“M’accompagno da me” con Michele La Ginestra. Regia di Roberto Ciufoli

Pinterest LinkedIn Tumblr +
TEATROVID-19 il teatro ai tempi del Corona (verso la piena capienza delle sale)

Per la prima volta sono nel nuovissimo Teatro 7 Off e per la prima volta vedo sul palco Michele La Ginestra.

L’avevo conosciuto quest’estate nello spazio all’aperto di Villa Massimo, dove il Teatro 7 ha portato in scena numerosi ed interessanti show.

Michele mi ha fatto subito un’ottima impressione, sorridente e cortese, simpatico e cordiale. Ero lì per vedere uno spettacolo scritto proprio da lui, “I Dentici”, con Giancarlo Porcari e Tiko Rossi Vairo. Proposta che ho trovato molto divertente e toccante e di cui ho anche scritto un articolo. Stasera sono qui grazie al direttore del teatro Adriano Bennicelli, che ringrazio per essere riuscito a trovarmi un posto all’ultimo momento per quest’ ultima data.

Il teatro, aperto da poco, si trova tra Montesacro e Prati Fiscali. I nostri hanno fatto un ottimo lavoro nel tirarlo su; uno spazio molto bello ed accogliente, in una zona dove peraltro non ci sono altre realtà come questa. Entrando, ancora si avverte l’odore dei lavori terminati da poco, una bella sala con poltrone confortevoli ed uno spazioso palco.

Da lunedì finalmente potrà essere sfruttata tutta la sua capienza, grazie al nuovo DPCM che allenta le redini sulle restrizioni… dunque in bocca al lupo!

Lo spettacolo

Entra il nostro istrionico artista, che vedremo calarsi nei panni di diversi divertenti personaggi. Il primo, piuttosto simpatico, si presenta con la voce sbiascicata e l’andamento incerto a causa dell’eccessivo uso di alcolici. Un tipo estroverso, bizzarro e tutto sommato anche erudito; nonostante il suo “vizietto” è in grado di intrattenere il pubblico con le sue conoscenze raccontate con efficace verve comica. Divertente la sua imitazione geografica dell’Italia fatta usando il suo corpo; con le braccia chiuse ad ovale sopra la testa, ad esempio, rappresenta le Alpi… Ho avuto la sensazione che il personaggio avesse un sapore ed una comicità dal gusto retrò; infatti Michele, abbandonando il ruolo, ci spiega che si tratta di una scenetta proposta addirittura da Ettore Petrolini. Nonostante abbia cent’anni, Michele non solo la ripropone coraggiosamente, ma le dà un suo tocco personale, che la ravviva e la attualizza e, pur lasciando intatta quella sua connotazione storica, riesce a fare rivivere questo sketch e a divertire.

Michele ora veste i panni di un avvocato, che con il suo accento meridionale, ricorda quei togati che difendevano nei vecchi film i vari Pippo Franco, Alberto Sordi, Totò… Il primo attore che mi viene in mente in questa veste è Vincenzo Talarico. Come lui, Michele è borioso, ridondante, teatrale, ma sempre divertente mentre si rivolge ad un ipotetico giudice (come faranno tutti i vari personaggi che si avvicenderanno). L’avvocato in questione difende l’attore La Ginestra, che avrebbe infierito su numerosi spettatori all’uscita del teatro, colpendoli sul di dietro come un cecchino con una fionda usando come proietto una biglia di ferro. Tutto questo per punirli dopo aver usato il cellulare in sala durante il suo spettacolo…

Ora potete immaginare la mia reazione, visto che per scrivere articoli sono costretto a prendere appunti con l’uso del mio cellulare durante gli show. Sono sbiancato, considerando poi che spesso Michele si rivolgeva dalla mia parte, ho avuto l’impressione che ce l’avesse proprio con me! Che imbarazzo! Come un ladro ho cercato di limitarne l’uso, eclissarne la presenza, mentre lui intanto, nelle vesti di questo buffissimo legale, continuava ad arringare al pubblico. La sua perorazione prendeva di mira le mamme preoccupate per aver lasciato a casa i figli e durante lo spettacolo mandano messaggi per accertarsi che tutto vada bene. Magari, come dice l’avvocato, questi già dormono mentre la loro babysitter pomicia sul divano con il fidanzato, o magari proprio con i loro figli! Poi prende di mira i single che, per certificare la loro giornata, inviano i loro selfie su Facebook, qualsiasi cosa stiano facendo, o si scambiano di continuo messaggi WhatsApp che al loro arrivo infastidiscono con la suoneria i presenti. Alla fine la giusta accusa sottolinea che per seguire il proprio telefono, alla fine ci si perde lo spettacolo o tutto ciò che avviene intorno a sé. Non sapevo se ridere o preoccuparmi di poter essere un suo potenziale bersaglio a fine spettacolo!

m'accompagno da meMichele si cambia direttamente in scena, con l’ausilio di luci soffuse e di interventi musicali in sottofondo atti a sottolineare il passaggio da un personaggio all’altro. La Ginestra è un ottimo interprete, un professionista che sa tenere il palco e intrattenere il pubblico divertendolo e divertendosi. In questo monologo in cui propone vari personaggi, mi riporta alla mente quella comicità con cui sono cresciuto e che riaffiora dal mio passato grazie a lui. Michele scova nei meandri dei miei ricordi sopiti, riportando in vita quelle emozioni passate e ancora vive in me.

