“Alimentire”

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Teatro Vittoria
Di e con Arianna Porcelli Safonov

“Alimentire” è il nuovo spettacolo di Arianna Porcelli Safonov. È un titolo che attraverso l’argomento dell’alimentazione, dà il via a molti altri temi, incastrati sapientemente e fusi in una sequenza fluida, intelligente e assolutamente logica.

La mancanza di coerenza di idee e valori diffusi nella società odierna, invece, è il piatto che Arianna ci presenta sotto i suoi molteplici ed ingannevoli aspetti.

Le sue invettive sono per tutti: per lo chef stellato che in tv aggredisce il novello cuoco con i suoi insulti per un piatto cucinato in modo discutibile, ma poi pubblicizza patatine in busta e fast-food; oppure per il politico che accumula voti con promesse e progetti che regolarmente sono disattesi.

Ma si toccano anche i temi del razzismo, dell’integrazione e tanto altro.

Insomma, il problema dell’insana alimentazione è un’occasione per fare satira anche su altre false verità della nostra società e per stracciare quel velo omertoso in cui viviamo e a cui siamo ormai assuefatti.

alimentire

Arianna nomina Michael Pollan, il giornalista e saggista statunitense autore di vari testi sull’alimentazione tra cui “Il dilemma dell’onnivoro” e “In difesa del cibo”, e chiama in causa anche il dentista americano Weston Price, autore di “Nutrizione e degenerazione fisica” e “Mangia grasso e vivi bene”.

Ci racconta come le popolazioni indigene che hanno a disposizione solo cibo prodotto sul posto e non manipolato, dolcificato, raffinato o arricchito di additivi e aromi, godano di miglior salute e non facciano uso di farmaci per patologie che nella civiltà occidentale mietono vittime ogni giorno.

Sì, perché noi spesso ci facciamo influenzare dalla pubblicità che ci induce al consumo di cibi spazzatura pieni di sostanze tossiche e cancerogene, studiati e prodotti per risultare appetitosi e anche belli da vedere.

Già, perché se ci pensiamo, sempre di più l’occhio vuole la sua parte, in ogni settore della vita, e così non scegliamo mai la mela un po’ ammaccata o piccolina, ma quella perfetta e lucida, chissà come ottenuta così e uguale a tante, troppe altre.

Con la sua mordace ironia, la nostra artista punzecchia e provoca. Tra una risata e l’altra, ci ridesta da una realtà che fingiamo di non conoscere.

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Lei è sempre controcorrente e coerentemente anticonformista. Con la sua voce a tratti roca e dai toni bassi e persuasivi, con le sue ammiccanti risatine, si insinua provocatoriamente tra le nostre sicurezze sfaldandole una per una.

La sua è un’ironia intelligente che si muove su un lavoro di studio e informazione e su una solida base di conoscenze dell’attualità. Non si fa scrupolo nel criticare chiunque sia discutibile nell’ambito della politica come in quello dello spettacolo, dandoci l’opportunità e smascherare comportamenti ed atteggiamenti discutibili.

Ci permette di vedere, attraverso i suoi occhi, una realtà che spesso tralasciamo di guardare e le risate a denti stretti che provoca edulcorano solo in apparenza l’amaro retrogusto lasciato dalla riflessione sui temi trattati.

È la terza volta che assisto a un suo spettacolo e ne esco sempre soddisfatto, anche questa volta.

Mi piace il suo punto di vista provocatorio e sempre controcorrente, così sottile e personale.

Mi affascinano e colpiscono la profondità, l’attenzione verso la società e il modo in cui comunica con il pubblico, e la apprezzo perché riesce a restituirci, attraverso le sue inconfutabili riflessioni, un rapporto salutare non solo con il nostro cibo, ma soprattutto con il mondo che ci circonda e con noi stessi.

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