Editoriale Aprile 2012

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Depressione sociale

Bella fratè, nello svolgere la mia professione mi accorgo di quanto si sia appiattita la vita sociale: strade vuote e locali semi-vuoti, tranne che in un paio di weekend al mese dove le persone cercano “disperatamente” di riprendersi ciò che gli è stato tolto da questa crisi economica che, a parte per una fascia limitatissima, ha colpito un po’ tutti in modo trasversale.

Ascolto gente che non ha più un posto di lavoro garantito, operai e professionisti che non vengono pagati o vengono malpagati, proprietari di locali che hanno difficoltà a sostenere le spese che comunque continuano a correre nonostante l’economia sia in ribasso…

Insomma è un periodo veramente difficile per tutti e non è facile far quadrare i conti a fine mese. D’altronde con la benzina a quasi due euro, le tasse che sembra siano le più alte in Europa, il carovita che aumenta inversamente agli stipendi (quando ci sono…) è veramente difficoltoso raggiungere la fine del mese senza accusare difficoltà…

L’attuale governo tecnico sta cercando di porre un rimedio allo spreco, se non alle vere e proprie ruberie, dei governi passati, oltre a fronteggiare una crisi che è originata da tutto il mondo ed è per questo che dobbiamo essere tutti fiduciosi. L’impresa iniziata non è cosa facile, ma evidentemente ci credono altrimenti non avrebbe senso tutto questo “scombussolamento” sia dal punto di vista fiscale che tributario e che inevitabilmente colpisce pesantemente tutti (poveri, ricchi e meno ricchi). Insomma, cominciamo ad imparare a vivere la vita in un modo che nessuno ci ha mai insegnato perchè fino ad oggi pressocchè sconosciuto. Credo che solo in questo modo, cambiandoci radicalmente e profondamente, forse potremmo trovare una via d’uscita.

D’altra parte non sono i soldi che fanno le persone, ma le idee e la capacità di trovare il giusto equilibrio e la capacità di “ricostruirsi”. In una società civile dobbiamo avere tutti la possibilità di vivere una vita dignitosa, ma al tempo stesso dobbiamo tenere ben presente che nessuno può regalarci nulla.

Oltre ai diritti abbiamo anche doveri e non solo, semplicemente, verso il “nostro orticello”, ma abbiamo il dovere di lasciare un mondo che possa continuare a vivere democraticamente sano.

Da pochi giorni è iniziata la primavera, il periodo dell’anno in cui la natura si rinnova… ecco prendiamone esempio e TUTTI INSIEME LAVORIAMO PER UNA PRIMAVERA DELLA SOCIETÀ CIVILE…

a Frappeeeeeeeè…

editoriale aprile 2014

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Il Gruppo ViviRoma fondato da Massimo Marino nel 1988, nasce come giornale murale per ampliarsi nel tempo in un magazine, TV e WEB.

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