Evento del Teatro 7 all’Orto botanico di Roma “Woman in rock”- Quattro storie tra musica e parole-

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TEATROVID-19 Il teatro ai tempi del Corona
(spettacolo all’aperto, senza il dubbio di mettere o meno le mascherine)

di e con Ketty Roselli

Finalmente riesco a vedere questo spettacolo! Avendolo perso tempo fa, appena ho saputo della nuova data me la sono segnata sul calendario come appuntamento improrogabile per rivedere Ketty, bravissima attrice ma anche ottima cantante. Stasera ripercorrerà la storia del rock al femminile proponendo brani di quattro cantanti famose…
Lo spettacolo avrebbe dovuto tenersi al Parco Di Meo, proprio vicino al Teatro 7, ma per problemi indipendenti dall’organizzazione è stato spostato nella stupenda cornice dell’Orto botanico di Roma; così, sia noi che le piante saremo deliziati da questa capace interprete.
La sua melodiosa, potente, corposa voce e la sua musica inonderanno i bei viali del giardino per una magica serata.

Ascolteremo, reinterpretate, le canzoni famose di Tina Turner, Janis Joplin, Amy Winehouse ed Etta James. Donne che hanno in comune, oltre alla stupenda voce, anche una vita travagliata; donne che hanno saputo, evidentemente, incanalare la loro sofferenza ed usarla come stimolo per creare musica che rimarrà immortale.

Ketty canta alcune parti dei loro brani e tra un pezzo e l’altro ci racconta la storia e le vicissitudini delle protagoniste.
A supportare il suo racconto vengono proiettate foto delle quattro donne, che lei sapientemente inserisce nel suo show, dando vita ad uno spettacolo interessante e molto originale attraverso il quale conosciamo i lati più nascosti delle artiste. Tutto è fatto con delicatezza, rispetto e ammirazione, e c’è un immancabile, personale e riconoscibile pizzico di simpatia ed ironia che contraddistinguono Ketty.
Scavando nelle vite, nei testi e nelle interviste di queste star, l’artista estrapola dei passaggi interessanti, ne addolcisce i momenti tragici cantando come solo lei sa fare e coinvolgendo in modo divertente il pubblico.
Preparata come una giornalista musicale nell’atto di presentare delle biografie di artisti, dimostra una profonda preparazione sull’argomento, quindi ci riempie di interessanti aneddoti e curiosità su queste dive dannate.

Dopo aver aperto con Tina Turner raccontandoci della sua travagliata vita di coppia, è il momento di Janis Joplin, famosa per i suoi eccessi nell’uso di alcol, droga e sesso, oltre che per la splendida voce.
Intanto Ketty, con disinvoltura, assume alcune movenze, alcune tonalità e delle espressioni che ricordano queste cantanti, ma è solo un accenno, perché Ketty conserva sempre la sua grande personalità e originalità che non viene soffocata da questi grandi ed ingombranti nomi. Dietro la sua esibizione, va detto, non c’è una banale imitazione, c’è molto di più; c’è tanto dell’attrice e dell’ artista, che con tutta la sua passione e la palpabile ammirazione per queste interpreti, riesce a materializzarle qui, davanti a noi.
Il musicista Fabiano Lelli, con la sua chitarra acustica, suona ed accompagna magistralmente Ketty, che durante lo spettacolo scompare dietro le quinte, ed ogni volta rientra in scena con una maglietta dell’artista di cui parla, cantando con una padronanza ed una naturalezza che dà i brividi. Nell’ascoltarla ho pensato che avrebbe tranquillamente potuto cantare a cappella per tutto lo spettacolo! Ed infatti, eccomi accontentato… Sul finale eseguirà un brano di Amy Winehouse senza accompagnamento. Impressionante ed emozionante!

È il turno di Etta James, con i suoi problemi di droga e alcol. Il pubblico ora è invitato a cantare, tanto che Ketty fa accendere le luci in platea per controllare il nostro impegno… I brani si susseguono e, bene o male, sono tutti conosciuti e fanno battere il piede. La poliedrica voce della nostra artista sul palco gioca sulle note e sulle melodie: dai suoni acuti a quelli gravi, per scivolare in un profondo graffiato blues e poi risalire nuovamente con picchi altissimi, manifestando tutta la sua preparazione e potenza canora.
Non le manca nulla, non sfigurerebbe neanche al fianco di cantanti famose, anzi, forse qualcuna di loro impallidirebbe anche!

Chiudiamo con l’ultima anima dannata: Amy Whinehouse, anche lei afflitta da problemi familiari, anche lei lenisce i dispiaceri con droghe e alcol; un’altra splendida voce dalla vita travagliata e spenta prematuramente.

kettyIl punto forte di questo spettacolo è che, oltre a cantare bene, Ketty riesce a dare voce ai pensieri, ai reconditi desideri, alle sofferenze di queste dive, vivendole in prima persona. Ketty dimostra di conoscere bene le cantanti, di amarle, di sentirle dentro, rendendo loro giustizia e glorificandole con professionalità e bravura. La serata, così, va via piano piano, con dolcezza e profondità, in mezzo a tanta melodia. Uno spettacolo piacevole, coinvolgente, che oltre alla musica abbina anche tanta cultura musicale senza mai appesantire lo spettatore. I brani non sono cantati per intero e questa, a mio avviso, è un’ottima scelta, infatti Ketty ci propone i passaggi più suggestivi, più tecnici ed emozionanti.
Tra il pubblico anche suoi amici e colleghi, tra cui Michele La Ginestra e Andrea Perrozzi, sempre immancabili e che spesso si esibiscono al Teatro 7.

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