- ALESSANDRO GRECO PREMIAZIONE ph: Andrea Arriga
- BENEDETTA RINADI, GIORGIO ASSUMMA, CIRO INTINO ph: Andrea Arriga
- BENEDETTA RINALDI CON GIORGIO ASSUMMA ph: Andrea Arriga
- CARLOTTA MANTOVAN RICEVE PREMIO A FABRIZIO FRIZZI ph: Andrea Arriga
- DARIO SALVATORI CON BENEDETTA RINALDI ph: Andrea Arriga
- DARIO SALVATORI PREMIAZIONE ph: Andrea Arriga
- FABIO FRIZZI, BENEDETTA RINALDI, CARLOTTA MANTOVAN, GIORGIO ASSUMMA ph: Andrea Arriga
- PREMIAZIONE ph: Andrea Arriga
- PREMIAZIONE ph: Andrea Arriga
- PREMIO A FABRIZIO FRIZZI ph: Andrea Arriga
- PREMIO A FABRIZIO FRIZZI ph: Andrea Arriga
- PREMIO A FABRIZIO FRIZZI ph: Andrea Arriga
Menzione speciale a Fabrizio Frizzi
Storie di straordinaria umanità sono quelle raccontate nel corso della cerimonia di consegna del premio Alberto Sordi alla solidarietà, organizzato dall’omonima Fondazione, istituita nel 1992 per volere del grande attore romano.
Come da tradizione, nel giorno del compleanno dell’Albertone “nazionale”, la Fondazione ha conferito una serie di premi a singoli individui, gruppi di volontariato, famiglie e figure professionali che si siano distinti per gesti di solidarietà nei confronti degli anziani. Nel corso della serata, uno dei momenti più toccanti è stato il ricordo di Fabrizio Frizzi. Il conduttore era un sostenitore della Fondazione e soprattutto un amico di Sordi.
Il premio alla memoria di Fabrizio Frizzi è stato ritirato dalla moglie Carlotta Mantovan e dal fratello Fabio, direttore d’orchestra e compositore, che ha aggiunto: “Diciamo che Albertone è stato un grande amico di famiglia. L’amicizia partì da mio padre Fulvio, che era un uomo di cinema forte e con il quale Alberto aveva un rapporto frequentissimo”.
A consegnare targhe e premi e a ricordare aneddoti inerenti la vita di Alberto Sordi, sono intervenuti: il direttore della Fondazione Ciro Intino, il presidente onorario Giorgio Assumma, il giornalista e critico musicale Dario Slavatori, il regista cinematografico e televisivo Fernando Muraca ed il regista teatrale Errico Anselmi.
Tante le storie di persone anziane, malate, bisognose d’affetto o semplicemente di attività, che sono state aiutate nei modi più diversi dalle persone premiate: chi cura da trenta anni, come se fosse sua madre, una signora anziana che prima viveva di stenti; chi si prende cura dei malati in fase terminale realizzando i loro semplici desideri quotidiani; chi, come un gruppo di giovani studentesse, assume l’impegno di informatizzare i “vecchietti più arzilli”, che hanno così imparato subito ad usare smartphone e social.
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