L’idea di portare strani personaggi in scena mi riporta in mente i primi film di Carlo Verdone, mentre nella sua recitazione scorgo frammenti e reminiscenze di Enrico Montesano, Gigi Proietti, Alberto Sordi e qualcosa che mi ricorda Riccardo Rossi. Ma beninteso, si tratta di accenni, perché Michele La Ginestra ha una sua forza, una sua personalità che spicca e che ne fa il motore portante per quest’ora e mezza di spettacolo.

Michele ora si trasforma in un altro personaggio divertente, un milanese che arrivato a Roma che ci racconta della sua esperienza sulla viabilità, degli incidenti, di come interpretare le indicazioni sui varchi della ZTL, dei pedoni che rischiano la vita costretti a tramutarsi in automobilisti per non essere investiti. Poi continua con gli avvisi sui pannelli luminosi che, invece di migliorare la sicurezza della guida, lo distraggono e lo mettono a rischio di incidente. Un tipetto davvero divertente.

Passa poi a scomodare anche le favole, proponendo una versione alternativa e alquanto singolare di Cappuccetto Rosso, che si presenta in scena con tanto di cappuccio e canestrello alle prese con un lupo piuttosto particolare e un po’ coatto. Prende poi la scena quello che credo essere uno dei personaggi tra i più divertenti della serata, una versione di Biancaneve con la “zeppola”, ovvero con qualche difficoltà nel parlare correttamente. Entrambi i personaggi delle favole sono rivisti e corretti dagli autori e degnamente interpretati dal nostro artista, che li trasforma in macchiette divertenti. La sala si riempie di continuo di risate ed applausi, mentre il nostro attore continua a coinvolgere il pubblico che pende dalle sue labbra. Potete immaginare cosa succede quando, dopo quella lunga arringa iniziale dell’avvocato, squilla un telefono in sala… Una goccia fredda mi è scesa dalla tempia… Per fortuna non era il mio, tra le poltrone qualcuno si è nervosamente apprestato a soffocare la suoneria, mentre Michele ne approfittava temporeggiando con la sua divertente sequela di espressioni divertenti. Un maestro in questo; con le espressioni ricche di ironia, colmava l’imbarazzante momento creato da quello spettatore infarcendolo di comicità. Sono sicuro che ad ogni replica a qualcuno sarà squillato il telefono; è endemico, prevedibile, scontato. La fionda di Michele come la mano vendicatrice di un Alastore si abbatterà su questi rei!

m'accompagno da meArriva ora un ragazzotto sornione semi balbuziente e assai divertente. Abita a San Lorenzo e ci racconta, con una marcata dolcezza di fondo, le sue esperienze di vita e quelle del suo quartiere. Si tratta di un writer simpatico, timido che, oltre all’ ilarità, suscita una profonda tenerezza.

Michele ora dà voce ad un embrione umano che si racconta, tra comicità e toccante ironia. Dapprima affronta i timori per una sua probabile nascita, poi diviene consapevole che non sarà lui a decidere del suo futuro, ma i suoi potenziali genitori, con un padre per niente convinto di volere un figlio. Michele riesce a divertire, ma anche a toccare con la sua delicatezza le nostre emozioni, visto che l’umorismo del racconto si vela per un attimo di tragicità.

L’ultimo personaggio è un prete che parla in maniera davvero ironica, ma anche piuttosto realistica, del matrimonio. Un argomento che, grazie a tutta una serie di luoghi comuni, fa bene o male breccia nell’esperienza di ognuno di noi. Il pubblico poi è composto maggiormente da persone mature, dunque l’ argomento nelle sue battute tocca nel vivo; per quelli più giovani… beh, sia da monito! Michele centra in pieno molti aspetti che riguardano questo tema e ogni volta la risposta del pubblico si manifesta con risate ed applausi. Anche l’argomento confessioni, che segue, è assai divertente perché è vista dalla parte del confessore, un punto di vista a cui non avevamo pensato, che ci mette davanti ad un uomo, anche se prete, che spesso ha una visione della sua missione che potrebbe indurlo a provare noia o ritenere inutili queste confessioni. Un esempio? Cosa potrà mai confessare una donna anziana di così grave? Niente di offensivo, Michele non lo è mai, ma vuole dare voce ai pensieri più reconditi di un parroco stanco dell’ipocrisia e raccontarli con ironia. Divertente quando, rivolgendosi al giudice per difendere dall’accusa l’imputato, l’attore prende una fionda e simula il lancio di una biglia (allora è lui il colpevole! Non il povero La Ginestra!). Indovinate verso chi ha puntato l’arma? Neanche a dirlo, se l’arringa dell’avvocato mi aveva preoccupato, il gesto del prete mi ha dato la conferma! Ha capito che anch’io ero colpevole!

Lo spettacolo termina, ma ora il nostro attore, vestendo i suoi di panni, ci intrattiene ancora per ringraziarci e per prendersi il suo meritato applauso finale che ha davvero meritato. Mi piace il suo modo di fare comicità, ispirato a quella italiana di decenni fa che troviamo ormai solo nei vecchi film, ma che lui sa riportare in auge modernizzandola. Grazie anche ai testi di Alessandro Prugnola, Salvatore Ferraro, Adriano Bennicelli e Roberto Ciufoli.

A fine spettacolo il nostro attore si è intrattenuto amabilmente con il suo pubblico fuori il teatro. Davvero una piacevole serata.

Scrivi a: redazione@viviroma.tv
Share.

Leave A Reply

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com