Il 15% degli italiani si è rivolto almeno una volta a siti di secondary ticketing

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Sondaggio Findomestic/Doxa: gli under 35 sono i frequentatori più assidui e il 10% arriva a spendere il doppio rispetto al prezzo ufficiale, ma le ‘offerte’ online arrivano anche a cifre superiori ai 3mila euro

Il 15% degli italiani si è rivolto almeno una volta a siti di secondary ticketing, che mettono in vendita biglietti non autorizzati a prezzi ingiustificatamente maggiorati rispetto a quelli dei canali ufficiali. E’ il risultato di un sondaggio realizzato da Findomestic, società di credito al consumo del Gruppo BNP Paribas, in collaborazione con Doxa. L’8% si è affidato ai bagarini digitali una volta sola, il 6% da due a cinque volte e l’1% più di cinque volte.

I GIOVANI NELLA TRAPPOLA DEI BAGARINI DIGITALI. Il 66% di chi ha acquistato biglietti per spettacoli ed eventi su siti di secondary ticketing ha speso fino al 20% in più, il 24% fino al 50% in più e il 10% circa il doppio. Dalla ricerca di Findomestic emerge inoltre che sono soprattutto i giovani a rivolgersi ai cyberbagarini: esattamente il 21% nella fascia tra i 18 ai 34 anni, ovvero più di uno su cinque.

UNO SU TRE PRONTO A SPENDERE FINO A 100 EURO. Findomestic ha chiesto agli intervistati anche quanto siano disposti a spendere per assistere alla performance del loro artista preferito: il 60% non vuole pagare più di 50 euro e il 33% è pronto a sborsare fino a 100 euro, mentre il 6% non si fa problemi a mettere sul piatto fino a 200 euro. Ma c’è un 1% disposto a far follie spendendo anche 500 euro. “

LA RISPOSTA TECNOLOGICA AI CYBERBAGARINI. La lotta ai bagarini digitali arranca sul piano legislativo. L’emendamento presentato in commissione Bilancio, che vietava il bagarinaggio online prevedendo multe da 30mila a 180mila euro per ciascuna violazione, è fermo da oltre un anno in attesa di un decreto attuativo. Ma il secondary ticketing ora può essere combattuto grazie alla tecnologia: è il caso di Mticket, piattaforma di emissione di biglietti che mette a disposizione un’app che rende tracciabili i possessori dei biglietti associando ogni titolo d’ingresso ad uno specifico numero di cellulare. Il meccanismo è molto semplice. Chiunque può scaricare la app e registrarsi sulla piattaforma indicando il proprio numero di cellulare. Dopo aver ricevuto via sms si un codice per la conferma, si può procedere all’acquisto dei biglietti, tutti rigorosamente nominali. E il ‘biglietto digitale’, che si visualizza direttamente sul display dello smartphone, può essere trasferito da un utente all’altro in totale sicurezza: al momento del trasferimento viene registrato il cambio di cellulare e in automatico si genera un nuovo codice a barre da esibire all’ingresso. In questo modo il sistema monitora le eventuali anomalie: quantità sospette di biglietti acquistati o trasferiti fanno scattare le opportune operazioni di verifica.

BIGLIETTI A CIFRE ASTRONOMICHE. Sui siti di secondary ticketing si reperiscono biglietti per eventi di ogni genere: dai concerti pop-rock ai match calcistici fino agli spettacoli di classica e lirica. Gli appuntamenti più attesi – specialmente quelli già esauriti sui canali ufficiali – possono raggiungere cifre esorbitanti: un posto in prima fila al Forum di Assago per il live degli U2 (11 ottobre) arriva a costare 3.855 euro, una poltrona sullo Stage VIP al concerto milanese dei Queen insieme al cantante Adam Lambert (25 giugno) viene venduta a oltre 1.600 euro e un ingresso allo show di Eminem all’Area Expo (7 luglio) supera i 1.200 euro. E ancora, all’Arena di Verona si spende fino a 930 euro per una Poltronissima allo show di Bob Dylan (27 aprile), 1.234 per una Poltronissima Gold alla prima dell’Aida (23 giugno) e 1.222 per la Turandot (30 giugno), 600 euro per Roberto Bolle (25 luglio), 800 euro per il live di Claudio Baglioni (14 settembre). I bagarini non fanno ‘sconti’ nemmeno a Firenze: 600 euro per i Guns’n’Roses al Firenze Rocks Festival (15 giugno). Il concerto dei King Crimson a Pompei (19 luglio) arriva a costare 800 euro e quello di Sting all’Arena Forte di Cagliari (26 luglio) 870 euro.

SPORT E TEATRO. Anche per gli eventi sportivi i ricarichi del mercato secondario sono particolarmente esosi: un posto a San Siro per Inter-Juventus-Milan del 29 aprile costa anche 1.518 euro. Persino il mondo della ‘cultura alta’ è sempre più nel mirino dei bagarini digitali: alla Scala, per assistere alla replica del Don Pasquale dell’11 aprile si sborsano anche 1.080 euro, mentre ne servono circa 800 per la data del 7 aprile di Mahler 10 – Petite Mort – Bolero.

VASCO, I SITI CLONE E VIAGOGO. Le date dell’imminente tour estivo di Vasco sono sponsorizzatissime sui siti di secondary ticketing. E i prezzi sono anabolizzati, raggiungendo i 1.745 euro per un posto in tribuna Monte Mario allo stadio Olimpico di Roma l’11 giugno. Tra l’altro nei giorni scorsi la Procura di Bologna ha oscurato otto portali Internet che rivendevano biglietti per i concerti di Vasco ricalcando indirizzi e feeling grafico del circuito ufficiale Vivaticket. Risultato: due persone sono state denunciate per sostituzione di persona, turbata libertà di commercio e contraffazione di marchi.

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Il Gruppo ViviRoma fondato da Massimo Marino nel 1988, nasce come giornale murale per ampliarsi nel tempo in un magazine, TV e WEB.

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