Lorena Cesarini per la parità:In Italia il nero è associato all’immigrato e il Gender Gap nello spettacolo è su ruoli e salari

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“Quello della disparità salariale è solo una forma di quello che è un problema più grande: la violenza di genere che ha origine negli stereotipi”, ha esordito così la celebre attrice e co-conduttrice di Sanremo 2022 Lorena Cesarini, testimonial dell’evento L’uguaglianza del lavoro che si è tenuto questa mattina presso il MAXXI di Roma.

Sono proprio gli stereotipi a causare discriminazioni di ogni tipo, gli stessi che portano ad associare “il nero all’immigrato in Italia”, ha continuato l’attrice, raccontando di come le arrivino costantemente provini in cui le chiedono di “fare la parte dell’immigrata o della prostituta”, pur essendo “italianissima”, visto che è cresciuta qui.

Non solo. Ancora oggi, le statistiche ci dicono che “le donne vengono pagate meno degli uomini e questo fenomeno si chiama GENDER PAY GAP”, ha continuato la Cesarini, spiegando come l’unica vera arma sia la cultura, la conoscenza.

“In questo Gender Pay Gap, anche il mondo dello spettacolo, di cui faccio parte, è coinvolto. Sia per quanto riguarda la distribuzione dei ruoli, sia per quanto riguarda e il discorso del salario”, ha concluso l’attrice che, dopo la battaglia contro il razzismo di cui si è fatta portavoce anche sul palco dell’Ariston, ha fatto sua la lotta per le pari opportunità.

L’iniziativa, organizzata dalla Regione Lazio in occasione della Giornata regionale contro le discriminazioni di genere sul lavoro (istituita con la legge regionale n. 7 del 2021 sulla parità salariale), prosegue il percorso tracciato da Eleonora Mattia (Presidente IX Commissione del Consiglio Regionale del Lazio e promotrice della legge) per il sostegno e la valorizzazione delle competenze delle donne.

Le ultime rilevazioni Eures nel Lazio, infatti, registrano che l’occupazione femminile nel biennio 2019-2021 ha segnato un bilancio in perdita di oltre 41 mila lavoratrici. Secondo un’indagine Istat (2019) in Italia una donna su 10 afferma di aver rinunciato a lavorare per dedicarsi alla cura dei figli, a fronte di una media europea del 3,7% e oltre il 43% delle lavoratrici laureate afferma di aver dovuto modificare o ridurre il proprio orario lavorativo (almeno una volta nel corso della vita lavorativa) per riuscire a conciliare lavoro e famiglia. Quota che scende al 19% per gli uomini lavoratori laureati. Questi sono alcuni dei dati emersi durante l’iniziativa.

“Di fronte ai dati ancora preoccupanti sulla partecipazione femminile al mercato del lavoro, nel Lazio abbiamo voluto prospettare soluzioni: una legge sui servizi educativi per investire sul welfare di sostegno alle famiglie ed eradicare le diseguaglianze, anche di genere, a partire dall’infanzia. E una legge (n. 7 del 2021) che ha introdotto strumenti concreti per incidere sulle cause strutturali del Gender Gap promuovendo l’occupazione femminile stabile e di qualità e la valorizzazione dei talenti delle donne”, ha dichiarato la Mattia.

Durante la mattinata, poi, è stato presentato il Registro regionale delle aziende virtuose in materia di parità di genere e siglato il Protocollo tra Regione e ANCI Lazio per il sostegno dei Comuni virtuosi. Il primo rappresenta uno spazio di diffusione di buone pratiche aziendali tramite un sistema di incentivi rivolto alle aziende che mostrano di adottare modelli organizzativi interni paritari; il secondo, invece, riguarda il monitoraggio dei Comuni e le modalità di concessione della ‘Certificazione di equità di genere’ per gli enti locali virtuosi – con equa rappresentanza femminile nelle giunte e posizioni apicali, che attuano il bilancio di genere e costituiscono il CUG – e un relativo sistema di premialità con maggiorazioni fino al 5% nei punteggi in avvisi e bandi regionali.

Perché “nessuna donna deve più decidere se andare a lavorare o fare un figlio”, ha concluso la Presidente Mattia.

Durante l’evento, moderato dalla giornalista Maria Lombardi, si sono succeduti numerosi interventi, tenuti da una preziosa rete di donne appartenenti a categorie e professioni differenti che hanno ribadito come quello della parità di genere non sia un “problema delle donne”, ma un problema di tutti noi. I panel all’interno dei quali si sono alternati gli oratori sono stati: “Leadership, rappresentanza e democrazia”, “Cultura paritaria del lavoro” e “Tempi e spazi delle città”.

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Il Gruppo ViviRoma fondato da Massimo Marino nel 1988, nasce come giornale murale per ampliarsi nel tempo in un magazine, TV e WEB.

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