Boom di interventi chirurgici tra le Under 25

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Seno come l’attrice Blake Lively, labbra e naso come la modella Bella Hadid: sempre di più le ragazze che chiedono il ‘ritocchino’ al chirurgo estetico.

Lo dicono i numeri da Oltreoceano e la tendenza è in crescita anche in Italia. L’esperto Renato Zaccheddu lancia un monito per dire basta alla rincorsa di perfezione a tutti i costi

Secondo l’AAFPRS, l’Accademia americana di chirurgia ricostruttiva e plastica facciale quasi la metà dei chirurgi estetici ha ammesso di aver ricevuto richieste da parte di pazienti under 30 per poter migliorare la loro immagine per poter essere perfetti nei selfie e post sui loro profili social. L’American Society of Plastic Surgeons (ASPS) ha invece rilevato, in uno studio del 2015, che nella fascia d’età sotto i 20 anni le richieste di interventi sono state pari a circa 65.000, soprattutto concentrate in rinoplastica, aumento del seno e otoplastica (cioè interventi alle orecchie). A tale proposito, tra le star del momento che hanno ceduto al richiamo del ritocchino e che sono presi come modelli di riferimento, spiccano l’attrice Blake Lively, che si è rifatta il seno in tenera età, la modella Bella Hadid, con le sue labbre e naso perfetti.

In Italia la situazione è simile: secondo quanto riportato dalla Società italiana di medicina estetica che ha condotto una ricerca con l’università Magna Grecia di Catanzaro, sono sempre più le ragazze tra i 13 e i 18 anni che si rivolgono a un centro di chirurgia estetica per rifare seno, fianchi e gambe; i maschi invece preferiscono intervenire su muscoli e naso. Ad ispirarli? I canoni di attori e cantanti del momento. Il 17,7% degli intervistati vorrebbe migliorare qualche parte del corpo facendo uso della medicina estetica (49,2%) e della chirurgia plastica (31,3%). Inoltre pare che il 15,8% delle ragazze e il 3,3% dei ragazzi abbia già usufruito della medicina estetica per curare l’acne, ridurre i peli e le smagliature, correggere il naso, le orecchie o il seno.

Secondo gli esperti di chirurgia estetica, si sta assistendo ad una situazione di allarme tra i più giovani: “Inizio col dire che in genere gli interventi di chirurgia estetica non vengono svolti in pazienti di età inferiore ai 18 anni. A stabilirlo è una legge in vigore in Italia come anche nel Regno Unito – commenta il chirurgo estetico Renato Zaccheddu – Anche a me è capitato di avere richieste da 15/17enni per rifare il naso o il seno. Non affronto nemmeno però il discorso dicendo semplicemente che non posso fare nulla a questa età, per legge. L’unica eccezione consentita dalla legge è l’otoplastica, da effettuare col consenso obbligatorio di entrambi i genitori, a fronte di problematiche particolari”.

“Sicuramente la sensibilità dei giovanissimi è aumentata e potrei dire che una delle ragioni principali è che si spende molto tempo giornalmente a mandarsi foto e video attraverso i social”. Prosegue l’esperto: “Queste foto mettono inesorabilmente a nudo i difetti che tutti abbiamo ma che ora vengono continuamente immortalati e poi visti da tutti. La modifica di tali foto prima di renderle pubbliche diventa quindi un momento importante, necessario. Si va alla ricerca di quella perfezione, che è pura illusione, non esistendo in natura e tantomeno non ottenibile sul tavolo operatorio. Quello che è importante capire è che la vera bellezza non è sinonimo di perfezione a tutti i costi e che non si ottiene cercando di replicare l’aspetto di altri.”

Per l’esperto la questione sta quindi nella rincorsa a modelli di perfezione sbagliati: “Il problema si pone quando viene richiesta una miglioria eccessiva di qualcosa che già sta perfettamente nei canoni della normalità. Il pensiero di molti è che andare dal chirurgo voglia dire “rifarsi” come e dove si vuole, senza limitazioni. Per esempio cambiare, se non stravolgere, la forma degli occhi, del naso o delle labbra. Per assomigliare magari più a questo o quel personaggio pubblico. Oppure quando si richiede l’uso del botox a 20 anni perché non si sopporta la minima iniziale ruga di espressione sulla fronte o intorno agli occhi. In questo caso il rifiuto a procedere è d’obbligo”.

Il discorso cambia invece se ci sono difetti visibili che di fatto possono compromettere il benessere del paziente in termini di relazioni sociali e stabilità emotiva: “Penso alle ragazze con un seno piatto o con evidenti ed importanti difetti al naso – conclude Zaccheddu – che possono certamente contribuire ad alterare il loro equilibrio psicofisico. In tal caso la valutazione a procedere può essere considerata. In particolare, nei giovanissimi post-adolescenza, gli interventi più facilmente eseguibili sono, in ordine decrescente: mastoplastica additiva, rinoplastica, liposuzione, otoplastica. Per quanto riguarda il trattamento estetico non chirurgico, invece, il riempimento delle labbra. Ribadisco però il mio no ad interventi immaginari a cambiare forme o proporzioni nel tentativo di assomigliare a questo o all’altro”.

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Il Gruppo ViviRoma fondato da Massimo Marino nel 1988, nasce come giornale murale per ampliarsi nel tempo in un magazine, TV e WEB.

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