Cantastelle

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TEATROVID-19 Il Teatro ai tempi del corona ( La rinascita del teatro)

Credo siano passati almeno dieci anni da quando vidi Andrea Perrozzi per la prima volta a teatro. Ancora non avevo maturato quella passione che poi mi ha portato a seguire con continuità il settore e dunque mi ha dato la possibilità di rivederlo sul palco.

Andrea era bravo e mi colpì, dunque continuai a seguirlo, ma solo su Facebook. Qualche mese fa lo riconobbi in TV, era nel cast di “Un’ora sola vi vorrei” con Enrico Brignano nelle vesti di musicista. Mi ha fatto molto piacere vederlo in questo ruolo, dunque non potevo non complimentarmi con lui e l’ho contattato via Messanger. Molto gentilmente mi ha risposto con cordialità. Lo ricordavo gioviale e socievole e così l’ho ritrovato. Neanche a farlo apposta, poco tempo dopo l’ho incontrato di persona allo spettacolo “Identici” di Michele La Ginestra, con Giancarlo Porcari e Tiko Rossi Vairo, in scena al Giardino De Meo, un grazioso giardinetto pubblico su via di Villa Massimo, dove il Teatro 7 propone tutta la sua ricca programmazione estiva. Dopo un saluto e due chiacchiere, mi ha invitato ad assistere al suo show che avrebbe tenuto stasera. Potevo mancare?

Ho l’abitudine di arrivare sempre prima dell’inizio di uno spettacolo e di fermarmi dopo la sua fine, questo spesso mi permette di fare incontri e conoscenze piacevoli. Appena giunto, infatti, ho incontrato subito Andrea, che stava parlando con una coppia di suoi amici e colleghi artisti: Sarah “Siks” Trinciarelli e Luca Ortolani. Mentre Andrea andava a prepararsi, ho continuato a parlare e ad approfondire la conoscenza di questa simpatica coppia; entrambi dediti allo spettacolo: lei cantante, lui fonico ed ex ballerino. Due persone vivaci ed estroverse che mi hanno raccontato alcuni aneddoti ed esperienze personali riguardanti il mondo dello spettacolo. Con loro mi sono subito sentito a mio agio. Ho potuto scambiare amabilmente opinioni ed idee tra una risata e l’altra. Spero di parlare presto di Sarah su questa pagina, visto che è in procinto di varare un suo progetto discografico e che ha ricominciato la sua attività live.

A fine serata, invece, ho avuto il privilegio di conoscere colei che ha scritto con Andrea lo spettacolo, Manuela D’Angelo. Persona piacevole ed in gamba. Mi ha colpito il suo modo di porsi, la sua espressività, il perenne sorriso, il tono di voce pacato e dolce. Mentre mi raccontava delle sue collaborazioni con Andrea e con Enrico Brignano, le brillavano gli occhi, sintomo di una passione viscerale per il suo lavoro, che la porta evidentemente ad eccellere, visti i risultati dello spettacolo di stasera e quelli in TV.

Andrea è un affermato artista del mondo della musica e della recitazione. Cantautore, compositore, interprete, musicista e attore ricco di talento, attivo in televisione e in teatro.

Stasera è in scena con il suo “Cantastelle”, scritto insieme alla già citata Manuela D’Angelo. Con disinvoltura porta sul palco brani di artisti noti: Francesco De Gregori, Pino Daniele, Claudio Baglioni, Lucio Dalla, Zucchero Fornaciari, Fiorella Mannoia, Renato Zero, Fabrizio De André, Riccardo Cocciante ed altri. Sebbene i miei gusti musicali siano ben lontani dal genere proposto da Andrea, ho voluto partire senza preconcetti per questo intenso viaggio con lui attraverso la musica italiana. Come un capitano ha diretto la sua nave carica di note solcando il vasto mare che è questo genere musicale. Al timone della sua tastiera e al comando del suo microfono, ci ha guidato sapientemente attraverso queste onde. Mi sono dunque fatto piacevolmente cullare dalle armonie e solleticare dalle note che lui e il suo chitarrista partorivano con delicatezza e stile.

Il pubblico attento è stato rapito come me dall’esibizione di questo artista, che nei brani eseguiti ha messo cuore e anima, offrendoci un’ intensa interpretazione, ricca di gusto e passione.

Ma non è tutto, perché in questo spettacolo c’è anche posto per l’attore che è in lui. Si presenta al pubblico entrando in scena con un megafono, in maniera originale e simpatica; non a caso il primo brano che esegue è “Je so’ pazzo” di Pino Daniele… Bravo lui e il chitarrista che lo accompagna, Pino Iodice, sempre in perfetta sinergia. Entrambi costruiscono armonie ed arrangiamenti con gusto e professionalità.

