“Che disastro di Peter Pan”

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Teatro Olimpico
Di Henry Lewis, Jonathan Sayer e Henry Shields.

Viene riproposto questo favoloso spettacolo che sembra fare coppia con “Che disastro di commedia”. La nostra sgangherata compagnia teatrale ci riprova e porta in scena un Peter Pan mai visto! La storia dovrebbe essere quella che conosciamo tutti, ma l’imbranato cast ne combina di tutti i colori, divertendo tutti i presenti.

Un cast giovane ma rodato di preparati professionisti che conosco tutti individualmente e per cui provo grande affetto ed un profondo rispetto.

Li ho visti, per cosi dire, crescere in questi anni, maturare; li ho seguiti con costanza nelle loro più disparate esibizioni e nel mio piccolo li ho sempre sostenuti. Tutti insieme sono qualcosa di assolutamente travolgente.

La commedia diverte e tanto, grazie anche agli innumerevoli contrattempi ed incidenti creati ad hoc, che costringono gli attori a divenire dei veri e propri ginnasti.

Anche questo spettacolo è complesso ed impegnativo per il cast, che dimostra un affiatamento straordinario e grande preparazione e va detto, anche grazie al supporto dei numerosi ed esperti tecnici, che seppur rimanendo nell’ombra delle quinte o dietro le consolle corriborano magistralmente chi è in scena, con suoni, luci, effetti.

Tutti loro apportano un grande contributo per la riuscita dello spettacolo, come le piccole modifiche e i consigli creativi di Leonardo Buttaroni, sempre vicino e di supporto ai ragazzi in scena.

Grazie alla simpatia del cast e al testo, lo spettacolo è adatto a tutti, sia grandi che piccini, e questo è uno dei punti di forza. Una famiglia intera, infatti, può andare al teatro e tornare soddisfatta e contenta.

I nostri sono impegnati non solo in scene che richiedono esercizio fisico e capacità ginniche di un certo livello, ma si trovano spesso a trasformarsi per assumere ruoli diversi e in un batter d’occhio cambiano i costumi di Roberto Surace e Adele Bargilli, molto belli e curati.

Spariscono e riappaiono, cambiano ruolo, voce ed atteggiamento con grande padronanza, inscenano di cintinuo gag fantasiose e divertenti.

La scenografia è molto curata e gradevole; si smonta, si rompe e poi addirittura gira vorticosamente come impazzita, rendendo tutto frenetico, travolgente.

Diversi gli ambienti tutti ben curati in cui si muovono i personaggi: la stanza dei ragazzi, un bosco, la nave pirata, una città, il mare… una scenografia davvero pregevole.

Anche gli effetti esterni di disturbo sono perfetti, come i continui corto circuiti, fiammate improvvise, lampadine che si fulminano, interferenze radio, registrazioni audio che partono da sole fuori sincrono, rumori inaspettati, o i commenti imbarazzanti e le critiche che riguardano gli attori in scena che arrivano da dietro le quinte.

Tutto questo rende ancora più divertente questa folle proposta.

Loro sono semplicemente dei grandi, eccezionali, sincronizzati in maniera impressionante, non ci fanno mai smettere di ridere. I bambini in sala non si trattengono, a volte rispondono alle battute dei personaggi cercando di interagire con loro tanto sono coinvolti.

Un articolo, per quanto dettagliato, non può rendere l’idea della loro bravura e della spettacolarità di questa proposta teatrale alla quale non si può davvero mancare.

Marco Zordan, Riccardo Giacomini, Viviana Colais, Alessandro Marverti, Stefania Autuori, Massimo Genco, Valerio Di Benedetto, Matteo Cirillo, Igor Petrotto, Carolina Gonnelli, Massimo Genco, Ilaria Orlando, Emiliano Morana, tutti insieme sono una vera e propria catena di montaggio del divertimento. Fantastici, inimitabili, travolgenti.

