Sarà presentato il prossimo mercoledì 2 luglio 2025, alle ore 18.00 nel Mondadori Bookstore di Via Piave 18 a Roma, l’esordio letterario di Donatella Zaccagnini Romito con il suo romanzo “Segreti di una Escort di classe – 96.99.92 una battaglia per la libertà”, edito da Armando De Nigris Editore.
Un romanzo che vuole essere la storia di una donna, di una scelta, di una battaglia interiore che diventa simbolo di autodeterminazione.
Il libro, intenso e provocatorio, scardina tabù e convenzioni, raccontando una storia fuori dagli schemi, al femminile, che mette in discussione ruoli, giudizi e apparenze.
Attraverso la protagonista – una Escort di alto profilo – l’autrice ci accompagna in un viaggio fatto di scelte consapevoli, solitudine e riscatto, sullo sfondo di una società che osserva ma non sempre comprende.
Donatella Zaccagnini Romito intreccia corpo e mente, lavoro e sentimenti. Il finale è una riflessione concreta: l’esistenza di un codice Ateco per le accompagnatrici, simbolo di una professione vissuta nell’ombra, ma che chiede riconoscimento e libertà.
Durante la serata, l’autrice dialogherà con il pubblico presente e firmerà le copie del libro, che potrà essere acquistato direttamente in loco o online (https://amzn.eu/d/1xdhYuu). L’evento sarà anche un’occasione per confrontarsi su temi attuali come libertà personale, identità e dignità delle donne.
Come la stessa autrice dichiara:
“Essere un’Escort, oggi, significa camminare su un filo sospeso tra il desiderio e il giudizio, tra la libertà e lo stigma. Ma in questo spazio instabile, io ho trovato la mia verità.
Non sono solo una donna che offre il proprio corpo – sono una confidente, una cura, uno specchio sincero in cui tanti trovano ciò che la società ha negato loro: ascolto, contatto, accoglienza. Ho raccolto lacrime di uomini spezzati, ho rianimato desideri sopiti in coppie stanche, ho restituito dignità a chi si sentiva invisibile.
Ho offerto carezze a chi non ne riceveva da anni, complicità a chi aveva paura di amare, potere a chi voleva essere sottomesso. Ho incontrato disabili che mi hanno insegnato il coraggio del corpo, ho aiutato madri sole a sentirsi ancora desiderabili, ho dato respiro a padri in crisi che non sapevano come chiedere aiuto. E l’ho fatto con coscienza, con forza, con rispetto.
Perché l’erotismo non è peccato, è linguaggio. Il mio lavoro è spesso odiato da chi non lo comprende, temuto da chi lo desidera in segreto, condannato da chi vorrebbe decidere cosa sia giusto per tutti. Ma io non chiedo il permesso.
La mia è una battaglia silenziosa ma potente per la libertà sessuale, per l’autodeterminazione, contro l’ipocrisia che infetta questo Paese. Perché un corpo libero è un atto politico. E io, con ogni incontro, con ogni sguardo sincero scambiato in una stanza chiusa, costruisco – nel mio piccolo – un mondo più onesto.
Non chiedo comprensione. Ma pretendo rispetto. Perché essere un’Escort, per me, è stato il modo più autentico per amare la vita. E difenderla, quella vita così vera!”
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