Intervista a Giuseppe Pambieri

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“Il segreto per rimanere giovani? Non perdere mai la curiosità”esclusiva

E’ uno degli attori più versatili della scena teatrale italiana. Ogni sua interpretazione si rivela una combinazione perfetta di carisma ed eleganza. Stiamo parlando di Giuseppe Pambieri, pronto a debuttare dal 9 ottobre al Teatro Quirino di Roma con lo spettacolo “Quartet”. Una commedia divertente ed emozionante in cui il trascorrere del tempo viene esorcizzato grazie al potente linguaggio della musica. Perché se è vero che la vecchiaia può spaventare è anche vero che la si può affrontare con intelligenza sfoderando l’arma della passione e della curiosità. E’ proprio Giuseppe a raccontarcelo in questa intervista in cui oltre a parlare dello spettacolo ci svela il suo lato più intimo e riflessivo.

giuseppe pambieriGiuseppe, tra pochi giorni debutterà al Teatro Quirino nello spettacolo “Quartet”. Ci presenta il suo personaggio?
Il personaggio che interpreto, Rudy, è un tenore in pensione che vive in una casa di riposo assieme ad altri ex artisti. In questo gruppo farà il suo ingresso anche Giulia, ex moglie di Rudy. Siamo tutti in attesa di celebrare il compleanno di Verdi che si tiene il 10 ottobre e per l’occasione si decide di ricreare il quartetto del Rigoletto. Giulia però non vuole partecipare adducendo come giustificazione l’inesorabile scorrere del tempo. Si scoprirà solo in seguito che aveva avuto grossi problemi con la voce. Come convincerla allora? Ricorreremo ad un espediente che però non svelo!

Cosa l’ha colpita di questo testo?
Mi hanno colpito due aspetti: il dialogo molto frizzante e l’aspetto psicologico dei personaggi. Per esempio il personaggio interpretato da Cochi Ponzoni ha un’ossessione per il sesso pur essendo rimasto fedele alla moglie per tutta la vita. Paola Quattrini interpreta una svampita, convinta che tutti provengano da Addis Abbeba. Il mio Rudy invece è un personaggio bipolare che alterna momenti di maniacale precisione a momenti di follia completa. E’ una commedia molto divertente e anche molto tenera. Si tratta di una storia che affronta con positività il tema della vecchiaia. Da questo spettacolo è stato tratto anche un film dalla regia di Dustin Hoffmann. Si tratterà di un debutto per Erica Blanc che nello spettacolo sostituisce Giovanna Ralli, impossibilitata per ragioni personali a proseguire la tournée.

Uno spettacolo che ci farà sorridere ma anche riflettere sulla seconda gioventù. Come vive il passare del tempo?
Sono perfettamente adeguato a questo spettacolo (ride). Mi sento giovanissimo. Se poi c’è qualcosa che mi frena, pazienza. Il teatro per me è un’importante valvola di sfogo e mi mantiene in forma.

Giuseppe Pambieri

Giuseppe Pambieri Cochi Ponzoni

I media non fanno che chiedere alle donne come affrontano i segni della vecchiaia, mentre non lo fanno con gli uomini. La vecchiaia ha ancora due pesi e due misure così distanti?
Devo dire che non noto molto la differenza. E’ un retaggio della concezione maschilista che vuole l’uomo in posizione di dominio sulla donna per cui si pensa che un anziano che ha potere possa avere una ragazza giovane. E’ vero anche il contrario però. Secondo me anche la donna matura può esercitare un certo fascino su un giovane. Ne sentiamo tutti i giorni di queste storie.

Nello spettacolo, interpreta un tenore. Sapeva già qualcosa prima di opera? E qual è la sua opera lirica preferita?
Sinceramente non seguo molto l’opera lirica. Mi piace però ascoltarla e vado matto per la musica classica. Ho anche un ricordo legato a mio padre. Amava molto la Cavalleria Rusticana e Puccini. Di quest’ultimo diceva che la sua musica era talmente potente da avvolgerti l’anima. Qualche tempo fa ho portato in scena proprio uno spettacolo su Puccini con un’orchestra dal vivo in Puglia. Un’esperienza indimenticabile.

In questo spettacolo, si parte dalla paura di invecchiare per arrivare ad un messaggio di speranza quindi?
Esattamente. La voglia di vivere può essere un appannaggio delle persone anziane soprattutto di quelle che vivono nelle case di riposo. Trovo che dimostrare quello che si è ancora capace di fare, nonostante le forze fisiche siano diverse, sia un modo per dare un nuovo senso alla propria esistenza.

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