“Famiglia micidiale”

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Teatro 7
Di Alessandra Merico
Con Beatrice Fazi, Enzo Casertano
Alessandra Merico, Gianni Ferreri

Con i contributi audio e video di Shara Guandalini, Loredana Piedimonte, Luigi Pisani e Ilaria Sambucci.

Regia Enzo Casertano

Nuovo spettacolo scritto dall’ ispirata autrice e brava attrice Alessandra Merico che tanto apprezzo. Le sue proposte sono sempre divertenti, ma non disdegnano di lasciare anche messaggi profondi.

Spesso si esibisce in coppia con un altro da me stimato artista, il grande Enzo Casertano. Insieme divengono una miscela esplosiva. Con loro in questa nuova impresa c’è anche Beatrice Fazi, altra attrice che adoro, poliedrica artista in grado di vestire i ruoli più disparati; completa il poker di assi vincenti Gianni Ferreri, altro pregevole e versatile attore che non credo abbia bisogno di ulteriore presentazione. Si tratta dunque di rinomati mostri dello spettacolo, di cui ogni panegirico sarebbe superfluo.

famiglia micidialeAlessandra aveva già scritto questo testo da tempo, di cui si trovava un accenno in un suo sketch insieme ad Enzo in suo spettacolo molto divertente, “Game Lover”.

Questa sera quella storia è oltremodo sviluppata e si trasforma in uno spettacolo divertentissimo. Alessandra raggiunge alti livelli con una commedia impegnativa ed intelligente che sono sicuro lascerà il segno.

Tant’è che viene proposta da un signor teatro, il Teatro 7, che non se l’è fatta sfuggire. Già la prima settimana è tutta sold out!

Loro quattro formano una famiglia campana, i Moscetti, in eterna rivalità con i vicini, i Longobardi; nome, quest’ultimo, che in sé risveglia sottilmente le mai sopite rivalità tra nord e sud.

Pensate poi che alle famiglie capostipiti dei Moscetti venne dato il soprannome di “mosca” perché ritenute insistenti e ostinate… avrete modo di accorgervi quanto lo siano i nostri durante la storia.

Ogni pretesto è buono per sentirsi sfidati. Così, anche il Natale diviene pretesto per una gara a chi espone le luminarie migliori e gli addobbi più appariscenti, ma anche a chi possiede la macchina più bella, a chi può permettersi la vacanza più lussuosa e a chi mostra i migliori vestiti firmati…

Finché un giorno avviene un fatto grave. Nella casa dei vicini viene trovato ucciso un componente della famiglia.

In realtà i Moscetti non è che siano così affranti per l’accaduto, anzi, ma la vicenda aumenta il prestigio dei dirimpettai, che a causa dell’ accaduto si ritrovano sotto le luci della ribalta di giornali, TV, radio. Questo scatena ancora di più l’ invidia dei Moscetti, che sentendosi surclassati, studiano un piano per eclissare la crescente notorietà dei rivali.

Trovata che diviene il fulcro di questa esilarante commedia ricca di colpi di scena e in cui è riconoscibilissima la penna di Alessandra, che qui si è scatenata dando sfogo a tutte le sue brillanti idee. Grazie anche ad un cast favoloso e preparato, la commedia è un turbinio di momenti divertenti e paradossali.

Gianni è il nonno un po’ rimbambito e smemorato che genera situazioni esilaranti ogni volta che fraintende o capisce fischi per fiaschi. Il portentoso attore si trasforma efficacemente in un anziano claudicante ed ingobbito dalla battuta sagace sempre pronta con cui anima di continuo la commedia.

Enzo è il capo famiglia, riuscitissimo e divertentissimo nella parte di brav’uomo un po’ sfortunato e succube delle scelte e delle abitudini dei familiari. Lo troviamo spesso a duettare con Gianni in dialoghi strappa risate ed applausi, entrambi visibilmente divertiti per le uscite reciproche.

Beatrice è la moglie di Enzo, come sempre riesce ad essere eclettica regalandoci repentini cambi di umori e una vasta gamma di espressioni, bilanciando e giocando nella parte di un personaggio insoddisfatto, invidioso, ma sempre assolutamente divertente.

Lei ha una “sorella” più giovane, Alessandra, l’unica dei quattro che si distingue parlando con un accento del nord anziché in napoletano. Alessandra ne fa un personaggio indubbiamente simpatico e sconclusionato, a tratti altezzoso ma anche dolce e fragile.

Quattro attori che danno vita ad una famiglia esplosiva che gioca con il classico e prorompente approccio partenopeo. Si alternano sulla scena di continuo; mai statici, divorano dinamicamente il palco, sfruttandolo nella sua interezza con ogni trovata.

Palco con una deliziosa scenografia, arricchita da inaspettate incursioni video e audio degli ospiti citati nella presentazione ed effetti sonori e illuminazione che esaltano il tutto.

Loro si stuzzicano e si provocano continuamente, mostrando così debolezze e difetti e dimostrando la loro sconclusionata visione della vita che si manifesta attraverso la ricerca di un inutile notorietà, in cui vedo una sottile critica ai vari reality show e ai loro improvvisati e puerili protagonisti in cerca di fama.

Alessandra va oltre e sottolineando questa assurda corsa alla celebrità, ne fa uscire la natura più umana e fragile, finendo per farli apparire paradossalmente teneri ed amabili.

Gli attori si muovono su un testo ricco di battute e continui botta e risposta dai tempi veloci, che danno molto spazio all’estro artistico degli artisti. Ognuno sfrutta a fondo il suo personaggio, lo rende vivo, pulsante, arricchendolo di sfumature ed espressività esageratamente realistiche e buffissime.

È un continuo avvicendarsi di situazioni spassose dove i nostri si inseguono, si incontrano e si scontrano nelle varie scenette tra veloci cambi di abito, peraltro tutti deliziosi e di gusto.

Una proposta che assorbe l’attenzione per l’intensa comicità, ma che al contempo riesce a mostrare la grande professionalità, la preparazione e l’affiatamento di questi artisti, visti i continui ritmi veloci.

Due atti per circa due ore di spettacolo, con un primo atto divertente e preparatorio, e un secondo atto che non solo rincara la dose umoristica con una serie di trovate geniali, tra cui una irresistibile trasformazione natalizia dei nostri, ma che trova lo spazio per un inaspettato giallo soft con dei retroscena imprevedibili, e qualche piccolo mistero e colpo di scena che a volte sfiorano il cinismo.

Un cinismo che ritroviamo nelle manie di protagonismo di fatti quotidiani che ci circondano, i cui protagonisti non si fermano neanche di fronte ad un dramma.

Ma… l’omicidio ? Chi sarà il colpevole? E qual è il movente? Correte a vedere questa irresistibile commedia per scoprirlo!

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