“Precari”

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Piccolo Teatro San Paolo
Di Toni Fornari
Regia di Matteo Vacca
Aiuto regia : Elisa Pazi
Con: Eric Bastianelli, Fabrizio Pallotta, Alessandro Bevilacqua, Floriana Corlito e Serena Ricci

Una commedia divertente e ironica che nasconde elegantemente, attraverso battute e gag, una pungente ed intelligente critica ad un tema sempre attuale: la precarietà e la disoccupazione, che non consente ai giovani di vivere sereni e sicuri e costruire un futuro stabile.

“Precari” sono i quattro protagonisti, che per arrivare alla fine del mese sono costretti ad ogni tipo di espediente. Si ride, ci si diverte, ma in alcune situazioni, seppur paradossali, non si può non avere riscontro con l’amara e spiacevole realtà.

Eric è nei panni di un musicista poco prolifico, anzi, tristemente privo di creatività e talento ma in cerca di un tormentone che possa portarlo al successo.

Alessandro è una sorta di art directory o copywrighter in cerca di ispirazione per inventare spot pubblicitari, ma partorisce continuamente discutibili idee. I due hanno qualcosa in comune…

Diverse, invece, sono le ragazze. Serena è una colta plurilaureata in cerca di riscatto nel mondo del lavoro, e si arrangia con le ripetizioni.

Floriana, la più smaliziata, per sbarcare il lunario si finge una sensitiva cartomante.

Potete immaginare cosa accada quando i quattro, costretti dalle ristrettezze economiche, si ritrovano a convivere per risparmiare sull’affitto…

Dopo qualche battuta e battibecchi divertenti sorti per delle incomprensioni sulla gestione della convivenza e l’organizzazione della casa, i giovani sono coinvolti in un rocambolesco rapimento del… ministro del lavoro!

Il politico, impersonato da un eclettico Fabrizio, è un abile e scaltro individuo abituato per esperienza professionale a circuire ed imbonire l’elettorato. Tenterà di dividere il gruppo di improvvisati e maldestri rapitori con sottili e astute macchinazioni psicologiche.

Riusciranno i quattro ad ottenere il riscatto? O chiederanno un posto fisso per liberare il politico? Saranno sopraffatti dalla furbizia del ministro? O succederà qualcos’altro?

Beh, venite a scoprirlo a teatro!

La commedia, seppur leggera e divertente, sa indurre la riflessione sul tema della disoccupazione, della precarietà e della difficile convivenza giovanile a corto di soldi. Attraverso una ponderata ironia ci permette di osservare con la giusta leggerezza gli espedienti adottati dal gruppo per tirare avanti. Tra una risata e l’altra, entriamo nel vivo della loro realtà e respiriamo un’amarezza appena pronunciata e ben mascherata che da loro trasuda.

La parte del rapimento è una delle parti più esilaranti.

Il ministro, impersonato da un impeccabile Fabrizio, si presenta come ce lo raffiguriamo nel nostro immaginario collettivo. Dapprima intimorito, succube e vile, si trasforma e svela la sua meschina capacità di confondere, corrompere ed ingannare i giovani, e nonostante sia consapevole della difficoltà in cui versa la loro vita, cerca solo di ottenere la sua liberazione. Una bella ed intensa prestazione.

Eric è un attore assolutamente divertente e simpatico. Oltre al suo stile recitativo, trovo che in questo spettacolo abbia fatto suo e personalizzato l’approccio che ricorda Matteo Vacca. Peraltro lo spettacolo porta l’impronta registica inconfondibile di Matteo. Eric, con molta ironia, dà vita ad un personaggio strampalato, sognatore, scansafatiche, libertino e superficiale tipico di alcuni giovani.

Serena propone un personaggio a metà strada tra il serio e il faceto. Si muove con grazia, padroneggiando questa posizione in bilico con battute argute e pungenti. Risulta molto simpatica nei panni della laureata sempre pronta a correggere gli altri, con puntuali aforismi, nel modo di esprimersi.

Alessandro si inserisce prepotentemente nel quartetto spicciando, come è solito, con uscite divertenti e in modo sfrontato e diretto. Questa caratteristica è riscontrabile spesso nei suoi personaggi, e sembra essere un suo personale e distintivo stile.

Floriana, stasera, è nella parte di una romana. Si esprime spesso con espressioni gergali e non disdegna qualche piccante battuta nei confronti dei conviventi. Smaliziata, interpreta un personaggio a metà strada tra la ragazza di periferia e la donna romana del popolo dei vecchi film in bianco e nero. Verace, realistica, diretta e senza peli sulla lingua, è quella del gruppo che più ha saputo adattarsi e adeguarsi alle circostanze. Con la sua sfrontatezza e spontaneità è la ciliegina sulla torta, nel quartetto.

Il testo è valorizzato da musiche gradevoli e da una scenografia che ricostruisce efficacemente l’interno di un’abitazione.

Ci sono ingredienti di qualità per una serata piacevole.

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