Ad ogni brano il lato istrionico di questo artista fuoriesce e le sue trovate allietano il pubblico. Le sue divagazioni sui modi di parlare più o meno corretti divertono. E lui gioca ad impappinarsi con termini linguistici inusitati, riportando alla mente quelle persone che infarciscono i loro discorsi con termini astrusi e incomprensibili perché “reinterpretati”, pensando di fare colpo su chi li ascolta. Molti gli argomenti che tocca: il calcio, l’amore e gli espedienti medici per non caderne vittima, che riportano alla mente e probabilmente vogliono anche omaggiare Brignano, ricordando un suo vecchio sketch. Si parla delle stelle, di Dio, senza mai cadere nel volgare, sempre con una sottile ironia ricca di humor.

A mio avviso Andrea tocca uno dei suoi apici della serata con una gag nei panni di un vigile che attende l’esito di un parcheggio da parte di una signora un po’ imbranata. Scorrono minuti di silenzio mentre aspetta, assorto, la fine della manovra in compagnia di Pino che, abbandonata la chitarra, si affianca e con lui guarda nel vuoto, seguendo questa scena immaginaria. L’attesa prolungata e il silenzio dei due che, impalati, rimangono immobili, crea un crescendo di risate tra il pubblico. Non può mancare una divertente descrizione del contenuto della borsa di questa donna (uguale a quella di ogni altra) e il suo rito del make up messo in atto nei momenti più improbabili. Inevitabile il confronto delle differenze tra uomo e donna. Qui si sente molto il tocco femminile, la penna di Manuela che diverte grazie ad un’ilarità estremamente rispettosa nei confronti del mondo femminile e piuttosto ironica, direi materna, verso quello degli uomini. L’argomento “donna” sfocerà poi in un gradevole medley di brani a loro dedicati. Ovviamente le rappresentanti del gentil sesso tra il pubblico apprezzano sia lo sketch, che i brani e cantano assieme ad Andrea. Pur avendo una voce molto personale, in ogni pezzo c’è una reminiscenza canora del cantante che interpreta. Questa cosa è davvero singolare ed apprezzabile, un tocco da maestro, ben lontano da una semplice imitazione, direi più un velato omaggio.

Altri temi che Andrea tocca sono i ricordi di scuola, quelli dell’adolescenza, i primi amori, le differenze tra ieri e oggi grazie all’uso dei social. Dopo una veloce passata sui tele imbonitori e i loro quasi sempre inutili prodotti, Andrea raggiunge un altro picco della serata: si avventura in un’ esilarante passeggiata con un cane immaginario; la scenetta serve a introdurci in un altro tema, quello dei cani. Molto divertente, sapiente e ben incastrato, l’argomento scivola su analogie e similitudini che lo accomunano all’essere umano. Altra gag riuscita e divertentissima è quella sul matrimonio, dove il nostro artista passa in rassegna tutti quei preparativi di rito interpretando sia il ruolo di una lei che di un lui ( un trend che riproporrà spesso nella serata). Anche qui scorgo qualche piacevole influenza di Brignano. Semplicemente esilarante.

Tutto ha un filo conduttore, i brani eseguiti sono tutt’uno con gli argomenti trattati, un cordone ombelicale li lega magistralmente. Andrea e Manuela hanno scelto di proporre brevi assaggi dei brani scelti; questa soluzione non lascia l’amaro in bocca, anzi, dà respiro allo spettacolo ed equilibra ponderatamente gli spazi musicali e quelli di comicità.

Perrozzi omaggia i grandi interpreti della musica italiana con un tocco molto personale, da maestro. Sfiora accattivante le tonalità e i timbri degli artisti che interpreta, ma di fondo a farla da padrone è sempre la sua voce.

La sua è una comicità tenera, romantica, dolce, buffa ed intelligente che tocca le nostre corde, cosi come le sue dita sfiorano quelle del pianoforte. Coinvolge, emoziona e ruba applausi meritatissimi. Ben riuscito il duetto con Silvia Di Stefano, cantante dall’ampia estensione vocale che lo affianca in un pezzo, valorizzandolo con gusto.

Bello vedere a fine spettacolo la mamma di Andrea abbracciarlo fiera e contenta del lavoro del figlio.

Grande serata di un grande artista. Un altro colpo a segno del Teatro 7.

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