“Rosy d’Altavilla”

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TEATROVID-19 Il teatro ai tempi del Corona

Teatro Vittoria

L’amore oltre il tempo

con Carmen Di Marzo

Testo e regia di Paolo Vanacore, musiche originali di Alessandro Panatteri

Al pianoforte Alessandro Panatteri, al flauto Fabio Angelo Colajanni

Dopo la spettacolare interpretazione di una serial killer nel suo “14 Woman”, ecco Carmen di nuovo sul palco con un nuovo spettacolo. Stavolta è nei panni di Rosetta, una semplice ed umile bidella di una scuola di Napoli. Il suo dono, o forse la sua dannazione, è quella di ricordare la sua precedente vita, quando era Rosy d’Altavilla, una ragazza di grande talento vocale, riuscita a calcare le scene nazionali ed internazionali. Vive, attualmente con nostalgia, di ricordi, visto che la sua esistenza ora è piuttosto scialba, piatta e soprattutto senza amore; non ha figli né tantomeno un compagno.

altavillaIl suo tormento, oltre a quello di non calcare più le scene, è per il suo perduto amore, che ricorda ancora molto bene; il suo amato Alfonso che ha perso prima ancora della sua vita passata. Un baratto voluto forse dal destino: la notorietà al posto dell’amore. Sentimento che, anche reincarnandosi come Rosetta, non troverà più.

Questa è la sua dannazione, o forse la sua punizione, per aver scelto il successo rompendo un patto, quello che lei cantasse solo ed esclusivamente per il suo amato. Invece, dopo la partenza di lui come militare che rimane all’oscuro di tutto, Rosy raggiunge, seppur con una certa inquietudine e senso di colpa, il successo ed un’ agiatezza economica per lei e la sua famiglia prima sconosciuti.

La storia è farcita di brani del repertorio partenopeo accompagnati con musiche suonate dal vivo e cantate dalla stessa Carmen. Canzoni della fine del 1800 e degli inizi del 1900, che avrebbero meritato più successo di quello avuto, ma che sono rimaste a prendere polvere, almeno fino ad oggi. Ora “riesumate”, riprendono vigore riproposte con passione e professionalità.

Va sottolineato l’impegno nella ricerca storica di Panetteri in collaborazione con Vanacore nel ritrovare questi brani per poi riproporli con quel gusto e quell’intensità che li ha caratterizzati e che riprendono vita grazie anche alla splendida interpretazione vocale di Carmen. Come in una interminabile colonna sonora, vengono riproposti decine di brani. Un tappeto sonoro che si srotola sotto i passi vellutati di Carmen, che a piedi nudi, con leggiadria, lo percorre portandoci per mano con lei in questa dimensione.

altavillaI musicisti tessono con cura e delicatezza questo tappeto sonoro, lo fanno quasi in punta dei piedi, sembrano non voler disturbare e con discrezione avvolgono e accarezzano le parole di Carmen, il palco e la platea con leggiadria e un retrogusto dal sapore dolce e malinconico.

Questo è un viaggio nelle emozioni, nei sentimenti, nelle sfumature caratteriali di due donne, che poi sono la stessa. Entrambe tenere, dolci e nostalgiche, credono nell’amore che però sfugge loro di mano. Nonostante tutto, la passione è sempre viva in loro e sprizza con vigore attraverso i loro racconti e ricordi.

In realtà chi ha una vita difficile è Rosetta, mentre Rosy ha solo qualche rimpianto. Tutto sommato è stata una cantante di successo e ha coronato il suo sogno che aveva sin da bambina. Ma la vita è strana e le cose prendono una piega inaspettata forse non voluta dalla protagonista, che però, combattuta tra quella promessa e il successo, rompe quel giuramento d’amore. Questa è Rosy. Ma Rosetta non è un personaggio arido. Tutt’altro. Un po’ per colmare i suoi vuoti, la sua solitudine, un po’ perché è il suo carattere. Svolgendo il suo lavoro va oltre le sue competenze; con amore e dedizione, oltre alle pulizie della scuola, sa ascoltare i ragazzi, consigliarli, stargli vicino. Diventa dunque un punto di riferimento per questi giovani. Rosy invece è passionale, emotiva, ama l’amore e ancora di più cantare. In questo modo comunica e si libera di quella prigione fatta di vincoli sociali e di tabù spesso immaginari, ma al contempo, rispetto a Rosetta, è inconsapevolmente egocentrica. Rosetta e Rosy sono le due facce di una stessa medaglia.

altavillaCarmen entra ed esce dai due personaggi presentandoli entrambi con rispetto ed amore. Nei panni di Rosetta comincia a cantare nella scuola liberando quella frustrazione che la lega a questa nuova vita, con la stessa profondità e passione con cui lo avrebbe fatto Rosy.

Molto brava Carmen ad esprimere tutto il suo sentimento partenopeo che la contraddistingue, attraverso l’ottima interpretazione di queste canzoni. I brani sono eseguiti con perizia dai due musicisti e la musica si fonde come in un passionale abbraccio con la soave voce di Carmen, lasciando tutto intorno a sé i sapori e le fragranze campane, e portandoci indietro a quel tempo, in questo viaggio sì nostalgico, ma ricco di emozioni, a conoscere i destini e le vite di queste due donne a cui forse la vita non ha dato tutto quello che meritavano. Due destini intrecciati di due entità distinte, o forse uno unico di un’entità con un duplice aspetto che ha la fortuna di trovarsi davanti ad una nuova occasione. Rosy rivive in Rosetta; Dio, il destino, il karma chissà, le donano un’altra possibilità…

altavillaSerata più che positiva, Carmen si veste e si sveste dai suoi personaggi con destrezza. La “prima” è andata alla grande e si è lasciata alle spalle ogni timore o incertezza. Carmen è davvero brava, chi c’era lo ha capito, ha visto come ha recitato spogliata di ogni tensione, regalandoci un grande spettacolo.

Una sala piuttosto gremita stasera per essere un martedì, con un pubblico che educatamente trova spazio per applaudire tra un brano e l’altro, timidamente, con il timore di interrompere la storia raccontata o di infrangere l’aura magica che Carmen ha creato. Con discrezione ogni applauso si infila tra una pausa e l’altra della recitazione, per manifestare il caloroso assenso allo spettacolo.

Tra il pubblico ci sono molti nomi noti venuti ad assistere e a sostenere Carmen: Marco Simeoli, Andrea Derogatis, Pietro Romano, Pietro De Silva, Veronica Liberale per citarne alcuni, tutti molto contenti della serata, si sono fermati per salutare questa bravissima artista una volta scesa dal palco.

Molto apprezzato da me e dal pubblico il libro “La vera storia di Rosy d’Altavilla” di Vanacore, distribuito in dono all’uscita a tutti i convenuti.

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