“Ale e Franz in Recital”

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TEATROVID-19 il teatro ai tempi del Corona ed oltre (autunno, mascherine, influenze e rigurgiti di Covid)

Teatro Parioli
Di Francesco Villa, Alessandro Besentini, Alberto Ferrari e Antonio De Sanctis.
Regia di Alberto Ferrari
Con Alessandro Besentini e Francesco Villa.

Nella passata stagione, proprio in questo teatro ebbero un grande successo con “Comincium”, dunque li ritroviamo agguerriti e pronti a farci passare un’altra bella serata per ridere con loro. Ripercorreranno le tappe più importanti della loro carriera con quegli sketch a cui siamo più affezionati e che li hanno resi così tanto amati. Uno spettacolo che sarà proposto solo a Roma e a Genova, una sorta di best of dei loro ventotto anni di gloriosa carriera tra teatro e televisione.

Siamo alla Prima. Dopo la gentile accoglienza di Maya Amenduni dell’ufficio stampa, mi avvio verso la sala piena, a conferma di quanto questi artisti siano attesi. Tra il pubblico, molti volti noti: Edy Angelillo, Alda D’Eusanio, Maurizio Battista, Paolo Triestino… solo per citarne alcuni.

I nostri ci propongono uno spettacolo intenso e dai ritmi serrati, di quelli che ci hanno abituato a vedere in televisione. Sullo schermo (a parte “Buona la prima”) un loro sketch però durava una manciata di minuti; stasera invece in due ore intrecciano infiniti discorsi al limite del non senso, che sembrano degli scioglilingua e in cui non manca l’ improvvisazione, cosa che suscita ancora di più risate e applausi. Fateci caso: quando due attori escono dal copione per un imprevisto o un lapsus, il pubblico si diverte di più. Forse perché, inconsapevolmente, sa di trovarsi di fronte ad una chicca, a qualcosa di spontaneo e irripetibile e si sente così ancora più partecipe, oltre a gustarsi la maestria con cui l’attore si districa per riprendere il filo. Questi professionisti tengono banco dall’inizio alla fine, e non devono dividere lo spazio con nessuno, dunque se lo prendono di prepotenza intrattenendoci con i loro cavalli di battaglia ricchi di comicità e buon umore. Sono molto affiatati, questo è palese; oserei definirli due fratelli di palco. Sono lì come fosse la cosa più naturale e spontanea del mondo e, sempre vestendo quei panni che conosciamo, si mostrano come grandi professionisti che, pur in un copione molto impegnativo, riescono a divertirsi.

Li troviamo seduti su una panchina o ad un tavolo mentre bisticciano con un gustoso umorismo mai triviale, attraverso i soliti discorsi complicati, strampalati e paradossali. Il cliché è ormai rodato e funziona bene, Franz che si finge poco sveglio, o inverte il ruolo con Ale, che con la sua capigliatura fornisce sempre materiale per ridere. Chissà, forse da giovane si sarà risentito nell’ essere preso in giro per la sua calvizie, ed è proprio attraverso il suo lavoro che è stato in grado di esorcizzare quello che viene percepito come un difetto estetico maschile, facendone un suo punto di forza ed usandolo efficacemente nella professione. Di fatto, i due sono una macchina da palcoscenico, il loro umorismo è molto personale ed originale, spicca tra le offerte dello spettacolo e ne fa un vero e proprio marchio di fabbrica riconoscibilissimo ed inimitabile.

Stasera ci propongono una serie di scenette, tra cui il divertente incontro tra Ale ed una sua ex fiamma, Maria, (impersonata da Franz), che nel frattempo ha cambiato sesso. Esilarante il ricordo di quando lui le scriveva dei pensieri romantici con un maldestro uso delle virgole che ne stravolgeva il senso…

Altra scenetta è quella delle anime in attesa della reincarnazione: uno è stato un’ iguana, mentre l’altro il suo padrone disattento, ma il karma è pronto a tirare loro un brutto scherzetto… Tanti piccoli colpi di scena divertono fino ad un finale inaspettato.

Ritorna la gag con Maria, per poi passare a quella più famosa dove i due, da estranei, si incontrano nel parco su quella panchina che ci ha fatto tanto ridere in passato. Parte una bella digressione sulla provenienza geografica di alcuni nostri santi per arrivare allo yoga e alla meditazione, fino all’ divertentissima lettera scritta da Ale alla sua fraudolenta banca, che Franz, nelle veste di impiegato di banca risentito, cerca di correggere perché troppo animosa.

A questi due artisti va riconosciuta la capacità di muoversi e di creare degli sketch imprevedibili, in cui gli argomenti più disparati si fondono tra loro senza stonare. Dopodiché ogni scenetta è un continuo capovolgersi di situazioni, agitate chiacchierate, bisticci, un vero e proprio duello verbale forsennato fatto di stoccate ed affondi imprevedibili di grande effetto comico che tengono incollato il pubblico alle poltrone.

ale e franzTerzo appuntamento della serata con Maria. Il pezzo forte della scenetta è una gran confusione dovuta ad una serie infinita di cambi di sesso tra i parenti della ex Maria che confondono comicamente Ale.

Lo spettacolo finisce in un bel crescendo, ma i due, dopo i saluti, attendono dal pubblico l’incoraggiamento per un loro bis. Ci offrono, allora, una nuova apparizione, peraltro molto lunga, in cui ripropongono i due malviventi tanto cari al loro pubblico, quelli con il Borsalino in testa che fanno il verso a due maldestri sicari degli anni ’20. Danno vita, così, ad un super finale con molte delle loro efficaci freddure e battute più riuscite del classico repertorio; quelle particolarmente intricate e ricche di divertenti non sensi, doppi sensi e giochi di parole.

Un Teatro Parioli sold out stasera, gremito di pubblico affezionato e di colleghi artisti che hanno voluto essere presenti e sostenere i nostri. Alla fine, Ale e Franz si sono concessi per qualche scatto insieme a chi è rimasto ad aspettarli, dimostrando cordialità e disponibilità, anche dopo uno show impegnativo e assai faticoso, che sicuramente però gli ha dato molte soddisfazioni davanti al pubblico romano.

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