi Stefano Vigilante, che presenta un pezzo sul suo quartiere, quello di Centocelle, e sui suoi abitanti. Rimane fuori di casa, dunque è costretto a citofonare agli inquilini del suo multietnico condominio per poter rincasare. Semplicemente fantastico quello che inventa per poter rientrare… Imitando le voci dei vari condòmini, nascono delle gag esilaranti.

Faccestamagia è il nome d’arte di Raffaello Corti, un mago bislacco ma assai divertente; buffissimi i suoi giochi di prestigio, che arricchisce di geniali trovate allegre e coinvolgenti.

Entra poi Fabrizio Di Renzo nelle vesti di uno spacciatore molesto, non di stupefacenti bensì di battute. Estrae, infatti, dalle sue tasche “pizzini” pieni di freddure piuttosto divertenti, che condivide anche con il povero Enrico.

Segue il trio “Ricomincio da tre” per proporci uno sketch molto divertente farcito di azzeccate battute. Una coppia sposata chiama una medium per scoprire dove la madre di lei, da poco passata a miglior vita, abbia nascosto i suoi cospicui risparmi. La medium, nel suo contatto con la defunta si profonde in versi e rumori buffissimi, che accompagna con espressioni altrettanto esilaranti. Loro sono Roberto Giannuzzi, Angela D’Onofrio e Claudia Nicosia.

Poi esce fuori un pazzo che dice di venire da Tivoli (Gabriel Pirco), e che, con la scusa di essere rimasto per strada con l’auto, cerca di sfilare qualche soldo ai presenti per tornare a casa…

Lo segue Gianmarco Cei, che propone invece la suo stand up comedy ricca di black humor, comicità paradossale e surreale, e freddure spiritose.

Enrico poi dà vita ad un improbabile asta d’arte sulla falsariga di quelle proposte in passato da Ezio Greggio; cerca di vendere quadri famosi, anche se falsi, che gli permettono di dare fondo alle sue battute gustose e divertenti deformando il titolo delle opere o degli artisti e strappando risate ed applausi. Ritorna poi Fabrizio, lo spacciatore, con altre freddure su pizzino.

cominciamo beneDopo di lui uno strano Babbo Natale esaurito (Ottopasserotto) che ci racconta del suo duro lavoro e della difficoltà nel gestire le renne, ma soprattutto impelagato con le spese per portare avanti la sua attività. Poi ci racconta del rapporto con la moglie, la Befana…

Ritorna Faccestamagia, che ricomincia con le sue pazze magie. Se i trucchi riescono o no, non ha importanza, perché sono numeri sempre divertenti.

Si riaffaccia anche quel tipo di Tivoli, sempre nella vana ricerca di soldi.

Fabrizio, poi, viene riportato a forza in scena e comincia un suo folle racconto sulle “operatrici sessuali” che lavorano sulle strade romane, dando sfogo a tutta la simpatia che lo contraddistingue.

Enrico rientra invece nei panni di Mosè e ci racconta la sua storia, certo un po’ diversa da quella biblica che conosciamo; una bella pensata per giungere al finale della serata in cui si inserisce di nuovo l’uomo di Tivoli con altre simpatiche trovate. Tutti insieme, gli artisti tornano sul palco per salutare il pubblico.

Una serata in cui vengono offerte diverse forme di comicità che hanno divertito tutto il pubblico presente, me compreso.

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