‘Giusto a metà’ Scritto ed interpretato da Marina Vitolo con Eleonora Tosto, al piano Danilo Blaiotta

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TEATROVID-19 Il teatro ai tempi del Corona (la rinascita del teatro)

Il Teatro Marconi quest’anno sta proponendo un palinsesto ricco di chicche che il pubblico numeroso sta dimostrando di saper apprezzare.
Nonostante le limitazioni covid, l’affluenza è degna di nota. Le persone vogliono divertirsi, lasciarsi alle spalle un anno e mezzo di limitazioni e privazioni, e sta scegliendo questo accogliente teatro per distrarsi e reinserirsi nella normalità quotidiana.

Marina è un’attrice esplosiva, ogni volta che l’ho vista recitare ho potuto apprezzare una sfumatura diversa del suo carattere artistico. Seppur di piccola statura, sul palco svetta per la sua levatura artistica con la quale giganteggia, sia in parti secondarie che più importanti. Napoletana doc, attinge la sua esperienza dal vecchio teatro partenopeo, facendo poi un giusto cocktail con una recitazione più moderna. Credo che sia questo il suo segreto per divertire il pubblico.

Posso ”ficcanasare” sulla sinossi del suo spettacolo e così ho modo anche di farle qualche domanda sullo spettacolo con il quale debutterà, a breve, al Teatro Marconi.

“Giusto a metà” è uno spettacolo comico brillante che tratta in maniera leggera ed a tratti autobiografica la vita di un’attrice che sceglie di fare questo lavoro e di portare avanti comunque la sua famiglia. Racconta la sua storia in maniera irriverente, comica, ma in alcuni momenti commovente.
Una piccola donna intrappola in un piccolo corpo, due e più vite, spinta dalla voglia di non rinunciare alla sua grande passione per il teatro.
Ricorda, spera e canta…ancora sorprendentemente capace di sognare.

Chiediamo qualcosa a Marina

Com’è nata l’idea di questo tuo nuovo spettacolo?

Lo spettacolo nasce dalla necessità di interpretare me stessa! Sono un’attrice e ho fatto miei ruoli decisi da altri per me! Per carità, molto bello mettersi alla prova e mettersi al servizio del tuo personaggio. Farlo tuo, dargli vita, corpo e verità. Ma sentivo una volta tanto, l’esigenza di portare me! Aprire le porte della mia anima e fare entrare il pubblico. E poi volevo che lo spettatore sapesse dell’esistenza di attrici del sottobosco… non famose, ma neanche sconosciute, attrici che vivono “giusto a metà” tra l’uno e l’altro.

Perché hai scelto di fare un monologo? Soprattutto perché con l’ausilio di una cantante e di un pianista?
Inoltre so’ che hai voluto alla regia una persona in particolare...

Diciamo che non è proprio un monologo… è una storia raccontata con una colonna sonora che serve a sottolineare emotivamente i momenti.
Direi più supervisione che regia! Si, per quanto concerne la persona di cui accennavi è Francesca La Scala, l’ho voluta fortemente perché oltre ad essere una donna, è un’ attrice ed una regista di grande eleganza e sensibilità.

Perché hai scelto proprio questa coppia di artisti per farti supportare?

Perché sono il top.
Hanno già lavorato insieme e si respira un’intesa artistica ed una travolgente armonia.
In più Eleonora è fisicamente il mio opposto: bionda, esile e delicata, ma quando canta è una tigre.

Perché il pubblico dovrebbe venire a vederti? Cosa si perderebbe se non venisse al tuo spettacolo?

Perché no? Perderebbero uno spettacolo dove si ride, ci si emoziona e si entra nella vita di chi vive Giusto a Metà…per un motivo o per un altro tutti viviamo “Giusto a metà”

Cosa ti aspetti dal pubblico e dalla critica?

Dal mio pubblico mi aspetto un nuovo scambio emotivo…
Quando il sipario si chiuderà avrò lasciato un altro po’ di Marina ed io andrò via con un altro po’ di loro. Nuovi tasselli di un vecchio puzzle che non sarà mai finito.

Ora passiamo ad Eleonora

Eleonora non trovi atipico salire su un palco e dividere la scena tra recitazione e canto? Perché hai scelto di fare questo spettacolo?

Non lo trovo atipico, anzi credo che il canto e la recitazione non siano due mondi distanti tra loro, ma complementari. In questo spettacolo il canto raccontata con la voce e con la musica quello che Marina racconta con le parole e la sua bravura attoriale.
Sono stata chiamata da Marina che mi ha coinvolta in questo spettacolo scritto da lei e che racconta molti episodi della sua vita. Sono stata felicissima di accettare.

Cosa pensi di Marina persona ed attrice?

Marina è una persona dotata di grandissima sensibilità, nella vita e nella scena. È profonda e capace di guardare nel dettaglio l’animo umano, per questo la sua comicità non è mai banale e porta sempre dentro uno sguardo critico sulle cose. Con lei si ride e si riflette.

Cosa vi aspettate da questo spettacolo?

Spero che sia un’occasione per confrontarmi con una professionista che stimo e divertirmi sul palco con lei.

Come pensate che critica e pubblico reagiranno a questa proposta?

Spero che quello che racconteremo e suoneremo possa essere il modo di passare una serata piacevole.

Bene, ora bisogna solo andarli a vedere…

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