“Va tutto quasi bene”

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Teatro Roma
Di Andrea Bizzarri
Compagnia Readarto srl
Con Alida Sacoor, Andrea Bizzarri, Giuseppe Abramo, Guido Goitre.
Aiuto di scena Ramona Gargano

Teo (Andrea Bizzarri), regista e autore di uno spettacolo in preparazione, annuncia a Susy (Alida Sacoor) e Gian (Giuseppe Abramo), due attori della compagnia, che sta per arrivare in teatro Goccia (Guido Goitre), un impresario conosciuto e molto influente a valutare lo spettacolo per produrlo.

La notizia mette in agitazione e sconvolge l’equilibrio di un cast già piuttosto problematico.
In un clima di forte tensione e poco professionale, gli artisti continuano le prove dimenticando o alterando la loro parte mentre bisticciano e si fanno dispetti.

L’impresario raggiunge finalmente la compagnia e lo spettacolo prende il via ma da subito sotto una cattiva stella. Susy entra in scena, ma svampita com’è, cambia non solo le sue battute e parte della storia, ma anche una parte del copione causando situazioni inaspettate in cui si creano di continuo nuovi e più intricati intrecci con assurdi scambi di personaggi.

Le trovate che la scrittura inserisce in questa folle commedia sono paradossali e assolutamente geniali. Lo spettacolo precipita inevitabilmente in una direzione grottesca.

Conosco molto bene questo cast e il suo modo di lavorare, ma stasera mi sono trovato spiazzato, davanti ad una vera e propria sorpresa.
Alida, Andrea, Guido e Giuseppe salgono sul palco per smontarlo letteralmente! Tutto è funambolico e mi ha particolarmente colpito oltre che piaciuto, forse anche di più dei loro precedenti e sempre riusciti lavori.

Questa piece mi ha letteralmente preso in contropiede perché si discosta notevolmente da quello che solitamente questi attori propongono.

Immaginate una commedia dal gusto retrò dallo humor inglese e francese ma attualizzata, aggiungete un pizzico della follia di spettacoli come “Che disastro di commedia” e “Rumori fuori scena” e avrete così una pallida idea di quello che potrete vedere. Gli attori in maniera forsennata entrano ed escono di scena nelle vesti di una serie infinita di personaggi, proponendo gag strampalate ed irresistibili.

Devo dire che quello che mi ha fatto più ridere non sono tanto le battute divertenti ma proprio i loro modi di porsi, gli atteggiamenti, le espressioni e le formidabili trasformazioni inaspettate dettate da un copione che li costringe a cercare disperatamente una chiave per districarsi.

Mi sono chiesto come siano riusciti a ideare una storia così intricata, ma soprattutto come riescano a incastrarsi cronometricamente fra loro e a ricordare tutte quella miriade di battute, mentre si cambiano di continuo senza mai un tentennamento.

A volte, quando si assiste ad uno spettacolo divertente e leggero come questo, non ci si rende conto del grande lavoro organizzativo, della preparazione e dell’ impegno che si cela dietro a quello che per uno spettatore è solo motivo per una risata ed un applauso.
Anche se tremendamente buffi, dietro quelle buffe gag e gli strampalati personaggi c’è una grande professionalità, studio, attenzione e passione. E anche per chi sta dietro le quinte…

Il cast
Andrea è quello che sembra avere sempre in mano la situazione. Oltre a cimentarsi in vari personaggi, alcuni più seri e altri più folli, veste i panni del regista e dello sceneggiatore di questo spettacolo nello spettacolo che continua a sfuggirgli di mano mentre cerca di tamponare la situazione, cercando di convincere il produttore a investire sullo show. Divertentissimo quando si esprime in un idioma quasi incomprensibile parlando con gli altri che rimangono basiti e perplessi senza capire cosa dica. Grande.

Guido è il produttore che, avendo un sogno irrealizzato di fare l’attore, si cimenta in questo ruolo per sostituire un loro collega assente, così fa precipitare ancora di più lo spettacolo nella confusione. Come suo solito, Guido si rivela irresistibile grazie alla sua spiccata espressività e alla grande ed innata comicità. Crea delle vere e proprie macchiette esilaranti.

A volte sembra possedere una duplice personalità, per come entra ed esce dai personaggi. Irresistibile.

quasi tutto beneGiuseppe mi ha sempre ricordato Fred Buscaglione. In questo spettacolo è più che poliedrico, sciorina dialetti e parlate velocissime, passando da un ruolo all’altro attraverso movenze irresistibili e tutte diverse tra loro. Insostituibile e geniale.

Alida, nonostante i molteplici personaggi interpretati, di fondo rimane sempre invischiata in quello di prima donna civettuola ed un po’ ingenua, confusionaria ed inaffidabile, sempre profondamente divertente.

Usa la sua prorompente femminilità per creare, al contrario, personaggi estremamente anti femminili ed esilaranti, tutti sempre svampiti e fuori le righe che celano un animo infantile e dolce. Super.

Non li avevo mai visti proporre qualcosa di così estremo, qualcosa mi ha ricordato le proposte di Monty Python. Ma loro non cadono nella demenzialità fine a se stessa, la sfiorano provocatoriamente con gusto ed escono da questa prova egregiamente. Scopro così un altro lato di questi artisti, altre capacità che non avevo scorto in altre occasioni.

A fine spettacolo, nel tempo che divide questo dalla replica della sera, gli attori mi hanno accolto dietro le quinte per fare alcuni scatti insieme. Erano molto soddisfatti della loro performance, ma anche visibilmente affaticati. Nonostante il valido aiuto di Ramona Gargano, che stasera smette i panni di attrice per aiutare i nostri dietro le quinte, la fatica è disegnata sui loro volti.

Non so davvero dove trovino le forze per replicare di nuovo da qui a breve. Bravi!

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