“Amore ci conosciamo?!”

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Teatro Delle Muse
Di Loredana Di Paola
Adattamento di Luca Giacomozzi
Regia Paolo Mellucci
Con Gigi Miseferi, Marina Vitolo, Stefano Scaramuzzino

Questa e la storia di un divertente triangolo amoroso.

Franco (Stefano Scaramuzzino) cerca l’amore della sua vita. Aspetta il fatidico colpo di fulmine, e qualcosa di stravolgente sta per accadere nella sua vita, anche se diverso da come se lo aspetta. Una mattina viene svegliato di soprassalto da un estraneo, Vito (Gigi Miseferi), che bussa insistentemente alla sua porta. Scopre che l’uomo, trafelato e bendato, ha avuto un incidente insieme a lui. Entrambi sembrano però avere un’amnesia sull’ accaduto, Franco per la sua notte brava a base di alcolici e l’altro per un colpo alla testa. La situazione si fa più intricata quando squilla un cellulare e chiedono di una tale Giusy, che però Franco non conosce…

I due attori rendono l’incontro molto divertente, riportandomi alla mente quella commedia teatrale italiana di vecchio stampo ricca di battute semplici sì, ma con tanta ricchezza espressiva e gestuale.

Mentre Vito si allontana dalla stanza, dal bagno di Franco spunta Giusy (Marina Vitolo). Sembra proprio che i due abbiano passato una notte focosa insieme. L’ingresso dell’esuberante e travolgente Giusy è la scintilla che accende la commedia. Da qui in poi la storia di questo strano triangolo si movimenta e diventa più bizzarra, e iniziano a svelarsi anche i primi altarini. Ormai i destini dei tre si sono intrecciati e le vicende si fanno sempre più buffe, inaspettate e intricate. Non tutto è però come sembra, e questo velato mistero diverte il pubblico.

Stefano Scaramuzzino si presenta nei panni di un personaggio timido ed un po’ impacciato, turbato per ciò che gli è accaduto e sempre più in difficoltà di fronte a quello che continua a scoprire. È messo in imbarazzo dall’altro, interpretato da Gigi Miseferi, sempre più invadente e pressante che, seppur smemorato, a tratti comincia a ricordare qualcosa. Franco imbarazzato, cerca timidamente di far passare l’amante di una notte per la madre e Vito, ancora frastornato per la botta, sembra crederci.

amore

La commedia si sviluppa su una serie di esilaranti trovate e colpi di scena con continui clowneschi svenimenti dello smemorato che permettono ai due amanti di cambiare continuamente le carte in tavola ad ogni loro passo falso, aggiungendo così alla storia sempre nuove e simpatiche trovate che inevitabilmente strappano sorrisi ed applausi. Ma non basta, ci attende ancora qualche sorpresa.

Così, la godibile commedia che parte con un prologo piuttosto semplice, si ingarbuglia sempre di più dando un taglio decisamente inaspettato alla vicenda.

Il gusto retrò della pièce è a mio avviso più indicato per un pubblico maturo, che ritroverà nelle battute e nella recitazione quel sapore tanto caro dei tempi andati e ormai raro nelle sale, vuoi perché datato, o perché non tutti sono in grado di riproporlo con efficacia senza cadere nel banale e nello scontato. Stefano e Gigi sono assolutamente divertenti, hanno chiaramente un solido background ed una vasta esperienza in questo campo, così come Marina, che inserisce tutta la sua simpatia di matrice partenopea.

I tre danno gusto e sapore ad una commedia che ci intrattiene per un’ora e venti, regalandoci tra l’altro un finale davvero inaspettato.

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