All’interno del Monastero delle Benedettine di Santa Cecilia è possibile ammirare da poco tempo finito di restaurare, il bellissimo Giudizio universale eseguito da Pietro Cavallini.
L’affresco venne inspiegabilmente rovinato e coperto nel 1700, quando venne deciso di ristrutturare la chiesa secondo i discutibili gusti dell’epoca.
Degli attenti restauri hanno restituito finalmente una parte di questo dipinto molto suggestivo. La porzione ora visibile è quella più importante, ovvero quella centrale della composizione che quando venne eseguita comprendeva invece tutta la parete.
Al centro è possibile ammirare il Cristo giudice, si tratta del Cristo che si ergerà come arbitro il giorno del giudizio davanti ai morti risorti in attesa del loro giudizio. Il Cristo raffigurato ha lo sguardo volto verso destra da dove salgono gli eletti che sta invitando con un gesto della sua mano sulla quale si può notare una stigmate, che si vedono anche sui suoi piedi.
Il Giudizio universale non nasce per spaventare gli uomini, bensì per annunciare che esiste una speranza quella della giustizia divina che saprà dare la giusta punizione o il perdono.
Gesù viene rappresentato all’interno di una mandorla, questa rappresenta l’eternità, è poi circondato dall’aureola (o nimbo) ed è presente anche la croce. Il suo nome appare con una abbreviazione in caratteri greci influenzati dal latino: IHS, ovvero Iesus Hominum Salvator.
Cristo è circondato dagli angeli con bellissime ali variopinte che lo stanno guardando e al contempo adorando, lodando e amando. Al suo fianco compaiono sulla sinistra la Vergine e sulla destra Giovanni Battista. Seguono i dodici apostoli con le iscrizioni dei loro nomi.
Pietro è raffigurato con la croce del suo martirio invece che con le classiche chiavi, Paolo ha in mano una spada, Giovanni il calice con cui è stato avvelenato.
Ai piedi di Cristo ci sono gli strumenti della Passione, sui due lati gli angeli con le trombe che secondo il racconto dell’Apocalisse chiamano con i loro squilli i morti per farli risorgere. Più a sinistra si vedono le schiere dei salvati e un gruppo di martiri; degli ecclesiastici e delle donne.
Dall’altro lato ci sono altri angeli che allontanano i dannati e molto probabilmente sulla parte inferiore, ovvero sotto in loro piedi era raffigurato l’inferno.
Sulle altre pareti purtroppo sono visibili solo frammenti di ciò che resta del dipinto, tra cui le storie dell’Antico testamento, riconosciute come quella di Giacobbe ed Esaù, poi si vede il sogno di Giacobbe e Giacobbe che rapisce la primogenitura ad Esaù. Si intravedono ancora alcune parti del corpo di Rebecca e tutte le armi di Esaù.
Molto rovinata è anche la scena dell’Annunciazione, si intravede poi una parte del corpo di San Cristoforo.
I dipinti risalgono alla fine del Duecento e sono eseguiti con uno stile rispondente alla realtà. L’autore Pietro Cavallini, nasce nel 1259 a Roma e muore sempre nell’Urbe nel 1330. È stato un pittore e mosaicista italiano tra i più importanti ed apprezzati della Scuola romana di quel secolo. A Roma ci sono molti affreschi eseguiti da questo artista: a San Pietro, a San Crisogono, a Santa Maria in Trastevere, a San Francesco in Ripa, a San Paolo fuori le mura e qui, a Santa Cecilia.
È un dipinto che vale la pena vedere, per entrare viene richiesta un’offerta di 3 euro. Si deve varcare l’entrata principale posta sull’omonima piazza che porta all’interno delle mura nel giardino, si procede per arrivare sulla sinistra dell’entrata della chiesa dove ci sono delle scalette che conducono a un portone verde, da lì si accede all’interno del Monastero, si prende un ascensore che porta al primo piano dove si possono ammirare gli affreschi.
Nella sala alle vostre spalle rispetto al dipinto, c’è una griglia con dei fori, da quella Le suore di clausura potevano vedere l’interno della chiesa ed assistere alla messa.
Controllate gli orari che potrebbero cambiare nel tempo e che al momento sono questi: tutti i giorni dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 16.00 alle 18.00. i giorni festivi dalle 11:30 alle 12:30 e poi dalle 16:00 alle 18:00.
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