“Il sentimento del contrario”

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Teatro Trastevere
-L’umorismo nelle novelle di Pirandello-

Con Davide De Angelis, Mattia Gabrieli, Emanuele Grazioli, Marco Massimiani, Simonetta Tocchi, Alessandra Toniutti.
Regia e scene di Marco Massimiani

costumi di Paola Salomon

Lo spettacolo si compone di tre novelle: “Acqua amara”, “La vita nuda” e “La cassa riposta”.
Marco sceglie di portare in scena queste tre novelle di Pirandello. Gli artisti in scena portano quello stesso linguaggio e quei dialetti che suonano contemporanei all’epoca in cui vennero scritte, e il risultato è molto gradevole.

Oltre a cimentarsi come regista e attore, Marco ha disegnato tutte le scenografie, assolutamente godibili che lui e il resto del cast spostano in presenza del pubblico a seconda delle esigenze sceniche.
La cosa a mio avviso risulta piacevole e crea un clima familiare. Durante i cambi di scena vengono accompagnati da musiche in sottofondo scelte con cura.

All’inizio di ogni novella, dal sipario chiuso esce una mano in un guanto molto elegante che impugna un cartello con su scritto il titolo della novella.

La prima è “Acqua amara”. La storia si svolge alle terme. Fuori scena, quasi in mezzo al pubblico, un uomo attempato dall’atteggiamento signorile (Marco) racconta ad un ragazzo molto educato appena conosciuto (Davide) le sue vicende coniugali.

Si direbbe uno sfogo senza troppa enfasi, quasi un modo di ridere delle proprie sventure, con cui vuole mettere in guardia il giovane sul matrimonio. Il confronto si snoda in una conversazione pacata e in una piacevole atmosfera tipica del periodo storico.

Geniale l’accavallamento tra le due storie. Sul palco, infatti, si svolge la vicenda narrata nella discussione. Così, si crea un inaspettato salto temporale tra presente e passato dove troviamo la madre bigotta del giovane (Alessandra), interpretata in maniera da evidenziare simpaticamente la sua esagerata devozione.
Si aggira con un rosario mettendo in guardia il figlio da una relazione ai limiti dello scandalo e fa pressioni per farlo sposare. Esilarante.

La sposa (Simonetta), dopo il matrimonio cambia completamente carattere, attraverso tutta una serie di divertenti capricci e si invaghisce di un dottore (Emanuele). All’inizio Emanuele mantiene un portamento ed un atteggiamento molto professionale, ma poi…

Mi sono piaciuti molto gli screzi tra il marito succube e la moglie nevrotica. L’atteggiamento di Simonetta è esageratamente e farsescamente realistico, così come quello del povero Mattia che cerca di correre ai ripari, donando simpatia a questo personaggio dal carattere mite, impacciato e sottomesso.

Durante la storia, i due gruppi di attori si accavallano tra racconto e svolgimento dei fatti. La novella racchiude una sottile critica nei confronti della donna volubile.

La seconda è “La Vita nuda”, dove una ragazza rimasta vedova ancor prima di sposarsi, vorrebbe che con l’eredità lasciatale dal non ancora marito, uno scultore eseguisse il monumento funerario disegnato da lei.

Anche qui c’è una sottile vena ironica nei confronti dei comportamenti femminili.

Di nuovo troviamo Simonetta in questa interpretazione di vedova inconsolabile, attorniata dai due scalpitanti scultori che Emanuele e Mattia propongono in combutta e in rivalità tra loro, con simpatici bisticci e ostentazione di grande preparazione artistica. Alessandra anche qui è una madre molto, troppo presente. Marco è elegantissimo e fine nei panni di un commendatore tutto d’un pezzo.

sentimentoL’ultima è “La cassa riposta” che ha per protagonista un vecchio avvocato alquanto tirchio (che Marco propone in una veste buffissima) che ha già acquistato la sua cassa da morto, evidentemente a buon prezzo. Si trova impelagato in una vicenda paradossale che coinvolge un furbo oste (Davide), due contadine (Alessandra e Simonetta), un Assessore comunale (Manuele) e il custode del cimitero (Mattia), dalla quale esce, non proprio vincente…
Tutti utilizzano il dialetto siciliano e ci trascinano in questa vicenda pirandelliana grottesca e divertente.

Le commedie presentano appena un assaggio dell’intricata scuola pirandelliana e risultano molto fruibili e gradevoli. Belli ed in tema i costumi.

Tutti gli artisti si sono dimostrati dinamici, divertenti e poliedrici. Si avverte tra loro una complicità che gli consente di portare avanti questa proposta con molta naturalezza.

Tutti hanno avuto modo di scambiarsi di ruolo nelle scene, vestendo personaggi molto diversi tra loro e dimostrando un ottimo spirito di adattamento.
Lo spettacolo si rivela assolutamente godibile per passare una piacevole serata.

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