Trapani, Mia rischia di non avere giustizia

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Il PM chiede l’archiviazione del caso prendendo per buone le inverosimili giustificazioni del proprietario, dopo che la cagnolina era stata salvata in mare con una pietra al collo.

Rosati: provvedimento sconcertante e grottesco. Daremo battaglia affinché un gesto così grave non passi per un banale incidente.

I fatti risalgono a luglio 2018 quando Mia, una cagnolina meticcia, fu salvata da alcuni bagnanti dopo essere stata buttata in mare con una pietra legata al collo in provincia di Trapani. All’epoca l’episodio ebbe una fortissima eco mediatica, tanto da essere commentato dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa e dal Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che in quell’occasione si impegnarono a far inasprire le pene per i reati contro gli animali. Un impegno che ad oggi non ha ancora avuto seguito, ma che tutti gli amanti degli animali e i sostenitori della legalità attendono con ansia.

Grazie al microchip, comunque, il proprietario di Mia era stato prontamente denunciato per maltrattamento di animale. Oggi, però, il PM del Tribunale di Trapani ha incredibilmente chiesto l’archiviazione del procedimento a carico dell’indagato. Il Procuratore infatti ha ritenuto credibile la versione fornita dall’uomo, che ha dichiarato: che avrebbe portato la cagnolina al mare per lavarla; che avrebbe collocato il collare su uno scoglio mettendoci una pietra sopra; che la cagnolina a un certo punto sarebbe scappata, e si sarebbe tirata dietro la pietra a cui nel frattempo si era attorcigliato il collare, scivolando in acqua; che il proprietario, a quel punto, se ne sarebbe andato confidando che la cagnolina Mia sarebbe tornata a casa da sola.

“In venti anni di avvocatura mi è capitato davvero raramente di leggere delle motivazioni così assurde”, afferma l’avv. Michele Pezone – Legale e Responsabile Diritti Animali di LNDC. “Mi auguro che il GIP del Tribunale di Trapani respinga già di sua iniziativa questa richiesta di archiviazione, ma in ogni caso LNDC presenterà opposizione formale perché il racconto dell’uomo è totalmente inverosimile. Faremo tutto ciò che ci è consentito dalla legge per fare maggiore chiarezza sulle sue responsabilità.”

“Sono davvero sconcertata da questo provvedimento del PM”, commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “Accade spesso, purtroppo, che la magistratura sottovaluti i reati contro gli animali ma questa richiesta di archiviazione ha del grottesco .Prendere per buono un racconto del genere vuol dire semplicemente volersi girare dall’altra parte e far finta di non vedere. La cosa comunque non finirà sicuramente qui; daremo battaglia affinché un gesto così grave – che solo per un caso fortuito non è finito in tragedia – non venga liquidato come un banale incidente.”

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