Il letto Ovale (Teatro Molina)

Pinterest LinkedIn Tumblr +
Prende il nome dal singolare talamo dell’improbabile alcova di una coppia di coniugi, che loro malgrado dovranno dividerla con gli altri protagonisti della storia.

Siamo davanti ad commedia inglese scritta negli anni 60 e riproposta qui stasera dopo innumerevoli repliche avutesi negli anni e che hanno visto susseguirsi cast con attori più o meno noti, riproposizioni con accorgimenti che ne mantengono intatta la sostanza.

Cercherò di fare ordine nella ‘voluta’ confusione della storia senza spoilerare tutto, pur convinto che anche concedendomi volontarie ed involontarie spiegazioni di troppo, queste non toglierebbero il piacere di vederla o la spontaneità di riderci sopra.

L’improbabile dimora realizzata da un particolarissimo arredatore, trasforma la normale casa della coppia principale in una sorta di bomboniera colorata.

Luogo di Intrecci amorosi in cui il ‘casus belli’ ed evento scatenante è una lettera amorosa finita per sbaglio nelle mani sbagliate, chiave di inizio che provoca la confusione succitata senza fine.

Ognuno infatti crede di avere la disponibilità dell’immobile per godere del suo incontro amoroso, altri equivoci partoriti dalla mente degli sceneggiatori poi alimenteranno l’rresistibile commedia.

letto ovaleTutti si ritroveranno nello stesso tempo nello stesso appartamento, creando assurdi e spassosi intrighi in cui tutto è un divertente e continuo fraintendimento spassoso e delicatamente imbarazzante.

L’arredatore (Marco Morandi), tra i punti forti della commedia, con un atteggiamento chiaramente gay, corteggia (?!) marpionamente la disponibile e prorompente cameriera tedesca dal viso angelico (Valeria Sandulli) a servizio nella casa.

La coppia padrona dell’immobile è formata da un editore di storie per bambini (Matteo Vacca anche regista oltre che protagonista), la moglie (Veronica Pinelli) suo malgrado diviene l’involontaria musa protettrice dell’incontro amoroso della sua amica ( Emanuela Bisanti), una rossa ninfetta deliziosa tutto pepe assai espressiva ed ironica, che forma la seconda coppia, quella degli amici intimi di cui il marito è il socio (Giancarlo Porcari), un tipo piuttosto libertino.

Lei approfitta di questo debole per le donne del marito, per guardarsi intorno e assaporare nuove esperienze cercando di sfruttare l’appoggio della padrona di casa, alla fine coinvolta pure lei in questo infettivo cerchio di relazioni fuori coppia.

Questo ‘virus’ si propaga dopo che la lettera scritta dell’amante all’amica rosso crinita, finisce accidentalmente nelle mani dell’editore che beh immaginate…confusione? Avete perso già il bandolo della matassa? È solo l’inizio!

Subentrano altri personaggi tutti che cercano di andare con tutti, e complici nel complicare divertentemente tutto.

Altro cardine della storia è un contratto che l’editote deve firmare ad una famosa editrice, un vate di saggi per bambini ( l’insuperabile Anna Lisa Amodio), dallo spiccato e divertente accento sardo, che entra nella casa dove trova una serie di situazioni già in opera piuttosto ambigue.

Ormai la situazione è talmente compromessa ed ingarbugliata che invece di tentare di spiegare come stanno veramente le cose all’ imprenditrice e rischiare di perdere il contratto, si sceglie di farle credere quel poco che ha capito.

Parte così uno scambio di ruoli divertentissimo, paradossale ma terreno fertile per un incessante uragano di battute esilaranti.

letto ovaleNonostante ci troviamo al cospetto di una commedia leggera e brillante, non si può non prendere sul serio il lavoro magistrale degli autori.

Battute divertentissime si susseguono a battute di minore intensità che però incastrate tra loro ne formano un mosaico cromatico che coinvolge lo spettatore non facendolo mai smettere di ridere e sorridere.

Gli autori da encomiare per l’ispirazione e perché si sono egregiamente impegnati nello scrivere, tanto quanto gli attori ad imparare e dare vita a questa effervescente, spumeggiante, ariosa, farsesca e ingarbugliata storia.

Tra i personaggi più riusciti l’arredatore, nonostante si proponga in maniera scontata per quello che è il nostro immaginario collettivo ormai assimilato con cui riteniamo che un artista dell’ arredo dovrebbe essere e comportarsi, Morandi riesce a districarsi da questa prigione che racchiude il suo personaggio troppo macchietta e a personalizzarlo, tanto da farlo decollare e da renderlo credibile nella sua personalità alquanto insolita e bizzarra, tanto da rendenderlo spesso un fulcro essenziale in molte situazioni; una sorta di zanzara che punzecchia di continuo gli altri.

Tra gli altri personaggi la già citata anziana editrice sarda esuberante oltre che buffa e divertente, forte all’ennesima potenza, insieme alla coppia principale, sia lui che lei sono travolgenti, senza però trascurare l’amica della moglie, un vero e proprio spiritello sprintoso.

Queste a mio avviso le entità di rilievo senza togliere nulla ai personaggi posizionati in secondo piano, come: l’avvenente segretaria signora in rosso (Annalisa Agliotti) che comicamente si aggira seminuda in quel famoso letto ovale, ormai passaggio obbligato per tutti e l’altro amante (Alessandro Cecchini) costretto ad apparire e sparire tra gag e battute.

Tutti ingranaggi essenziali di questa fabbrica di risate, tutti collaborano nel mantenere uno standard alto per una commedia alla portata di tutti, atta a far passare due ore in spensierata allegria.

9 personaggi che mi sia concesso ripropongo cercando di mettere ordine in questa esilarante confusione: Veronica Pinelli, Giancarlo Porcari, Manuela Bisanti, Anna Lisa Amodio, Valeria Sandulli, Annalisa Agliotti, Alessandro Cecchini e tra i nomi più altisonanti Matteo Vacca e Marco Morandi.

Scrivi a: redazione@viviroma.tv
Share.

Leave A Reply

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com