“10 Lustri de Roma”

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TEATROVID-19 Il teatro ai tempi del Corona (autunno, influenze, rigurgiti di covid e mascherine)

Teatro Roma

Scritto e diretto da Stefano Faina e Roberto Galliani. Con Marco Capretti, Lallo Circosta, Fabrizio Gaetani, Francesca Nunzi, Stefano Vigilante.

Dieci lustri sono cinquant’anni della nostra storia, quelli della città eterna. Lo spettacolo parte con ricordi che vanno dagli anni ’70 fino ad oggi. Una versione storytelling con musica, canzoni, cabaret e tanta comicità. Si parla di tutto: dai cantautori al cinema, dal teatro alla cultura, dall’arte al calcio, passando per i grandi eventi della nostra vita di romani e della nostra Mamma Roma, l’Urbe, la Capitale. Una città che rimane, nonostante i mutamenti, sempre la stessa. Chi poteva raccontarla ed omaggiarla meglio se non questi grandi artisti dal grande cuore romano?

Francesca è la voce del “Core de Roma”, la rappresentazione in carne ed ossa di “Mamma Roma”, la Giunone dei giorni nostri; un pezzo di verace romanità, gagliarda e genuina. Nei panni di madrina della serata, presenta nostalgicamente Roma parlandoci della gente comune come di quella importante e anche dei grandi cambiamenti.

Quello di Nicolini con la sua “Estate romana”, che negli anni ha rivoluzionato il mondo della cultura e dello spettacolo portando nelle strade del centro tutti i romani di ogni quartiere. E poi la tragedia di Aldo Moro, l’elezione di Giovanni Paolo II, le squadre di calcio Roma e Lazio; ma anche Baglioni, Zero, De Gregori e Venditti, le sfilate di moda a Trinità de’ Monti, Verdone, Fiorini e tanto altro. Insomma, tanti eventi e personaggi vengono ricordati da lei e dai suoi quattro colleghi in uno spettacolo che commemora teatralmente Roma.

Direttamente con i ricordi degli anni ’70 arriva Stefano Vigilante, che con una pacata comicità ci racconta della sua vita e del suo quartiere, il Pigneto. I ricordi di bambino, della sua famiglia, della periferia romana… Ha un modo molto personale di fare comicità: riesce a rimanere serio facendo ridere a crepapelle con le sue storie e le sue battute!

Gli anni ’80 sono riservati a Lallo Circosta; lui è di origini calabresi ma è nato a Roma ed ha vissuto tra San Lorenzo e Trastevere. Racconta della sua infanzia e, con una schietta comicità, di tutti quegli stravaganti e singolari frequentatori abituali del baretto frequentato da ragazzo, evidenziandone le fisionomie–tipo che si incontrano in ogni bar capitolino.

Poi canta l’estratto della canzone “La sera dei miracoli” di Lucio Dalla, ispiratosi proprio durante una passeggiata a Trastevere per comporla. Lallo propone spettacoli anche con un suo gruppo rock, dunque non solo sa cantare, ma è in grado di deliziarci con la sua voce chiara e potente.

Arriviamo agli anni ’90, introdotti da Francesca con i mondiali di calcio e i lavori mai finiti per migliorare la città; con la movida romana, il concertone del primo maggio, i preparativi per il Giubileo.

Francesca, che stasera funge da presentatrice, oltre a raccontarci vari aneddoti sulla capitale, canta con passione una canzone dedicata proprio a Roma con la sua bellissima voce. Piano piano, tra un aneddoto e l’altro, ci porta in questo viaggio nel tempo verso il presente, nel nuovo millennio, con il Giubileo e i suoi Papa boys; con la Lazio e la Roma che conquistano lo scudetto; con l’addio dei romani ad Alberto Sordi e l’Italia che, con quattro romani nella Nazionale di calcio, vince i mondiali…

dieci lustriÈ il momento di Marco Capretti. Lui è di Primavalle, e a suo modo ci racconta le abitudini dei capitolini, le metropolitane affollate e il tipico atteggiamento dei romani di farsi scivolare tutto addosso, il traffico, il parcheggio inesistente e altro. Divertente la sua digressione sul terrorismo dell’lsis… ma anche il racconto dell’elezione dei due papi, con un finale esilarante e parossistico sulle pompe funebri e i funerali.

Presi per mano da Francesca, arriviamo ai primi decenni del nuovo millennio con i campionati di nuoto, la prima sindaca donna, “La grande bellezza” di Sorrentino che vince l’Oscar e che attirerà un grande afflusso di turisti stranieri, venuti per vedere con i loro occhi quello che la pellicola aveva immortalato. Un inizio di millennio che vedrà la nascita delle app, dei social, di you tube, di facebook e wathsapp.

dieci lustriÈ Fabrizio Gaetani a chiudere la serata, con i ricordi di lui insieme al padre, appassionato di cucina romana. Inizia con un esilarante racconto di loro due che si avventurano prima in un supermercato di cibi biologici, poi in un discount, quindi in un ristorante cinese, in uno indiano e infine dal “cornettaro”, luogo di ritrovo notturno di chi fa le ore piccole. Tutto davvero comico, a cui fa da contrasto il toccante omaggio finale ad Aldo Fabrizi.

Non può mancare, in chiusura, un riferimento di Francesca al Covid e al periodo di lockdown.

Nel finale tutti gli artisti, insieme per mano, tornano sul palco per i saluti.

Spettacolo leggero, divertente e nostalgico, un vero e proprio tributo a Roma. Ricordi di una realtà ormai scomparsa, ma rimasta nei cuori di chi l’ha vissuta e che, grazie alle capacità di questi artisti viene restituita con dolcezza e amore, come fosse una morbida carezza.

Chi ha vissuto quei momenti non può che ricordarli, chi non c’era ancora non può che conoscerli in questa piacevole serata.

Il teatro scelto per lo spettacolo porta proprio il nome della nostra città: il “Teatro Roma”. Oltre che proporre una programmazione interessante, è molto accogliente e confortevole, in grado di offrire un’ottima visibilità del palco da ogni posto occupato. Lo staff, poi, si è rivelato molto gentile e disponibile. Insomma tutti ingredienti per una piacevole serata!

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