Durante la terza fase Stravolta dal mio solito destino

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Il teatro ai tempi del corona

Spettacolo teatrale di Francesca Nunzi
Teatro degli Audaci

È terminata la mia opera di stolkeraggio nei confronti della povera Francesca, la quale avrà pensato di me:- o che io sia un maniaco, o il suo più grande fan, al quale a questo punto spetti come riconoscimento un premio fedeltà, che so’: il ‘Nunzino’ d’oro’, (o almeno quello d’argento) come suo seguace.

Scherzi a parte presenziare a tutte le sue apparizioni mi ha dato modo (soprattutto con questo ultimo spettacolo) di conoscere la poliedricità di quest’artista e di poterla incontrare di persona.

L’ho trovata amabile, cortese e assai disponibile, sia verso di me che verso le altre persone del pubblico che l’hanno attesa a fine show per poterla conoscere e congratularsi con lei.

In una settimana ho visto tutti e tre gli spettacoli che la bravissima Francesca Nunzi ha proposto in questa difficile stagione teatrale estiva 2020, ancora in piena fase 3 dello speriamo post-covid 19.

teatro degli audaciMai un abbassamento di tono in nessuna delle tre date, tre spettacoli diversi tenuti in maniera impeccabile e professionale senza cedimenti né tentennamenti.

Sono di nuovo qui stasera al Teatro degli Audaci che per la sua rassegna estiva ha deciso di proporre gli spettacoli in piena sicurezza, allestendo un palco all’aperto.

Mascherine e distanza sociale rispettata tra il pubblico.

Davvero un bello spettacolo questo ‘Stravolta dal mio solito destino’!
Improntato come gli altri due sulla figura della donna.
Stavolta però Francesca ci prende a tradimento: prima ci fa’ ridere come è nel suo stile, poi nella parte centrale ribalta tutto, inserendo una serie di interpretazioni in bilico tra il serioso e il drammatico:

Recita due toccanti poesie scritte da lei: una su Romolo e Remo e la nascita di Roma, l’altra su una madre prostituta che vede tristemente riproporsi il suo stesso destino nella figlia.
Poesie recitate con profondo coinvolgimento, che inumidiscono gli occhi dei presenti.

Poi ci propone delle canzoni cantate con la sua potente e bellissima voce in dialetto romanesco, con dei testi molto belli, coinvolgenti e toccanti.

Non contenta impersona poi una povera donna vessata dalla vita e dal marito, per poi passare ad omaggiare in un’altra interpretazione la nostra mai troppo compianta Anna Magnani, raccontandoci la sua triste storia d’amore con il regista Rossellini.

teatro degli audaciChe dire, una storia raccontata in maniera struggente, commovente e toccante.

Con un’ indiscutibile maestria, Francesca ci fa rivivere il suo dramma tanto da poter quasi sentire il rumore dei pezzi del cuore della Magnani infrangersi.

Credo che ‘Nannarella’ dall’aldilà si sia emozionata nel sentirsi così celebrata.

Me la immagino sorridere a Francesca facendole l’occhiolino con una delle sue tipiche espressioni burbere che tanto l’hanno caratterizzata mentre in romanaccio dice: ‘Ammazzete France’, hai fatto piagne pure a mme!’

Francesca vi aspetta con delle repliche di questo spettacolo al Teatro di Tor Bella Monaca il 24, il 25 e il 26 luglio…

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