Affitti: troppo cari per 3 romani su quattro (Osservatorio Dyanema)

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Il 76% dei romani pensa che gli affitti nella propria città siano troppo elevati.

Qualcosa è cambiato durante la pandemia? Secondo un romano su cinque i prezzi sono scesi meno del previsto. Per il 12% non sono diminuiti affatto.
Acquistare una casa prima dei 40 anni? Secondo il 64% dei romani è molto difficile.

I costi legati all’abitazione sono probabilmente la voce di spesa più importante per tante famiglie romane e in particolare per quelle che non possono contare su una casa di proprietà; non è un caso che secondo il 76% dei romani il costo degli affitti nella propria città sia troppo alto.

È quanto emerge dall’Osservatorio sui mercati immobiliari voluto da Dyanema – società specializzata nel flipping immobiliare – e realizzato da Nextplora.

Una situazione, quella del costo degli affitti che, secondo i romani, non è migliorata significativamente con la pandemia: per uno su cinque (22%) è vero che i prezzi sono scesi ma meno di quanto si aspettassero, dato il contesto, mentre secondo l’esperienza di un ulteriore 25% la diminuzione dei costi degli affitti ha riguardato solo alcune zone della città. Il 12% degli abitanti della Capitale addirittura non ha riscontrato alcuna diminuzione di costi, nonostante si pensasse che piuttosto che tenere immobili senza inquilini, molti proprietari rivedessero i prezzi al ribasso.

Alla luce di affitti invariati, i romani vedono sempre con maggior favore l’idea di acquistare casa, con l’intenzione – quando possibile – di convertire l’affitto in rate del mutuo: opinione che viene condivisa da quattro romani su cinque (84%). Non mancano tuttavia i sostenitori dell’affitto; il 5% lo preferisce all’acquisto della casa per poter essere libero di cambiare abitazione con maggiore facilità mentre l’11% preferisce lo “status” di inquilino così da non avere particolari responsabilità nei confronti dell’immobile.

L’acquisto della casa, nonostante i recenti incentivi statali, viene percepita però ancora come un’operazione preclusa ai giovanissimi: secondo il 64% dei romani l’età in cui è normale fare questo tipo di investimento è intorno ai 40 anni mentre solo il 9% pensa che sia possibile affrontare l’acquisto già con il primo contratto di lavoro. In generale l’investimento immobiliare, secondo i romani, deve essere finalizzato principalmente all’acquisto della prima casa (58%); il 19% invece, pensa che, a prescindere dall’uso che se ne farà, diventare proprietario di un’immobile in una grande città rappresenti sempre un buon investimento.

“Gli italiani spesso guardano al mercato immobiliare secondo logiche radicate nel tempo e che non intercettano i cambiamenti in atto. E se è vero che vi è stata una rapida ripresa dei prezzi degli immobili, dopo le incertezze legate ai momenti più duri della pandemia, bisogna riscontrare alcune novità che stanno modificando il mondo immobiliare”, commenta Cristian Trio, Ceo e Founder di Dyanema. “Elementi come la maggior attenzione agli aspetti ambientali – che incideranno anche sull’urbanistica delle città – e i sistemi di incentivi ai mutui per i più giovani potrebbero impattare fortemente sul mercato real estate, creando nuove interessanti opportunità per investitori e famiglie. Per questo noi di Dyanema continuiamo ad aggiornare i nostri sistemi di selezione delle operazioni, convinti che prezzo adeguato e accesso facilitato al credito rimarranno il faro costante per il mercato e permetteranno a molti di realizzare il sogno dell’acquisto di una casa di proprietà”.

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Il Gruppo ViviRoma fondato da Massimo Marino nel 1988, nasce come giornale murale per ampliarsi nel tempo in un magazine, TV e WEB.

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