“Amori corti”

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TEATROVID-19 Il teatro ai tempi del Corona (abbandoneremo le mascherine?)

Teatro Testaccio
Alessandra Merico e Enzo Casertano

Quando Dio creò l’uomo e la donna, forse doveva premurarsi di fornire loro un manuale d’istruzioni, fargli un corso introduttivo sull’uso e consumo della coppia e magari seguirli anche un po’ più da vicino.

Malintesi, litigi, pause di riflessioni e il matrimonio… non sempre felice. Tra sarcasmo ed ironia, questo spettacolo divertente ed intelligente pone l’uomo e la donna di fronte alle loro diversità, riportando inevitabilmente alla mente il libro di John Gray “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere”, dove l’autore sottolinea il differente modo di vedere o interpretare le cose. E richiama alla amente anche il fortunato “Caveman”, format teatrale che qui in Italia è stato portato sul palco e al successo da Maurizio Colombi. Anche questo orientato sui luoghi comuni della coppia con ironia.

Enzo e Alessandra sono due bravissimi attori, insieme sono una coppia artistica collaudata, da fuochi d’artificio. Sanno intrattenere il pubblico, divertirlo, ma anche farlo riflettere. Sono molto amati dagli spettatori; stasera tra i convenuti c’era un simpatico signore che ha visto per ben sette volte “Io e Kate”, un altro loro fantastico spettacolo. Ogni volta che vedo una nuova proposta di questi artisti, ne esco sempre soddisfatto. Stasera, in questo delizioso teatro, accolto da Valter e Laura che si dimostrano sempre ottimi padroni di casa, mi godo la loro nuova divertente ed interessante proposta.

Il titolo “Amori corti” si può intendere con un doppio significato: la breve durata di un amore oppure il “corto teatrale”, ovvero uno sketch più o meno breve. Stasera di “corti” ne vengono proposti ben cinque: piccole storie incastrate tra loro che orbitano intorno alla coppia svelando la diversità tra i due sessi in maniera davvero ironica e comica.

Questa coppia artistica perfetta e rodata formata da Enzo e Alessandra si trasforma e si cimenta nella storia di varie coppie, cominciando con quella più atavica e leggendaria: Adamo ed Eva. Lei particolarmente pressante, lui particolarmente pressato. Entrambi con le immancabili foglie di fico, ci danno subito ad intendere che il Signore poteva stare più attento nel generare questa coppia esplosiva e a non lasciarla a se stessa. Tra le varie beghe, ci raccontano a loro modo come è veramente andata all’alba dei tempi, fino all’inevitabile cacciata dal paradiso.

Divertente anche il secondo corto, dove una versione di Alessandra apprensiva, che ha poco tempo da perdere con i preamboli, cerca di bruciare le tappe a velocità stratosferica per capire se esistono affinità tra lei e lui e se investire su una storia d’amore che probabilmente non comincerà mai. In tutto questo, vittima designata è sempre il povero Enzo, costretto ad adeguarsi alle esigenze di lei.

Divertente è anche la prova – incontro davanti all’avvocato, dove i due interlocutori si relazionano con molta ironia nella fase della separazione tra litigi, battibecchi e sfuriate; ma il finale che ne scaturisce è inaspettato e, oserei dire, geniale.

Se qualcuno avesse ancora dubbi sull’efficacia artistica che questa coppia riesce a partorire, nelle ultime due scene troverà pane per i suoi denti. Ancora più esilaranti e cariche, raggiungono man mano il loro apice nel gran finale. Nella penultima abbiamo una moglie che, con il suo shopping compulsivo, acquista tutto quello che riesce a trovare su internet, ovviamente con la carta di credito del povero marito. Non vi dico la spesa più pazza che riesce a fare, su cui verte gran parte dello sketch: da sdraiarsi sulla poltroncina per il ridere! C’era una bambina, in platea, che rideva a più non posso contagiando anche me e i presenti. Prova, questa, che si tratta di uno spettacolo davvero per tutti.

L’ultimo sketch dà il colpo finale sia alla serata che al pubblico, già abbondantemente sovralimentato di allegria. In questo gran finale Enzo e Alessandra interpretano due attori che cercano di portare in scena Giulietta e Romeo, quest’ultimo però davvero improbabile ed imbranato che oltretutto infila in tutti i modi la sua napoletanità, unico suo punto forte, stridendo con il classico di Shakespeare. È qualcosa di veramente irresistibile, e lo è anche per gli attori stessi, che a denti stretti cercano di trattenere la risata di fronte alle battute reciproche improvvisate che finiscono per coinvolgere anche il pubblico soddisfatto. Si ride sempre. Si comincia con il sorridere, poi si ride a denti stretti, poi si ride grassamente a crepapelle in maniera talmente contagiosa che il Covid si sentirebbe imbarazzato al confronto. Questi due artisti sono una forza travolgente, sono seguiti da un pubblico che palesemente li ama, così come il sottoscritto. Il loro differente modo di proporsi sul palco li rende irresistibili. Enzo, con la sua vecchia scuola napoletana, si muove da maestro attingendo ai grandi del cinema e del teatro partenopeo a cui aggiunge la sua dose personale ed originale. Alessandra possiede una mimica scenica ed un’espressività divertenti. Irresistibile la tolleranza quasi materna che esprime nei confronti del collega. Muoio ogni volta che la vedo accigliarsi e riuscire a chiudere un solo occhio alle esternazioni di Enzo…

Semplicemente irresistibili!

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