“Cinquanta e giù”

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Teatro Testaccio
Con Claudio Sciara
regia di Roberto Belli

Oggi è il compleanno di questo mattacchione, e il sospetto che abbia proposto lo spettacolo proprio il giorno in cui entra nel suo mezzo secolo è forte, anche perché il titolo è eloquente. Di certo sarà un compleanno memorabile, la sala è sold out e in platea c’è chi lo ama, lo stima, lo adora.

Direttamente da “Italia’s got talent”, è scritto sulla locandina… ma anche da “Eccezionale veramente”, dal palco di Maurizio Battista, da “Makkekomico”… Insomma, cinquant’anni spesi bene investendo sull’arte, stasera sono concentrati in uno spettacolo che Claudio replicherà per tre date consecutive, già tutte sold out. Stasera è la prima; Valter e Laura, i responsabili del teatro, hanno già sistemato tutto con cura ed attenzione per ospitare il folto pubblico che si accalca all’entrata.

Dopo un’introduzione musicale, Claudio inaspettatamente entra dal foyer, proprio alle nostre spalle. Mentre si dirige verso il palco, chiede a tutti una monetina per cercare la fortuna con un gratta e vinci che ha acquistato. Siamo nelle mani della dea bendata, ci spiega che se dovesse vincere una somma cospicua, è molto probabile che lo spettacolo non si farà, ci restituirà i soldi del biglietto e si andrà a godere la vincita da qualche parte. Invita poi un ragazzino sul palco per aiutarlo a grattare… ma niente, nessuna vincita, quindi lo spettacolo può cominciare.

Claudio è fatto così: è un buontempone, ha una comicità tutta sua, spontanea, spesso basata sull’improvvisazione dove tutto gli viene naturale. Sembra un amicone a cena con gli amici che intrattiene tutti con la sua simpatia, a suon di battute.

Poi c’è da dire che più il pubblico è ricettivo, più lo spettacolo si infiamma. Nonostante il personaggio che si è cucito addosso si muova con una grande flemma, questa sua particolare comicità riesce ad insinuarsi subdolamente tra il pubblico divertendolo oltremodo. Riesce a dare vita ad un interscambio continuo con i suoi sostenitori presentandosi nei panni del suo caratteristico personaggio sornione e lento che si accompagna a quel verso-risatina tutto personale come un marchio registrato che fa sempre centro e causa tante risate. Un vero personaggio.

Stasera, invece della solita manciata di minuti in cui di solito lo vediamo ospite di qualche trasmissione, ha una serata tutta per sé; cosa non facile, perché deve tenere testa ad un pubblico che, seppur affezionato, vuole divertirsi per un’ora abbondante. Non è neanche facile per il pubblico, che di solito è abituato a vedere i comici come lui per sketch che durano qualche decina di minuti.

Claudio, come si muovesse a casa sua, ci propone i suoi cavalli di battaglia che già abbiamo visto sul web, ma anche canzoni suonate con la chitarra e tanta improvvisazione. Interagisce col pubblico, soprattutto con i bambini presenti, ma anche inscenando simpatici siparietti con la regia, fingendosi piccato per la gestione dei tempi delle basi musicali.

Allora, eccolo raccontandoci in un modo tutto suo le proprie esperienze di vita: quando si cimenta come giovanissimo musicista in una banda, più attratto dalla passione per le magiorettes che dalla musica. Poi ci parla della sua esperienza con il mondo del lavoro, come badante di una simpatica coppia di anziane di cui non svelo l’identità… Continua a strappare risate anche quando ci racconta del lavoro di cantante di piano bar, e di quando tornando a casa alle ore piccole, veniva fermato regolarmente dalle forze dell’ordine; o di quando con cadenza regolare gli veniva rubata l’ auto, che ritrovava sempre al campo Rom vicino a casa…

sciara

Claudio canta anche dei brani di Califano e De Gregori accompagnandosi con la chitarra, rispolverando le sue doti canore, quelle che gli hanno permesso di lavorare prima che si rendesse conto di far ridere tutti con le sue battute, tra un brano proposto e l’altro, e che decidesse di fare il comico.

Claudio fa della lentezza il suo punto forte; lo è in tutto, pure nei tempi comici, caratterizzati da silenzi quasi imbarazzanti in cui il pubblico spaesato non può che ridere delle sue espressioni che si fanno sempre più marcate e buffe.

Gli episodi continuano, come quello del funerale di uno zio… Insomma, ci tiene compagnia per un’ora abbondante, a mio avviso terminata troppo presto.

Lo spettacolo viene gradito e i presenti lasciano la sala piuttosto soddisfatti mentre Claudio rimane sul palco per firmare dediche sul libro che ha scritto durante la pandemia, e per fare dei selfie con chi è rimasto. Dopodiché invita a seguirlo in un ristorante vicino dove andrà a cenare e dove offrirà il dolce per festeggiare il compleanno.

Sono stato molto contento di essere presente questa sera e di incontrarlo di persona ancora una volta. Spero di rivederlo presto in altre occasioni.

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