Menzione particolare va a Marco Zordan nei panni di presentatore, Capitan Uncino e padre della famiglia Darling; è semplicemente eccezionale, inimitabile, travolgente, dalla grande personalità, come Stefania Autuori che veste i panni ora della governante, ora della moglie della famiglia Darling, quando sembra con i suoi atteggiamenti una diva del cinema in bianco e nero; poi ancora appare come Campanellino e la pellirossa Giglio Tigrato… assolutamente versatile, è semplicemente fantastica; sfodera tutte le sue grandi capacità recitative dando vita a soggetti estremamente diversi tra loro tutti assolutamente riusciti.

Stupenda quando in una gag canta imperturbabile, mentre intorno a lei succede davvero di tutto.

Matteo Cirillo diventa il braccio destro di Marco, davvero un grande; divertentissimo nei panni del pirata; ma anche negli altri ruoli in cui si cala, risulta sempre vincente grazie anche alla sua spiccata personalità che lo rende unico. Nei panni di pirata si cimenta in un idioma appena comprensibile che mi ha ricordato un vecchio sketch di Tognazzi con Vianello (Tito tu t’hai ritinto il tetto), assolutamente imbattibile.

Alessandro è simpaticissimo con il suo fare imbranato quando dimentica le sue battute, fa la parte dell’incapace, ma al contrario le sue doti artistiche rivelano ben altro. Lui è nel doppio ruolo di figlio dei Darling e di Spugna, il buffissimo mozzo alcolizzato del Capitan Uncino.

I sopracitati artisti, grazie a ruoli di primo piano, sono quelli che spiccano di più, ma non sono da meno i loro colleghi che insieme creano una fantastica e riuscita sinergia.

Tra gli altri ci sono la dolcissima, incantevole e spiritosa Viviana che si cala mirabilmente nei panni della figlia dei Darling, deliziosa come riesce a trasformarsi in una dolcissima e trasognante bimba, ma anche ad uscire da questo personaggio ed entrare in quello di rassegnata artista per tutto ciò che le accade intorno. Brava anche quando intona una canzone.

Poi c’è Riccardo, strepitoso ed irresistibile con il suo aplomb che sempre lo contraddistingue, quando cerca di fare il serioso narratore, ma è funestato da ogni imprevisto sulla scena.

Buffissimo nei panni di uno dei pirati; Massimo, nel doppio ruolo di figlio dei Darling e dell’irresistibile coccodrillo, che appare anche in una fugace ma strepitosa apparizione di improbabile sirenetta… con le sue espressioni e la sua mimica sempre divertenti è un portento, ma soprattutto si rivela dolcissimo e tenero in ogni apparizione.

Insieme a Viviana sono la perfetta rappresentazione dell’intimo fanciullesco in cui i bambini in sala sicuramente si riconoscono.

Igor è l’impareggiabile e svolazzante Peter Pan, che cerca di fare il verso a quello della fiaba, ma che perde regolarmente di credibilità quando viene volutamente sbatacchiato sulle scenografie a destra e a sinistra dai maldestri operatori e peggio, quando cerca di corteggiare marpionamente le sue colleghe.

Si rivela non solo bravo e divertente in questa parte, ma anche in quella di stuntman. Verrà poi sostituito maldestramente da un imbattibile, capace e poliedrico Valerio, a causa del finto infortunio subito, cosa che rende la storia ancora più esilarante.

Valerio, insieme ad Emiliano e a Ilaria, fanno parte di uno sprovveduto, divertente e imbranatissimo staff tuttofare, inserito a forza nella commedia.

Per ultima, ma non ultima, c’è la timida ed urlante Carolina nei panni di Zufolo, incapace per l’emozione di proferire una sola parola senza balbettare.

Si riscatterà alla fine della storia prendendo coraggio e rivelandosi una brava narratrice. Lei è dolcissima, l’immagine dell’insicurezza, se vogliamo la sua parte ha un risvolto profondo; è un velato incoraggiamento rivolto ai bambini insicuri, affinché trovino la forza dentro di loro di reagire ed essere se stessi.

Bellissimo ed emozionante quando spontaneamente tutta la platea, soprattutto i più piccoli, hanno cominciato ad incoraggiarla a affrontare la propria timidezza e riuscire così a recitare. Una bella rivelazione.

Insomma, uno spettacolo da vedere assolutamente!

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