Il regista Aldo Lado pubblica “Storie di donne: Miriam”

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In questo affascinante romanzo si narra la storia della giovane Miriam che, seppur cresciuta in stato di schiavitù, cerca di acculturarsi per trovare la sua strada, e di affrancarsi dalla sua condizione di schiava nella prospettiva di trasmettere alle generazioni che verranno il suo sapere. Perché è nella cultura che risiede la vera libertà.

Casa Editrice: Edizioni AngeraFilm
Genere: Romanzo storico
Pagine: 386
Prezzo: 18,00 €

«Essere sottomessi alla schiavitù e perdere la libertà è il peggior destino riservato all’uomo».

“Storie di Donne: Miriam” del regista e scrittore Aldo Lado è un appassionante romanzo storico che fa immergere il lettore nelle cupe atmosfere della Gerusalemme del 70 d. C., devastata dagli scontri tra l’esercito romano e i ribelli che avevano preso il controllo della città; tra le sue vie deturpate si muove la piccola protagonista dell’opera, Miriam, di soli nove anni, figlia di un rabbino del Tempio. L’autore segue la ragazzina nei successivi nove anni di vita, in cui deve sopportare grandi dolori: vede morire crudelmente il padre ed è allontanata dal fratello Meir, quando viene catturata dai soldati romani capeggiati dal generale Larcio Lepidio; le viene inoltre sottratta la libertà, nel momento in cui viene resa schiava e offerta prima a Tito, figlio dell’Imperatore Vespasiano, e poi a un ricco imprenditore di Pompei. Miriam viene strappata dalla sua terra e condotta nella magnificente Roma Imperiale, dove impara a cucinare da un cuoco alessandrino di nome Moustafà, e dove si dedica allo studio della letteratura, della filosofia e delle lingue, accrescendo la sua cultura e dimostrando la sua acuta intelligenza; in seguito viene trasferita a Pompei, dove il suo destino si compie. Aldo Lado presenta una storia affascinante, scritta con eleganza e cura per i dettagli: ci accompagna nelle sale del potere dove si conducono pericolosi giochi politici, ci mostra la grandezza dell’Impero Romano ma anche la povertà in cui versa il popolo giudaico; infine ci trasporta nelle vivaci strade di Pompei, che comincia ad essere scossa dai terremoti che hanno preceduto la tragica eruzione del Vesuvio del 79 d. C., che avrebbe spento per sempre la sua anima vibrante e cosmopolita. All’interno di queste suggestive cornici si staglia la figura di Miriam, vittima dell’avidità e della brama di potere che mette gli uomini gli uni contro gli altri; la giovane osserva il suo mondo andare in pezzi ma non si perde d’animo, anche quando soffre la fame, conosce la violenza più brutale e viene travolta dalla furia del vulcano. Miriam è una sopravvissuta e una ribelle, che ha saputo elevarsi dalle umane miserie e riconquistare la sua libertà grazie alla dedizione allo studio e alla sua inesauribile curiosità intellettuale. L’opera si è classificata al primo posto nel Premio ALA 2021 per la sezione editi “Il Magnifico Lettore” e si è aggiudicata il Premio “Maria Mazzarino”.

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Il Gruppo ViviRoma fondato da Massimo Marino nel 1988, nasce come giornale murale per ampliarsi nel tempo in un magazine, TV e WEB.

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