“Una zitella da sposare”

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TEATROVID-19 il teatro dopo i tempi del Corona (ma con una forte influenza stagionale al suo posto!)

Teatro De Servi

Scritto da Alessandro Tirocchi e Maurizio Paniconi

Regia di Marco Simeoli

Con Valeria Minetti (Marta) , Alessandro Tirocchi (Marco), Maurizio Paniconi (Luigi) e Simone Giacinti (Luigi).

La madre di Marta, vedendo la figlia ancora single, pensa di iscriverla a sua insaputa ad un’app di incontri… Cosa può succedere? Di tutto, ovviamente! Tanti, troppi i soggetti, tra i più assurdi, che la ragazza conoscerà; tutti impersonati dai tre maschietti presenti che si avvicenderanno sul palco cambiando costume di continuo a velocità da cardiopalma per esprimere dei caratteri alquanto singolari, inappetibili ed improbabili agli occhi di Marta. Ne viene fuori una commedia irresistibile adatta ad ogni età. Alessandro, Maurizio e Simone, con originalità e molta inventiva, fanno scoppiare fragorose risate nella sala piena del Teatro De’ Servi per questa riuscitissima prima replica. Bravi, divertenti, ciclonici, sballottano di continuo Valeria che si barcamena tra uno e l’altro con destrezza, dando sfogo a tutta la sua bravura ed innata simpatia.

Incredibili Maurizio, nei panni della pazzoide madre di Marta, e Alessandro in quelli di un uomo delle pulizie cinese- romano che lavora in casa della madre… riuscitissimi e assai divertenti. Anche Simone si confronta bene con loro nei panni dell’istrionico e variopinto amico del cuore di Marta. I nostri dimostrano un affiatamento pazzesco. Nonostante si tratti di una commedia brillante, le loro doti sono evidenti e ben sfruttate.

Alessandro e Maurizio li apprezzai poco tempo fa in un grande spettacolo dal titolo “Banda disarmata”, dove dimostrarono una bravura sopra le righe attraverso una riuscita comicità mista a grande sensibilità per il tema trattato; Valeria, invece, a dir poco pazzesca in una esuberante e trascinante “Signorina Papillon”. Simone lo conosco e lo apprezzo ormai da anni e in questa veste così sgargiante mi mancava…

Tutti insieme si trasformano in una valanga di buonumore che investe il pubblico come una slavina e, distraendolo con le buffe vicissitudini dei personaggi, non gli danno modo di immaginare l’impegno e la fatica profusi per uno spettacolo così frenetico, ricco di repentini cambi di scena, costume e personaggio.

una zitella da sposareHo trovato profonda e romantica l’idea dell’incontro ad “intermittenza” tra i tre. Valeria, al centro della scena, si avvicenda parlando con entrambi posti sui suoi lati. I piccoli quadri si illuminano dando vita ai loro scambi di vedute e confronti molto veloci, presentati come interferenze che si accavallano tra loro. Il tempo è sospeso e il luogo indefinito. Lei indossa un vestito bipartito e dunque, ogni volta che si gira a parlare di profilo con uno dei due, la metà del suo abito esposto al pubblico appare di diverso colore, come a voler sottolineare la sua doppia personalità. Due lati diversi in conflitto tra loro che la allontanano dalla scelta.

I due uomini sono innamorati di Marta e lei lo è di entrambi perché le loro diversità, insieme, compongono l’uomo che ha sempre desiderato. Lei ora è felice perché si sente amata, corteggiata ed apprezzata, ma intanto si avvicina inesorabile il momento in cui dovrà scegliere…

Chiaramente il triangolo complica la sua vita ma Luigi, l’amico che gestisce la folle situazione, la costringerà a scegliere. Divertentissimo è l’inaspettato incontro tra i tre a casa di lei, arricchito da situazioni esilaranti in cui la brillante sceneggiatura inserisce malintesi, equivoci, bugie e situazioni paradossali, tutti fortemente comici, che ci accompagneranno verso l’epilogo.

Ma alla fine chi sceglierà Marta? Beh, avete fino all’ 8 gennaio per scoprirlo!

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