Alessandra Merico, “Vita grama di un’eroina moderna”

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TEATROVID-19 Il teatro ai tempi del Corona (attraversando la quarta ondata).

Teatro Testaccio

Come sempre ben accolto dal direttore del Teatro Valter Pigliucci e dai suoi colleghi, ritorno in questo intimo teatro di Testaccio per il nuovo spettacolo, un monologo della nostra simpatica e artisticamente prolifica Alessandra.

Risale ad una settimana fa l’intervista che le ho fatto su questa pagina. Ora, come promesso, sono presente per gustarmi il suo show e scrivere le mie impressioni.

Lo spettacolo

Alessandra è un vero animale da palcoscenico, credo che al Comune abbiano registrato qui la sua residenza. E’ nata per stare sul palco, la sua seconda casa. È fatta per intrattenere il pubblico, divertirlo, coinvolgerlo, strapazzarlo a suon di allegria. Appena comincia, raggiunge subito il suo apice, e già dalle prime battute si intuisce immediatamente che di fronte si ha un’artista con la “A” maiuscola . Non capisci la prima battuta (difficile)? Non ti fa ridere la seconda (impossibile)? Ti perdi la terza (non c’è problema)? Venendo incontro alle eventuali, limitate capacità di qualcuno, lei non si ferma e già ne ha dette altre. Con una mitragliata di battute, ogni proiettile è pura comicità che colpisce in pieno lo spettatore, anche il più difficile. È una fucina di idee e di trovate geniali, sottolineate dalla mimica e dalla gestualità straordinarie. Cambia argomento con una padronanza tale da legare tutti i temi che affronta e, senza rendertene conto, ti porta via con lei tra le sue mille divagazioni.

Comincia la serata con una sorta di crisi d’identità del comico, che elenca i temi scontati che non vuole affrontare per far ridere. Tutti quei luoghi comuni, solo a nominarli suscitano ilarità nel pubblico e lo predispongono a un sorriso che subito Alessandra soffoca, perché non saranno questi gli argomenti con cui lo farà divertire. Capisci allora che sei nelle sue mani, pendi dalle sue labbra, sei ammaliato, prigioniero della sua arte. Tutto questo è un preludio per ben altro. Scartati le parolacce, i rapporti di coppia, il traffico capitolino, Alessandra comincia a raccontarci come, durante le feste e i matrimoni di cui è ospite, tra un bicchiere e l’altro diviene alticcia e qualcuno le chiede “Dai, facce ride…”.

vita gramaPoi passa al Natale, alla relazione con i suoi parenti, alle influencer e a quanto, pur volendo, sia distante da loro modo di essere e pensare. Esilarante quando le imita mentre spiegano l’importanza di avere un bel fisico, di sapersi divertire e rilassare. Poi ci racconta del suo fallimento amoroso e del discutibile aiuto che la sua amica le dà per uscire dal tunnel della sofferenza. Ci parla di quando lavorava in discoteca e dell’uso che i giovani fanno delle droghe in quegli ambienti, di come non capisca più la musica di oggi con i suoi strani testi e di come sia a volte incomprensibile il nuovo modo di cantare. A sottolineare i temi, la nostra attrice si presenta prima travestita da truffaldina maestra di yoga, pronta a donare la pace e la tranquillità ai partecipanti sfilandogli però di dosso soldi e oggetti personali di valore per liberarli da pesanti zavorre dell’anima. Poi veste i panni di una divertentissima psicoterapeuta alcolista che dovrebbe fare una conferenza sulle dipendenze dei giovani. Infine si cimenta nell’imitazione di un “triste” concorrente cantante di X Factor… I travestimenti sono più che esilaranti. Alessandra sfodera tutta la sua conoscenza dei dialetti italiani infarcendo le sue storie con improbabili personaggi imitati grazie alle sue divagazioni dialettali. Di tanto in tanto si affaccia prepotente con la sua formazione al liceo classico, che ha prodotto il suo primo interesse per il dramma antico, oggi maturato in una grande capacità di affrontare la recitazione drammatica, con cui conclude il suo esplosivo monologo.

Dopo averla più volte vista esibirsi, stasera ho avuto l’ennesima conferma della sua bravura e della sua preparazione artistica. In questo monologo le lo visto mettere tutta se stessa, tutte le sue potenzialità, tutta la sua passione. Tutte le sue doti sono state messe a frutto per donarci una serata memorabile, all’insegna del divertimento, ma anche di momenti toccanti. Ci ha svelato la sua energia, la sua carica e lo spirito di adattamento grazie alla sua improvvisazione, che le permette di interagire col pubblico a prescindere dalla reazione, di volta in volta diversa, della platea presente. Tutto questo va a completare quel quadro già chiaro che avevo di lei, andando ad alzare ancora di più quella mia asticella immaginaria sul suo valore artistico, che già avevo posto molto in alto nella mia scala di gradimento. Andrei a rivedere domani stesso questo spettacolo, sicuro non solo che mi divertirei di nuovo, ma che Alessandra lo proporrebbe con nuove sfumature e trovate.

Un’ artista da tenere d’occhio, da non perdere e da seguire.

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