“Che disastro di commedia”

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TEATROVID-19 la forza e l’energia del teatro
Teatro Nuovo Orione

Di Henry Lewis, Jonathan Slayer e Henry Shields
Traduzione di Enrico Luttmann
Regia di Mark Bell
Con Stefania Autuori, Massimo Genco, Viviana Colais, Igor Petrotto, Valerio Di Benedetto, Alessandro Marverti, Matteo Cirillo, Marco Zordan.

Stasera l’ufficio stampa e la A & B management mi hanno fatto un bel regalo: l’opportunità di entrare dietro le quinte e nei camerini per incontrare, prima dello spettacolo, i suoi fantastici attori.

Accompagnato da Maurizio Quattrini, ho potuto vederli in quelle pratiche che precedono l’entrata in scena e di cui finora avevo sentito solo parlare. Voglio bene a questi ragazzi che conosco ormai da tempo. Stasera poi devo festeggiare con loro la mia quinta presenza a questo spettacolo!

Gli artisti, sotto l’egida del premuroso Lorenzo Buttaroni (un bravo regista e sceneggiatore di cui ho avuto il piacere di vedere alcuni riuscitissimi spettacoli, che segue da tempo i ragazzi e che ha curato il ritorno in scena dello spettacolo), hanno riscaldato la voce con esercizi tecnici e anche la muscolatura, visto l’impegno ginnico richiesto durante la serata.

Non poteva poi mancare il rito scaramantico, in cui gli attori tutti insieme gridano “Merda! Merda! Merda!”. Un grido propiziatorio ma anche liberatorio che risale ormai a qualche secolo fa, quando i signori di alto ceto si recavano a teatro con le proprie carrozze e loro cavalli, che sostavano all’esterno, lasciavano i loro bisogni. Dunque più letame c’era, più era alta l’affluenza di pubblico.

Bella ed emozionante esperienza vederli per la prima volta in attesa di salire sul palco. Tra loro un clima familiare, rilassato e molto spontaneo in cui non sono mancati scherzi e battute. Poi li ho lasciati mentre nei camerini preparavano i loro costumi.

Ho avuto la sensazione di entrare nel loro mondo magico tra cavi, attrezzature e scenografie, con la sensazione di vivere un momento esclusivo ed irripetibile, e come un intruso furtivamente ho assaporato questo attimo tutto mio per poi raccontarlo a voi.

Conosciuta con il titolo originale “The play that goes wrong”, la commedia è stata riproposta con successo in molte nazioni. Racconta di una compagnia teatrale amatoriale nell’Inghilterra degli anni Venti che tenta di portare in scena uno spettacolo in cui avviene un misterioso omicidio.

La scenografia riserverà allo spettatore una serie di colpi di scena esilaranti, così come il cast che si muove tra mille imprevisti e una miriade di situazioni. Aspettatevi di tutto: assenze improvvise, malori, battute dimenticate, copioni scomparsi, scenografie instabili pronte a crollare da un momento all’altro, oggetti scambiati erroneamente e personaggi strampalati.

Gli artisti, neanche a dirlo, sono eccezionali; ognuno dà il massimo di sé stesso, sia da un punto di vista recitativo che ginnico.

Lo spettacolo ha dei tempi strettissimi e mozzafiato, tutto è assolutamente cronometrico, un continuo susseguirsi di imprevisti che faranno sbellicare dalle risate. Ci si diverte già prima che si apra il sipario…

Lo spettacolo di stasera nasce nel 2012 in un piccolo teatro in un pub di Londra che accoglieva poco più di 50 spettatori ogni sera. La scenografia era tirata su dagli stessi attori e ad ogni replica il lavoro veniva migliorato tanto da arrivare ad un debutto nel 2014 in un grande teatro londinese che ancora lo propone oggi ed in tour per molti mesi.

Il cast più o meno è sempre lo stesso, anche perché preparare degli artisti per uno spettacolo del genere è molto impegnativo. Nella passata edizione Massimo Genco ha sostituito Luca Basile, e in questa edizione personalizza molto di più il suo personaggio distaccandosi da quello proposto dal suo predecessore e rivelandosi il grande artista di sempre, irresistibile e preparato.

Stessa cosa per Matteo Cirillo, che quest’anno entra nel cast al posto di Yaser Mohamed; ha ha una comicità molto vicina a quella del predecessore bravissimo; anche lui è istrionico, grande improvvisatore dalla spiccata personalità. Stefania Autuori, seppur relegata ad un personaggio apparentemente secondario, in questi anni lo ha sviluppato dandogli un taglio molto personale e riuscendo a farlo emergere.

Discorso analogo per Valerio Di Benedetto, spesso affiancato a lei sulla scena, in una parte anche questa apparentemente secondaria ma che crea continui assist sfruttati egregiamente dagli altri personaggi. La deliziosa Viviana Colais riesce a dare vita ad un personaggio che è un mix di sensualità e prorompente comicità, impresa non facile ma ottimamente riuscita.

Igor Petrotto, nella parte della salma, nonostante la staticità imposta dal ruolo riesce a creare situazioni esilaranti e travolgenti. Alessandro Marverti veste i panni di un domestico apparentemente serioso ed impettito dietro cui si nascondono una serie di insicurezze, che lo mettono in condizione di creare sempre nuove gaffe, che faranno divertire gli spettatori. Ultimo e non ultimo Marco Zordan, altro attore dalla spiccata personalità, sempre in grado di dare ai suoi ruoli una sfumatura originale; pezzo portante della commedia, non riesco ad immaginare lo spettacolo con un sostituto!

Questi ragazzi formano un puzzle riuscito, sono come piccoli e perfetti ingranaggi di un macchinario impeccabile e di grande valore concepito per intrattenere e divertire.

Il Teatro Nuovo Orione e il cast di “Che disastro di commedia “ vi aspettano! Andate, non ve ne pentirete!

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