È stato rintracciato e arrestato a Reggio Calabria il conducente che, la mattina del 9 dicembre, si era dato alla fuga dopo un grave incidente stradale mortale avvenuto in via Ettore Rolli.
L’uomo, un italiano di 26 anni con precedenti penali, è accusato di omicidio stradale, con l’aggravante della fuga e dell’omissione di soccorso.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il giovane era alla guida di una Mercedes Classe A quando ha impattato violentemente contro una Dacia Dokker in transito. A seguito dello scontro, un cittadino italiano di 67 anni ha perso la vita. Dopo l’incidente, il conducente non si è fermato a prestare aiuto ed è fuggito facendo perdere le proprie tracce.
Attualmente il ventiseienne si trova detenuto presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria, dove è stato individuato al termine di accurate e complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma e condotte dagli agenti del X Gruppo Mare della Polizia Locale di Roma Capitale, con il supporto dell’Arma dei Carabinieri del luogo di rintraccio.
Le indagini e la fuga
Le attività investigative si sono sviluppate attraverso un articolato intreccio di elementi rivelatisi determinanti:
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l’acquisizione delle immagini delle telecamere presenti nella zona dell’incidente;
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l’analisi dei tabulati telefonici e l’incrocio delle celle di aggancio;
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le testimonianze raccolte dagli investigatori.
Sulla base di questi riscontri sono scattate le ricerche presso tutti gli indirizzi di residenza e domicilio riconducibili all’uomo sul territorio capitolino, dove però è risultato irreperibile.
Un passaggio decisivo è stato l’individuazione, da parte degli agenti della Polizia Locale, di un contatto stretto del ventiseienne, che ha permesso di restringere il campo delle ricerche. Il giovane è stato così intercettato a Reggio Calabria, grazie alla collaborazione con la Compagnia dei Carabinieri del posto, dopo giorni di appostamenti, controlli e monitoraggi anche negli scali ferroviari e aeroportuali.
La precisazione
Come previsto dalla legge, si precisa che l’indagato deve considerarsi innocente fino a eventuale accertamento definitivo di colpevolezza con sentenza irrevocabile di condanna.
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