“L’amore si fa in quattro”

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Teatro degli Audaci
di Alessandra Merico
Regia Enzo Casertano

Con Enzo Casertano, Noemi Sferlazza, Gianni Ferreri e Alessandra Merico

Finalmente arriva la nuova, esilarante commedia romantico-comica scritta da Alessandra Merico, prolifica artista sempre ricca di nuove e divertenti idee. Aspetto con ansia ogni suo nuovo lavoro perché le sue proposte sono sempre in sintonia con i miei gusti.

Mai esagerata e sempre divertente, la sua comicità e adatta a tutti e si ispira spesso alla realtà dei rapporti di coppia, reinterpretati attraverso situazioni paradossali con personaggi fondamentalmente dolcissimi. A volte appaiono introversi, altre esplosivi ed esuberanti, ma riportano sempre alla mente quelle note caratteriali riscontabili in ognuno di noi. Forse proprio per questo le scritture riescono a colpire e piacciono al suo affezionato pubblico.

Con lei sul palco c’è l’immancabile, grande attore napoletano Enzo Casertano, in grado di sprigionare simpatia solo a guardarlo, capace com’è di riempire ogni scena con una comicità spiccatamente partenopea, inserendo anche come perle le sue improvvisazioni.

Insieme ad Alessandra e ad Enzo, c’è un altro volto noto e familiare, un altro attore dalla grande carica comica: Gianni Ferreri. Il suo approccio è napoletano ma diverso da quello di Enzo; più legato ad una comicità storica partenopea apparentemente più seriosa, risulta sempre esilarante e travolgente. Immaginate cosa possano produrre questi due napoletani doc insieme sul palco…

Nella commedia oltre ad Alessandra che si conferma oltre che una buona penna, anche un’ attrice divertentissima con le sue molteplici ed irresistibili espressività, c’è infine un nuovo acquisto, una mia vecchia e apprezzata conoscenza: l’esuberante Noemi Sferlazza, che in questa veste si esprime camaleonticamente nei panni di personaggi diversi tra loro.

La commedia è presentata ad episodi e segue le storie di coppie molto diverse tra loro, che però finiscono per intrecciarsi tra loro. Il filo conduttore è l’amore che, parafrasando il titolo, “si fa in quattro”. Si gioca così sul modo di dire, che permette di pensare ai quattro attori impegnati sulla scena, oppure al loro “farsi in quattro” per difendersi dalle disavventure amorose.

Le dinamiche sono quelle di sempre: chi desidera avere un figlio e chi no; chi vuole sposarsi e chi no; chi rinfaccia all’altro le proprie mancanze e chi invece vorrebbe drasticamente cambiare la propria vita a discapito dell’altro. È non possono mancare amanti e tradimenti usciti allo scoperto tra concitate e buffe discussioni.

Vedremo i protagonisti immersi nelle loro vicende presentate in maniera comica e a tratti paradossale, sfruttando piccoli divertenti colpi di scena, e vivremo le crisi di queste simpatiche coppie messe a dura prova. Così, tra legami discutibili e litigi, ci si può rivedere nelle dinamiche rappresentate e se ne può ridere grazie ad una incessante serie di gag esilaranti condite con equivoci ed imprevisti in cui riconosciamo inequivocabilmente la mano di Alessandra Merico.

La scena che più mi ha più divertito è quella della coppia invitata ad un matrimonio. Tra battute e cibi non proprio appetitosi, Alessandra e Enzo si scatenano a suon di battute, ripicche e frecciatine che rubano sonore risate.

amore in 4Gianni e Noemi invece appaiono nei panni di due personaggi litigiosi e provocatori che si rinfacciano, tra bisticci infervorati e velenose provocazioni, situazioni e comportamenti passati. Così, li troviamo davanti al loro avvocato in procinto di separarsi legalmente. Ma non tutto è come sembra…

Poi ci sono Gianni ed Enzo a dare vita ad una dolcissima ma anche buffissima coppia gay. Gianni è geloso di Alessandra, un’amica di gioventù saltata fuori dal passato che intende chiedere qualcosa di insolito ai due… Li ritroveremo anche più tardi, dopo aver fatto la conoscenza di altre due coppie che si tradiscono reciprocamente e dopo l’esilarante confronto a quattr’occhi tra le due donne rivali. Una delle due è afflitta da una seria e preoccupante forma di dipendenza… La forsennata scena finale riporta inevitabilmente alla mente le vecchie e irresistibili commedie all’italiana.

Un’ora e venti di spettacolo inframmezzato da voci fuori campo che ripropongono una trasmissione radiofonica con i racconti delle esperienze amorose degli ascoltatori. Un appropriato escamotage atto a creare uno stacco piacevole tra una scena e l’altra, ma anche a fare da ponte ad ogni nuovo sketch.

Davvero simpatico e divertente.

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