Festival del cinema spagnolo

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Roma, 2 – 7 ottobre 2020
Vuelve la magia: riparte il Festival del cinema spagnolo in Italia

Al Cinema Farnese di Roma la 13a. edizione del festival itinerante

In un clima di speranzosa ripresa per il cinema, si tiene al Cinema Farnese di Roma dal 2 al 7 ottobre 2020 la 13ª edizione del Festival del cinema spagnolo e latinoamericano. Una edizione speciale già iniziata a Messina e Napoli e che, prima dell’edizione romana, farà tappa all’Auditorium Ex-Gil di Campobasso dal 28 al 30 settembre.

Tra le novità di questa 13a edizione, il Premio del Pubblico “Lucia Bosé”, dedicato alla memoria della grande attrice italo-spagnola scomparsa lo scorso 23 marzo, di cui saranno proiettati tre film facenti parte degli inizi della sua brillante carriera: “Cronaca di un amore”, di Antonioni, “Muerte de un ciclista (Gli egoisti)” di Bardem e “Nocturn 29” di Portabella. Il Premio, che sommerà i voti del pubblico delle diverse tappe del Festival (Roma, Campobasso, Napoli e Messina), sarà proclamato il 7 ottobre nell’evento speciale di chiusura, alla presenza di ospiti e celebrità legate alla grande attrice (per votare: www.cinemaspagna.org).

La manifestazione, curata e organizzata da Iris Martin-Peralta e Federico Sartori (Exit Media) propone, come di consueto, una selezione di qualità dell’ultimo cinema spagnolo e latinoamericano in versione originale sottotitolata in italiano, con titoli inediti e anteprime nazionali assolute. “La situazione presente – sottolineano i due curatori – pur complicata, ci porta a non rinunciare alla condivisione della cultura e al dialogo. Il cinema segna una strada per il rincontro!”.

La Nueva Ola, sezione principale del festival, presenterà le migliori pellicole iberiche dell’ultima stagione, tra cui il film di apertura, “70 Binladens – Le iene di Bilbao” thriller di Koldo Serra, regista della celebre serie Netflix “La casa di carta”, capace di sprigionare ritmo e gestire con fluidità una trama che si concentra dentro le quattro mura di una filiale di banca presa d’assalto. Con la mente a “Quel pomeriggio di un giorno da cani”, il film si avvale dell’eccellente interpretazione di un cast di stelle, tra cui Emma Suárez, una donna con un grave problema da risolvere nel giro di poche ore: ha assoluto bisogno di 35 mila euro (i “binladens” nello slang spagnolo sono i biglietti da 500 euro), ma ecco che una coppia di rapinatori irrompe nella filiale nel tentativo di svaligiarne le casseforti. E qualcosa va, puntualmente, storto…

Quindi l’eclatante esordio alla regia di Belén Funes, “La hija de un ladrón” ruota intorno a Sara, una ragazza-madre costretta a contare solo su se stessa, con il grande desiderio di ricomporre un nucleo familiare e riavere ciò che le è stato tolto. Il ladro del titolo è il padre, un inetto che torna a farsi vivo in cerca di redenzione, ma finisce per costituire l’ennesimo ostacolo nei propositi della figlia. Rivelazione assoluta ai Goya 2020, con il Premio Miglior Opera Prima, ma anche Menzione Speciale della Giuria al Taormina Film Fest 2020 e trionfo per Greta Fernández all’ultimo Festival di San Sebastian, dove ha vinto la Concha de Plata come Miglior attrice.

“O que arde – Verrà il fuoco”, terzo lungometraggio firmato da Oliver Laxe, punto di riferimento del cinema d’autore del nuovo cinema spagnolo, indicato da Bong Joon-ho come uno dei cineasti più promettenti nel prossimo cinema mondiale. Il film, lirico e potente racconta di Amador, un piromane che dopo aver scontato la sua pena in carcere, torna a casa nelle verdi colline di Lugo, in Galizia. Ma nessuno in realtà è lì ad attenderlo. Premio della Giuria Un certain Regard all’ultimo Festival di Cannes, due Premi Goya 2020, per la Miglior Attrice emergente (Benedicta Sánchez) e per la Miglior Fotografia (Mauro Harce) e Miglior Film e Miglior Sceneggiatura al Mar del Plata Film Festival 2019.

Samuel Alarcón dirige “Oscuro y Lucientes”, la storia e i curiosi avvenimenti che scaturirono dalla morte del grande genio della pittura Francisco de Goya y Lucientes. Da qui il suggestivo gioco di parole del titolo che rimanda alle tinte chiaro-scure che avvolgono la sua scomparsa, avvenuta in esilio nel 1828. Dopo la sepoltura mai nessuno reclamò il suo corpo, nemmeno la famiglia. Anni dopo, alla riesumazione al cimitero di Bordeaux, la sorpresa fu grande: la testa di Goya era sparita…

Tra i titoli presenti nella sezione Latinoamericana: il peruviano “Canción sin nombre”, sontuoso esordio alla regia di Melina León, in concorso alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes 2019 e pluripremiato nei festival di tutto il mondo, che narra la storia, basata su fatti realmente accaduti, di una giovane donna senza risorse che, dopo il parto, non sa più dove sia finita la sua bambina. Nella disperata ricerca che ne consegue, trova l’aiuto di un giornalista, uomo solitario ai margini, che accetta di condurre le indagini. Un film di forte denuncia che esplora il Perù al culmine della propria crisi politica e finanziaria degli anni Ottanta.

“Piazzolla, la rivoluzione del tango”, dell’argentino Daniel Rosenfeld, è, quindi, un inedito ed evocativo viaggio nel cuore della vita e della musica di Astor Piazzolla. Per la prima volta gli archivi del leggendario bandoneonista (fotografie, nastri vocali e riprese in super8) vengono aperti al pubblico dal figlio Daniel per un ipnotico ritratto di Piazzolla dall’infanzia a Manhattan agli inizi di carriera, passando per il Tango Nuevo e i misteri dell’atto creativo.

Tra i film classici, l’omaggio al grande genio di Luis Buñuel per il 50° anniversario di “Tristana”, coproduzione italo-franco-spagnola con Catherine Deneuve, Fernando Rey e Franco Nero, compendio dei temi classici cari al maestro: l’inestricabile groviglio fra il male e il bene nella debolezza della natura umana, l’inutilità di una scelta tra i due opposti poli, la feroce satira del perbenismo borghese.

Il Festival, che ha l’obiettivo di creare e mantenere uno spazio positivo di dialogo tra l’Italia, la Spagna e l’America Latina, promuovendo attraverso il cinema di qualità i legami culturali, artistici e istituzionali tra questi territori, è sostenuto dall’Ambasciata di Spagna in Italia, A/CE (l’agenzia di promozione estera del Ministero della Cultura spagnolo); la Regione Lazio; la Fondazione Foqus di Napoli; il Comune di Napoli; la Regione Campania Film Commission; l’Instituto Cervantes; la Fondazione con il Sud; la Fondazione Horcynus Orca di Messina; Fondazione Molise Cultura; la Reale Accademia di Spagna a Roma e Turespaña, l’ente del turismo spagnolo.

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Il Gruppo ViviRoma fondato da Massimo Marino nel 1988, nasce come giornale murale per ampliarsi nel tempo in un magazine, TV e WEB.

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