La regia del grande fratello VIP censura Jo Squillo

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Domenica sera, durante la diretta del Grande Fratello vip in onda su Mediaset Extra canale 55, Jo Squillo lancia, per la quarta domenica consecutiva, l’iniziativa #White4Afghanwomen. Un momento che riunisce i partecipanti della casa, vestiti in bianco per solidarietà alle bambine, ragazze e donne dell’Afghanistan.

Ma proprio quando Jo Squillo pronuncia: “Siamo qui in un momento di celebrazione per sostenere le nostre sorelle in Afghanistan, #White4AfghanWomen, affinché qualcosa cambi nelle nostre coscienze, nelle vostre coscienze, nelle coscienze di tutti”, la regia stacca e inquadra per 31 secondi il corridoio vuoto per poi passare ad inquadrare, su entrambe le regie, Davide Silvestri che imita un cane assieme ad Alex Belli, Soleil Sorge e Gianmaria Antinolfi.

Un momento di informazione sociale e culturale censurato. E’ questa l’espressione di una televisione libera e democratica? O piuttosto un controllo sul contenuto di una manifestazione di pensiero, impedendone la diffusione quando è ritenuta contraria agli interessi del regista fascista e pro talebani Alessio Pollacci?

Si ricorda che nel sistema radiotelevisivo il rischio di censura è normativamente prossimo allo zero. Ciò si desume da alcune disposizioni contenute nella L. 6 agosto 1990 n. 223 (“Legge Mammì”). L’art. 30, comma 3°, impone espressamente alla concessionaria, sia pubblica che privata, un controllo sul contenuto dei programmi, ma al solo scopo di impedire la commissione dei reati di pubblicazione e spettacoli osceni (art. 528 c.p.), di pubblicazione lesiva del sentimento di fanciulli e adolescenti (art. 14 L. n. 47/1948), di pubblicazione impressionante o raccapricciante (art. 15 L. n. 47/1948): ciò in sostanziale armonia con quanto prescrive l’art. 21, comma 4°, Cost. laddove vieta le manifestazioni contrarie al “buon costume”.

Avrà Jo Squillo, con la sua iniziativa in segno di solidarietà per le donne afghane, leso il buon costume?

Vorremmo anche ricordare che Jo Squillo è al terzo giorno di sciopero della fame per sollecitare il Ministro Di Maio e il Governo a dare risposte sul caso di Chico Forti e il suo ritorno in Italia.

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Il Gruppo ViviRoma fondato da Massimo Marino nel 1988, nasce come giornale murale per ampliarsi nel tempo in un magazine, TV e WEB.

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